ONOFRIO SCASSI - Società Ligure di Storia Patria

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05.06.2013 Views

e i negozianti non accettino al valor nominale i biglietti del banco di San G iorg io (1). I provvedimenti si susseguono numerosi, incalzanti in materia di viveri, di finanze, di sicurezza pubblica, anche con una nuova legge sulla guardia nazionale, che riproduce quella del 17QS. Li situazione si fa sempre più difficile per l'avanzarsi dei nemici, per la difficoltà degli approvvigionamenti, per il diffondersi dell'insurrezione nella campagna, specialmente nella valle di Fontanabuona, cui fu dato il nome di Vandea della Liguria (2), mentre i difensori e qui la vicenda assume un aspetto realmente tragico — aggravano coi biso­ gni, con le prepotenze, con le pretese una condizione insostenibile. Gli abusi non cessano, l’obbligo di provvedere ai viveri per le truppe è ogni giorno più oneroso, la richiesta di denaro più imperiosa. I prestiti non sono restituiti; i commissari di guerra continuano nei vecchi metodi di violenza e di rapina; lo stesso Talleyrand dichiara che la situazione di Genova è deplorevole e a Parigi si teme che il governo ligure si dimetta « abreuvé de degout » to­ gliendo l’ultima illusione d indipendenza al paese (3). È vero che questo non impedisce ai Genovesi di divertirsi ballando furiosamente: sembra che il ballo sia divenuto, dopo il denaro, l’idolo più favorito dei liguri, commenta sarcasticamente la Gazzetta (4). II 10 febbraio giunge ad assumere il comando e a riorganizzare i resti dell esercito incaricato di difendere una posizione di capitale importanza Andrea Massena e pone la sua sede e il quartier generale nel palazzo dell'ex nobile Am brogio D Oria in piazza di S. Domenico, ora De Ferrari, già sede dell ultimo Direttorio: una lapide ricorda oggi la residenza dell’eroico genera­ le. Il giorno dopo, Massena si reca a visitare nel palazzo ducale la Commissione di governo e tronca a mezzo (« signori, non abbiamo tempo da perdere ») un complimento di ben venuto (5). il tono è subito mutato nella difesa e nella vita cittadina: l’imperiosa volontà del comandante non ammette repliche nè indugi, i prov\edimenti si moltiplicano sotto le domande pressanti e gli ordini precisi. Il 14 ha luogo (1) Gazzzru .Wjzù u u I^ gennaio-febbraio 1900: C la v a r in o , HI, » sgg.; R im pag. 38; C a lla u n * dell* L 'g g i A tti D xreti t Proda-n- d tila Cmuussìm* it i d ire n o L iru n , Genova, 1799, passim. (2) A. C h i a h a, I l g v u n ilt Marbot a Gtmmm ad 1300, Giornale Storico e Letterario della Liguria, 192$, pag. 140 segg. Alle fonti indicate dal Chiama è da aggiungere il ,Wonitort, che nei mesi di gennaio-marzo ha molte notizie sa quella che dice appunto la Vandea della Liguria e v. C M ruone ecc. pag. 291 sgg, 651. (3) D r i a u l t , Nopoieo* r * Italie , Paris, 1906, pag. 116. (4) Gozsetta Menomale, 25 gennaio, pag. 263; Bciqbano, Im i renature, pag. 232. (5) B e lo » ANO, pag. 225 segg.; Ruini, 39 sgg. Caratteristico è il giadirio del Srw», *fm rrv, pag. 116: « Che Massena spie>wae grand’arte e valore «dia difesa di Genova, non si può dire; m i si bene forza d'animo e indefessa vigilano ». Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

