Maria Valtorta LIBRO DI AZARIA 1988 Centro Editoriale Valtortiano ...

* compiacciaè compiacqua
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dormentarsi in pace le parole che si leggono 'altra . , di * . : “Ora lascia che ituo se ne vada pace
“perché '' ho) buonabattaglia, termine corsa, to e mi ricevere la '' che la tua mi, molto ù tuo , in
quelli che con à ti amato e servito.
Tal sia di te, che ho ammaestrato per le . . I1 ciclo è compiuto. la buona resta é ti à mia e
conforto. Festoso andrò a prostrarmi a per ricevere sapienza per te, , io dandotele, tu ,
nell'ammirare i tesDio dà che lo servono tutto é stessi. E . Lodiamolo, rendendogli grazie di e i
Terra 14: kïl, al Figlio, “ .
16-3-47. Dolcezze e promesse di Gesù benedetto.
Segno oggi ciò che è mgioia ormai . nottra il 12 e il 13, tanto la che mi turbava cuore, mi si
ò Gesù suo Ss. Cuore mezzo al e tutto circondato da vibranti fpiù dell'oro. : “e bevi “al letto, di io
potessi porre la sul suo , mi attirò Së premendomi la bocca sulla con perehé sca-
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13 A partire dal X i libri liturgici occidentali misero in luce la Purificazionedi : qui il festa .
Popolarmente Candelora.il Romano, per' Vaticano II e promulgato da Paolo . è ritornato antico,
Festa della Presentazione del Signore( Gesù ) al Tempio,della Gerusalemme vi testimonianze già
fin dal V. : Calendarium Romanum decreto Sacrosancti Concilii Vaticani I instauratum, auctoritate
Pauli . VI promulgatum, tipica. Typis V, 1969, p. 86 Missale Romanum...,1970, . -526.
14 Bella quest'unica lode della Chiesa alla celeste. : ) VATICANO I I(-Ax() l , Costdogmatsu la
Chiesa Lumen gentium, . : idella e sua con la Chiesa celeste, nn. 48-.5 l .
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Maria specificazione d M.
** mi è da ( mi si turbava) chomettiamo
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turisse copioso il Sangue. E io, la bocca premuta contro i margini della ferita divina. ho bevuto 15.
Mi sembrava di essere un poppante attaccato alla materna mammella.
Mentre stavo per succhiare pensavo che avrei sentito il sapore del Sangue come quella volta
che Gesù mi fece bere ad un calice colmo del suo Sangue. Ricordo ancora quel sapore, quel liquido
un poco spesso e glutinoso, quell'odore caratteristico 'el sangue vivo. Ma invece, sin dal primo sorso
che mi scese in gola, sentii una dolcezza, una fragranza quale nessun miele, o zucchero, o altra cosa
che dolce sia e aromatizzata, può . Dolce, fragrante, più dolce di un latte materno, più inebbriantedi
un vino, fragrante più di un balsamo. Non trovo parole per dire ciò che mi era quel Sangue!
E le fiamme? Nell'accostarmi avevo un poco paura di quel fuoco. Sentivo in distanza il
calore vivo di quelle fiamme vibranti, e più Gesù a Sé mi attirava e più mi pareva di andare presso
una fornace ardente, ed io del fuoco ho paura. Non sopporto nessun più lieve calore. Ma quando fui
col capo contro il Cuore Divino, e perciò avvolta fra le cantanti fiamme - perché esse vibrando
mandavano come delle note melodiosissime, per nulla simili al borbottare e fischiare della legna sui
focolari o al ruglio degli incendi divampanti - sentii le lingue di fiamma carezzarmi le guance e i
capelli, insinuarsi in esse, dolci e fresche come vento 'aprile, come di un rugiadoso d'aprile. , così.
E mentre gustavo queste sensazioni soavi pensavo - perché questo ha di bello la mia estasi: .
che mi permette di riflettere, di analizzare, di pensare a ciò che provo, e di ricordare poi; non so se
ad altre estasi avvenga cosi 16 - mentre gustavo cosi, avvolta fra le fiamme del Cuore Divino,
pensavo che cosi dovevano essere le fiamme in mezzo alle quali passeggiavano cantando i tre
fanciulli dei quali parla Daniele 17: “ Egli
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15 Simili visioni si leggono nella Vita di S. margherita Maria Alacoque: Vedi: Vie de Sainte
MARGUERITE MARIE ALACOQUE, Ecrite par elle-meme. Texte authentique, Monastëre de la