Visualizza l'intero libro - Centro Risorse Territoriale di Pesaro e Urbino
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L’ITALIANO<br />
ALLA FIERA MONDIALE DI<br />
CHICAGO
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FIRENZE,<br />
TIPOGRAFIA DI G. BARBÈRA.<br />
-<br />
1893<br />
Compiute le formalità prescritte dalla Legge, i <strong>di</strong>ritti<br />
<strong>di</strong> riproduzione e traduzione sono riservati.
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AI LETTORI.<br />
Per quanto copiosi possano essere i vostri appunti<br />
sui particolari e le impressioni <strong>di</strong> un viaggio, per<br />
quanto bene possa servirvi la memoria, vi sono<br />
sempre alcune singolarità che sfuggono, alcune cose<br />
che taluno osserva ed altri no. Eccovi, o lettori, la<br />
sola ragione per cui abbiamo ritenuto opportuno e<br />
pratico il riassumere in questa piccola Guida il<br />
compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> due <strong>di</strong>fferenti note <strong>di</strong> viaggio,<br />
d’impressioni <strong>di</strong>verse, e sia pure il contingente <strong>di</strong><br />
due modeste esperienze.<br />
I mezzi <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> cui possiamo fruire oggi<br />
hanno reso il mondo piccino; ciò è incontrastabile.<br />
Pur tuttavia un viaggio in America deve sempre<br />
considerarsi un vero e proprio viaggio, ed anche i più<br />
rotti alla vita del viaggiare, anche i touristes ferrés,<br />
quando si tratta <strong>di</strong> ricalcare le orme del grande<br />
Genovese e <strong>di</strong> sfidare le ire del precipitoso Affrico e<br />
degli Aquiloni dell’Oceano non ischerzano più, non<br />
<strong>di</strong>cono più « tutto il mondo è paese, » e tanto meno
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partono alla leggera, con le solite valigie e col<br />
consueto corredo <strong>di</strong> buone norme, che trovano<br />
costante ed invariata applicazione in tutti gli Hotels<br />
del vecchissimo mondo.<br />
Nuovi bagagli, non poco denaro e nuove norme più<br />
consentanee agli usi <strong>di</strong> questo paese, ecco quanto<br />
necessita per un viaggio in America.<br />
Ai bagagli e specialmente alla borsa speriamo<br />
vorrete pensare voi, al resto abbiamo nel miglior<br />
modo possibile provveduto noi con questo libriccino,<br />
scritto in tutta fretta, stante l’imminenza della<br />
Esposizione, ma che potrà tuttavia accompagnarvi<br />
ed assistervi alla partenza, nella traversata, all’arrivo<br />
e durante la breve permanenza. L’intento è buono e<br />
mira esclusivamente a giovarvi: se non per la forma<br />
e per la sostanza almeno per la buona intenzione<br />
siateci grati, leggeteci e venite presto a stringerci la<br />
mano.<br />
Chicago, 25 gennaio 1893.<br />
PIETRO TAPPARI<br />
Ing. CAMILLO CERRUTI
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CAPITOLO PRIMO<br />
Cenno sugli usi e costumi. – La donna<br />
americana.<br />
Se tutto ciò che v’ha <strong>di</strong> più pro<strong>di</strong>gioso e<br />
colossale nel mondo non è prerogativa assoluta<br />
dell’America, come vorrebbero fosse questi<br />
gran<strong>di</strong> entusiasti del loro paese che sono gli<br />
Americani, resta pur sempre incontrastabile che<br />
straor<strong>di</strong>naria è l’opera, vastissima l’orma che<br />
questo giovane popolo ha saputo imprimere sul<br />
cammino della civiltà e del progresso.<br />
Chi non lavora, chi non può giustificare<br />
l’impiego del proprio tempo con una<br />
occupazione laboriosa qualunque, è in America<br />
poco considerato, se non ad<strong>di</strong>rittura<br />
<strong>di</strong>sprezzato, senza riguardo al nome ch’egli<br />
porta od al vistoso patrimonio che possiede.<br />
Questo il segreto principale della loro potenza,<br />
l’apogeo della loro scienza nella vita, la<br />
spiegazione del rapido incedere sulla via <strong>di</strong>
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quello sviluppo economico e sociale che è forza<br />
suprema d’ogni popolo, ed ove tutti<br />
in<strong>di</strong>stintamente, dal modesto operaio al<br />
milionario potente, concorrono all’opera col<br />
tributo delle proprie fatiche, della propria<br />
intelligenza e dei propri mezzi.<br />
