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Maria Valtorta LIBRO DI AZARIA 1988 Centro Editoriale Valtortiano ...

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Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due figli: uno da una schiava e uno da una. Donna libera. Ma<br />

quello nato dalla schiava fu generato secondo la carne; quello nato dalla donna libera, invece, fu<br />

generato in virtù della promessa. Questo ha valore di simbolo: le due donne sono le due alleanze. La<br />

prima, promulgata sul monte Sinai, che generava degli schiavi, è rappresentata da Agar: infatti il<br />

monte Sinai è nell'Arabia; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che è schiava insieme con i<br />

suoi figli. Ma la Gerusalemme di lassù è libera, ed è nostra madre. Sta scritto infatti: “Rallegrati, tu<br />

che sei sterile e non partorisci; prorompi in grida di gioia, tu che non conosci le doglie del parto :<br />

perché ben più numerosi sono i figli dell'abbandonata, che quelli di colei che ha marito ! “ E noi, o<br />

fratelli, come Isacco, siamo figli della promessa. Ma come già allora il figlio generato secondo la<br />

carne perseguitava quello generato secondo lo spirito, così avviene anche ora. Ma la Scrittura che<br />

cosa dice ? “ Scaccia la schiava e suo figlio, poiché il figlio della schiava non deve essere erede<br />

insieme con il figlio della donna libera”. Dunque, o fratelli, noi non siamo figli di una schiava ma<br />

della donna libera. Ed è per questa libertà che Cristo ci ha liberati.<br />

R. Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE Sal 121, 1 e 7<br />

Esultai quando mi dissero:<br />

Andiamo alla casa del Signore !<br />

V. Sia pace nelle tue mura<br />

e abbondanza nelle tua case.<br />

TRATTO Sal 121, 1-2<br />

Chi confida nel Signore<br />

è come il monte Sion:<br />

non vacillerà per sempre<br />

chi abita Gerusalemme.<br />

V. Le montagne intorno a lei:<br />

il Signore intorno al suo popolo,<br />

da ora e per sempre.<br />

EVANGELO<br />

Dal Vangelo secondo Giovanni. (6, 1-15)<br />

In quel tempo, Gesù se ne andò al di là del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e una gran folla lo<br />

seguiva, poiché vedeva i prodigi che egli faceva sugli infermi. Gesù quindi sali su di un monte e qui<br />

si pose a sedere con i suoi discepoli.<br />

Era ormai prossima la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati gli occhi, e vedendo che una grandissima<br />

folla veniva a lui, Gesù disse a Filippo: “Dove compreremo il pane per sfamare questa gente ? “.<br />

Diceva questo per metterlo alla prova; ma egli sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose<br />

Filippo : “Duecento denari di pane non basterebbero neppure a darne un pezzetto a ciascuno “.<br />

Uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: “C'è qui un ragazzo, che ha cinque<br />

pani d'orzo e due pesci; ma che è questo per tanta gente ? “. Disse allora Gesù: “ Fateli sedere “.<br />

C'era molta erba, in quel luogo; e gli uomini che si sedettero erano circa cinquemila. Allora Gesù<br />

prese i pani, rese grazie, e li distribuì alla folla seduta; e altrettanto fece con i pesci, finché ne<br />

vollero. Quando poi furono sazi, disse ai suoi discepoli: “Raccogliete gli avanzi, perché nulla vada<br />

perduto “ Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i frammenti dei cinque pani d'orzo,<br />

avanzati a quelli che ne avevano mangiato.<br />

Allora la gente, visto il miracolo fatto da Gesù, diceva: “Questo è davvero il profeta che deve venire<br />

nel mondo”. Gesù, però, saputo che avevano intenzione di rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo,<br />

solo, sul monte.<br />

Lode a te, o Cristo.<br />

ANTIFONA d'offertorio Sal 134, 3 e 6

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