- 89 - una consulta alla quale intervengono anche i membri dei corpi legislativi sospe­ si, alla richiesta di un prestito di altri due milioni — in tre anni se ne sono già sPes' 20 per servizio degli eserciti francesi — vengono opposte le diffi­ coltà più evidenti; distrutto il commercio, inaridite le fonti della ricchezza, la città immiserita, logorata dalla fame e dalle febbri; fanciulli e donne m uoiono nella folla che si stringe intorno alle zuppe d’erbe fatte distribuire dal gover­ no. Conseguenza: il giorno dopo i più dei commissari, accusati dal generale di debolezza, chiedono la « scusa ». Le dimissioni del Ruzza, sebbene presen­ tate tre volte, non sono accettate, ma gli altri (Marchelli, Montebruno, Giusep­ pe Cambiaso, G . B. Tanlongo) sono faticosamente sostituiti, e dopo molte rinunce, con elementi su cui il generale crede di poter contare; alcuni dei quindici membri a cui la commissione è portata, come Emanuele Balbi, Michelangelo Cambiaso, Domenico Straforello, Girolamo Durazzo, Pietro Paolo Celesia, saranno destinati ad avere molta parte negli anni napoleonici (1). Luigi Corvetto diviene ministro degli esteri e commissario generale presso il Comando; gli tocca così il compito di fiancheggiare la resistenza francese e proteggere, per quanto è possibile, nell’ora dell’assedio e della fame, il popolo di Genova. Non è il caso di ricordare qui le vicende del celebre assedio che ha avuto tante e tanto vive narrazioni (2), nè le atroci sofferenze della popola­ zione, nella quale i più erano malcontenti e avversi, ma una parte non affatto esigua faceva propria la causa dei francesi e vi sentiva la ragione del proprio rinnovamento. Sebbene il Massena abbia tolto sin dal 15 febbraio lo stato d'assedio, il rigore della sorveglianza della vita interna è ogni giorno maggiore e ne è indubbiamente conseguenza la cessazione del Monitore e del Redattore ita lia n o (3), mentre unica voce rimane nella stampa l'ufficiosa Gazzetta N a zio n a le. In compenso, fra tante ansie, è pubblicato e divulgato il poemetto del Ceroni « il P a p p a g a llo », nel quale sono passate in rassegna le dame (1) Collettame d i Leggi t A tti deila C w t V w d i Gorerms, pag. 2S4 - D rm lx t pag. II/; G*cm ot, Le urge de Gènes, 1800, Paris. PVjb, 1908, pag. 151. D r .m h iy » e g D urino sono i primi nobili tonati al goreroo dopo il Prwrèoro; di loro dice fl S o a u efee « » sabb erò creduti i p n «tri . govenure i , tem pi _ aato»; lunaria H considen i migliori detta Cowaiisaowe; Memorie pag 114 (2 ) V. U bibliografia m B a m x m , pag 224; R u m , p«g. 353; C h ia m a , pag. 140; F io rin i e Lemmi. Stona Politica d'Italia, Penodo napoleonico, 1799-151«, Mflaoo Vanirai, pag. 636. (D M o m ito n , 15 febbraio, pag. 75. Cessa col « . 52 dd 15 u n o 1900. e T e tern o nm ero annanoa U pacificarim della . Vaadea « a è ripreso prt tanfi, dopo rassedk». n Redaitorr, meece, dopo agitate riceade e rane *w p e«*m . m ore i 25 m irro, m. 77 P»g- 570. E * m o m e n to , d ee, . . c ii le bocche inatih s o m aft^U M -r i dbe lo fa A p p o n e ’ redatto da patrioti di altre prw iace. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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una consulta alla quale intervengono anche i membri dei corpi legislativi sospe­<br />

si, alla richiesta <strong>di</strong> un prestito <strong>di</strong> altri due milioni — in tre anni se ne sono<br />

già sPes' 20 per servizio degli eserciti francesi — vengono opposte le <strong>di</strong>ffi­<br />

coltà più evidenti; <strong>di</strong>strutto il commercio, inari<strong>di</strong>te le fonti della ricchezza, la<br />

città immiserita, logorata dalla fame e dalle febbri; fanciulli e donne m uoiono<br />

nella folla che si stringe intorno alle zuppe d’erbe fatte <strong>di</strong>stribuire dal gover­<br />

no. Conseguenza: il giorno dopo i più dei commissari, accusati dal generale<br />

