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Maria Valtorta LIBRO DI AZARIA 1988 Centro Editoriale Valtortiano ...

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parte dei pagani: Pericoli in città, pericoli nel deserto: pericoli sul mare, pericoli da parte dei falsi<br />

fratelli. Fatica ed angustia, veglie senza numero, fame e sete, digiuni frequenti, freddo e nudità. E,<br />

tralasciando il resto, c'è il mio assillo quotidiano: la sollecitudine per tutte le Chiese. Chi è debole,<br />

senza che io sia debole ? Chi soffre scandalo, senza che io mi senta bruciare ? Se proprio bisogna<br />

vantarsi, mi vanterò della mia debolezza. Iddio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che è<br />

benedetto per tutti i secoli, sa che io non mentisco. A Damasco, il governatore del re Areta aveva<br />

posto delle guardie intorno alla città dei Damasceni per catturarmi: io fui calato da una finestra,<br />

dentro un cesto, lungo le mura; e così sfuggii dalle sue mani. Non è bene vantarsi: ma se debbo<br />

farlo, verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Io conosco un uomo, in Cristo, che quattordici<br />

anni fa -- era nel suo corpo ? io non lo so; era fuori del corpo ? io non lo so: Dio lo sa - fu rapito<br />

fino al terzo cielo. E so che quest'uomo - era nel suo corpo ? era fuori del corpo ? io non lo so: Dio<br />

lo sa - fu rapito in paradiso, ed intese parole ineffabili che uomo non può proferire. Per quest'uomo<br />

mi vanterò; ma per me stesso di nulla mi vanterò, se non delle mie debolezze. Infatti, anche se<br />

volessi vantarmi, non sarò insensato, perché dirò la verità. Ma mi astengo: perché nessuno mi<br />

giudichi al di sopra di quel che vede in me o di quel che ascolta da me. E perché la grandezza delle<br />

rivelazioni non mi faccia inorgoglire, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana,<br />

perché mi schiaffeggi. Riguardo a questo, io per tre volte ho pregato il Signore, perché lo<br />

allontanasse da me. Ed egli mi ha risposto: “Ti basta la mia grazia; perché la mla potenza meglio si<br />

manifesta nella debolezza”. Volentieri, dunque, mi vanterò delle mie debolezze, affinché dimori in<br />

me la potenza di Cristo.<br />

Rendiamo grazie a Dio.<br />

GRADUALE<br />

Sappiano le genti che “Dio” è il tuo nome, tu solo l'Altissimo su tutta la terra. Dio mio, riducili in<br />

un turbine, come paglia davanti al vento.<br />

TRATTO<br />

Hai scosso la terra, Signore, l'hai spaccata:<br />

Guarisci le sue rovine, perché crolla.<br />

Libera coloro che tu hai scelto,<br />

e sfuggano alle armi del nemico.<br />

Dal VANGELO secondo Luca.<br />

Gloria a te, o Signore.<br />

In quei tempo, radunandosi una immensa folla, che accorreva a Gesù da tutte le città, egli disse in<br />

parabola: “Un seminatore uscì per seminare la sua semente. E, mentre seminava, parte cadde lungo<br />

la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono; parte cadde sul terreno sassoso, ma<br />

appena nata, seccò per mancanza di umore ; parte cadde fra le spine, e queste, cresciute insieme, la<br />

soffocarono; parte poi cadde in terreno buono e, cresciuta, fruttò il cento per uno”. Detto questo,<br />

esclamò: “ Chi ha orecchi per intendere, intenda ! “ I suoi discepoli gli chiesero allora cosa<br />

significasse la parabola, ed egli rispose: “ A voi è dato conoscere il mistero del regno di Dio; agli<br />

altri, invece, è proposto in parabole: in modo che guardando non vedano, e ascoltando non<br />

intendano.<br />

Ecco il senso della parabola: Il seme è la parola di Dio. Quelli lungo la strada! sono coloro che<br />

l'ascoltano, ma poi viene il diavolo e strappa la parola dal loro cuore perché non credano e non si<br />

salvino. Quelli del terreno sassoso sono coloro i quali, udita la parola, l'accolgono con gioia, ma non<br />

hanno radici: per un certo tempo credono, ma vengono meno nel momento della prova. Ciò che<br />

cade fra le spine sono quelli che hanno ascoltato, ma, nel cammino, si lasciano soffocare dalle<br />

preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturare il frutto. Infine,<br />

ciò che cade sul buon terreno sono coloro che, udita la parola, la conservano in un cuore buono e<br />

perfetto, e nella perseveranza portano frutto

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