È ammirevole e <strong>di</strong> grande ammaestramento ad<br />
un tempo l’esempio che oggi ancora vi<br />
offriranno questi Cresi della terra con la<br />
instancabile loro attività ed energia, e non sarà<br />
<strong>di</strong>fficile che visitando le officine <strong>di</strong> una fabbrica<br />
o le chiuse degli Stock Yards vi sia dato<br />
incontrare ancora là, primissimi sul campo del<br />
lavoro, gli Astor, i Vanderbilt, i Gould o gli<br />
Armour !<br />
Troverete in America un popolo colto, smanioso<br />
<strong>di</strong> sapere, desideroso d’istruirsi e che de<strong>di</strong>ca<br />
alla lettura gran parte delle ore destinate al<br />
riposo. I giornali, che sono qui numerosissimi e<br />
che per la importanza, prestigio e copiosità <strong>di</strong><br />
materia in essi contenuta sono veri emporî
– 13 –<br />
d’istruzione, vengono letti con avi<strong>di</strong>tà da ambo i<br />
sessi. È il giornale che domanda un Americano<br />
al suo svegliarsi al mattino, è al giornale che dà<br />
l’ultima occhiata prima d’andare a letto. Da ciò<br />
deriva naturalmente come in alcuni casi anche il<br />
giornale possa <strong>di</strong>venire una vera e propria<br />
afflizione; poichè se esso ruba alle donne in<br />
genere ed alle mogli in particolare quel poco <strong>di</strong><br />
tempo libero che gli affari lasciano agli uomini,<br />
esso vi schiuderà eziando quasi sempre ogni<br />
comunicazione con questi.<br />
A teatro, in ferrovia, sui trams, nei caffè e<br />
magari a tavola, un Americano, in compagnia o<br />
no <strong>di</strong> una signora, si presenterà non poche volte<br />
armato dell’in<strong>di</strong>visibile giornale; cosa che<br />
francamente ci permettiamo <strong>di</strong> trovare per lo<br />
meno affliggente.<br />
Se l’Europa ha dei vecchi pregiu<strong>di</strong>zî, l’America<br />
ne ha dei nuovi, i quali per compenso non sono<br />
meno copiosi nè meno originali dei nostri.<br />
Fortunatamente v’ha dela gente <strong>di</strong> spirito che si
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ride dei nostri al <strong>di</strong> là dell’Oceano, ed<br />
altrettanta <strong>di</strong> buon senso che fa l’identica cosa<br />
<strong>di</strong> qua.<br />
Per oggi questo continente conta una<br />
popolazione <strong>di</strong> 60 milioni d’abitanti; domani<br />
non possiamo <strong>di</strong>re, anzitutto perchè qui le<br />
macchine fanno veri pro<strong>di</strong>gi e tendono a<br />
sostituire completamente l’uomo; poscia<br />
perchè tutti sanno che gli Americani, quando si<br />
tratta della grandeza del loro paese, sanno<br />
all’occorrenza MOLTIPLICARSI.<br />
L’astinenza da qualsiasi bevanda alcoolica,<br />
compreso il vino, è in America precetto molto<br />
osservato nella forma; circa la sostanza, assai<br />
più eloquenti <strong>di</strong> noi parlano alto i <strong>di</strong>versi<br />
milioni, che tutte le città americane ricavano<br />
annualmente dalla tassa sulle licenze <strong>di</strong> tale<br />
riven<strong>di</strong>ta. Però nelle classi elevate, in quelle ciè<br />
degli austeri campioni del puritanismo, il vino<br />
ha realmente dei mortali nemici i quali non<br />
avendolo mai bevuto, non sentono, come da
– 15 –<br />
noi, il bisogno <strong>di</strong> riberlo. Ciò premesso, è<br />
naturale come sia la loro lieve sacrificio lo<br />
astenersene, e come possano trovare nell’uso<br />
<strong>di</strong> esso tutti gli inconvenienti, compreso quello<br />
<strong>di</strong> turbare il ben dell’intelletto.<br />
Se tutte le medaglie hanno il loro rovescio da<br />
noi, qui non hanno che il <strong>di</strong>ritto, cioè il lato<br />
buono; <strong>di</strong> quell’altro i figli <strong>di</strong> Giornata non<br />
vogliono sentire parlare; sarà quin<strong>di</strong> molto<br />
saggio da parte vostra il limitarvi ad ammirare<br />
le cose veramente straor<strong>di</strong>narie che hanno<br />
saputo fare; trascurando <strong>di</strong> accennare a quanto<br />
<strong>di</strong> meno bello v’ha nel loro paese ed ai loro<br />
<strong>di</strong>fetti. A noi sembra francamente che il meno<br />
che si possa accordare agli artefici meravigliosi<br />
<strong>di</strong> cotanta opera sia la piccola vanità <strong>di</strong> credersi<br />
perfetti!<br />