<strong>di</strong> debolezza, chiedono la « scusa ». Le <strong>di</strong>missioni del Ruzza, sebbene presen­<br />

tate tre volte, non sono accettate, ma gli altri (Marchelli, Montebruno, Giusep­<br />

pe Cambiaso, G . B. Tanlongo) sono faticosamente sostituiti, e dopo molte<br />

rinunce, con elementi su cui il generale crede <strong>di</strong> poter contare; alcuni dei<br />

quin<strong>di</strong>ci membri a cui la commissione è portata, come Emanuele Balbi,<br />

Michelangelo Cambiaso, Domenico Straforello, Girolamo Durazzo, Pietro<br />

Paolo Celesia, saranno destinati ad avere molta parte negli anni napoleonici (1).<br />

Luigi Corvetto <strong>di</strong>viene ministro degli esteri e commissario generale presso<br />

il Comando; gli tocca così il compito <strong>di</strong> fiancheggiare la resistenza francese<br />

e proteggere, per quanto è possibile, nell’ora dell’asse<strong>di</strong>o e della fame, il<br />

popolo <strong>di</strong> Genova.<br />

Non è il caso <strong>di</strong> ricordare qui le vicende del celebre asse<strong>di</strong>o che ha<br />

avuto tante e tanto vive narrazioni (2), nè le atroci sofferenze della popola­<br />

zione, nella quale i più erano malcontenti e avversi, ma una parte non<br />

affatto esigua faceva propria la causa dei francesi e vi sentiva la ragione del<br />

proprio rinnovamento.<br />

Sebbene il Massena abbia tolto sin dal 15 febbraio lo stato d'asse<strong>di</strong>o,<br />

il rigore della sorveglianza della vita interna è ogni giorno maggiore e ne è<br />

indubbiamente conseguenza la cessazione del Monitore e del Redattore<br />

ita lia n o (3), mentre unica voce rimane nella stampa l'ufficiosa Gazzetta<br />

N a zio n a le. In compenso, fra tante ansie, è pubblicato e <strong>di</strong>vulgato il poemetto<br />

del Ceroni « il P a p p a g a llo », nel quale sono passate in rassegna le dame<br />

(1) Collettame d i Leggi t A tti deila C w t V w d i Gorerms, pag. 2S4 - D rm lx t<br />

pag. II/; G*cm ot, Le urge de Gènes, 1800, Paris. PVjb, 1908, pag. 151. D r .m h iy » e g<br />

D urino sono i primi nobili tonati al goreroo dopo il Prwrèoro; <strong>di</strong> loro <strong>di</strong>ce fl S o a u<br />

efee « » sabb erò creduti i p n «tri . govenure i , tem pi _<br />

aato»; lunaria H considen i migliori detta Cowaiisaowe; Memorie pag 114<br />

(2 ) V. U bibliografia m B a m x m , pag 224; R u m , p«g. 353; C h ia m a , pag. 140;<br />

F io rin i e Lemmi. Stona Politica d'Italia, Penodo napoleonico, 1799-151«, Mflaoo Vanirai,<br />

pag. 636.<br />

(D M o m ito n , 15 febbraio, pag. 75. Cessa col « . 52 dd 15 u n o 1900. e T e tern o<br />

nm ero annanoa U pacificarim della . Vaadea « a è ripreso prt tanfi, dopo rassedk».<br />

n Redaitorr, meece, dopo agitate riceade e rane *w p e«*m . m ore i 25 m irro, m. 77<br />

P»g- 570. E * m o m e n to , d ee, . . c ii le bocche inatih s o m aft^U M -r i dbe lo fa A p p o n e ’<br />

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