Tutti i culti, tutte le rreligioni sono in america<br />
profondamente tollerate e rispettate,<br />
rispettatissima la dea ricchezza, senza la quale<br />
non potrete mai aspirare a <strong>di</strong>venire un
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grand’uomo; sotto quest’aspetto l’America<br />
vanta gli uomini più gran<strong>di</strong> della terra !<br />
Questa caccia al dollaro è pienamente<br />
giustificata dall’altissimo concetto in cui ne è<br />
tenuta la simpatica effigie, e gli amatori della<br />
collezione non v’annettono certo minor<br />
accanimento <strong>di</strong> quello che sanno spiegare i<br />
nostri incettatori <strong>di</strong> francobolli. Del resto la<br />
<strong>di</strong>fferenza non è poi tanto grande, se non che<br />
per gli uni si tratta <strong>di</strong> varietà, per gli altri <strong>di</strong><br />
quantità.<br />
Per quanto riguarda la considerazione, se non<br />
possedete almeno un milione non ci fate molto<br />
assegnamento; potrete tuttavia essere<br />
ammirato se poeta, professore, filosofo e<br />
magari musicomane, ma in quanto ad avere la<br />
stessa considerazione <strong>di</strong> un milionario, è un<br />
altro paio <strong>di</strong> maniche!<br />
In fatto <strong>di</strong> maniche gli americani pre<strong>di</strong>logono<br />
quelle della camicia e si sbarazzano spesso e<br />
volentieri <strong>di</strong> quelle dell’abito; ciò perchè le
– 17 –<br />
braccia possano fruire d’una libertà d’azione<br />
che è rispecchiata dalla irrequietezza dell’occhi<br />
e della bocca; nel primo è l’idea che tormenta il<br />
pensiero, nella seconda un pezzo <strong>di</strong> gomma o <strong>di</strong><br />
tabacco tormentato dai denti !<br />
Gli americani vogliono certo un gran bene a<br />
Cristoforo Colombo, ed oltre ad onorarne la<br />
memoria nel modo più solenne, rivelano questo<br />
loro culto creandosene ciascuno a seconda dei<br />
proprî gusti le sembianze. A New-York<br />
specialmente ci ricor<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> averne veduto<br />
una qualche dozzina d’immagini sifferenti, però<br />
se ve ne sono <strong>di</strong> molti imberbi è spiccata la<br />
tendenza pei Colombi con barba alla sapeur !<br />
In fatto <strong>di</strong> ritrovati e scoperte voi non avete che<br />
ad abitare breve tempo questo paese per<br />
esserne letteralmente sbalor<strong>di</strong>to. La sagacia<br />
americana è in ciò pari alla tenacità<br />
dell’indagine, e noi siamo convinti che se<br />
l’America ha un rimpianto, si è quello <strong>di</strong> non
– 18 –<br />
aver saputo prevenire l’ar<strong>di</strong>to navigatore,<br />
scoprendosi da sè.<br />
Siccome è provato dalla storia che i più gran<strong>di</strong><br />
uomini d’ingegno non hanno fatto fortuna, così<br />
questi maestri della praticità nella vita lasciano<br />
tutte a noi le prerogative degli estri sublimi e<br />
delle idee eccelse, e tengono per contro alla<br />
loro in<strong>di</strong>scutibile caratteristica del buon senso,<br />
che specificano col nome <strong>di</strong> horse common<br />
sense (senso comune da cavallo). Il negar loro<br />
questa dote sarebbe <strong>di</strong>sconoscere uno dei più<br />
potenti ausiliari che li guida sul laborioso<br />
cammino; dondolandosi sulla rockingchair, o<br />
seduti sull’angolo <strong>di</strong> un tavolo con una delle<br />
gambe penzoloni, armati della inseparabile<br />
matita, essi prenderanno gli appunti delle<br />
vostre proposte o progetti, e vi daranno poscia<br />
una <strong>di</strong> quelle risposte che rivelano sempre<br />
rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> vedute e non <strong>di</strong>fettano mai del<br />
sunnominato horse common sense.
– 19 –<br />
Perchè poi l’Americano si assimili così<br />
volonteroso a quello, che pur essendo il più<br />
intelligente, è pur sempre un animale, si spiega<br />
dalla omogeneità <strong>di</strong> missione che questi due<br />
esseri sembrano adempiere sulla terra. Infatti,<br />
come il cavallo che sul selciato <strong>di</strong> Broadway in<br />
New-York o su quello, non meno fangoso, <strong>di</strong><br />
State Street in Chicago procede instancabile ed<br />
ansante, serpeggiando fra le ruote dei mille<br />
veicoli e cercando con la testa il menomo spazio<br />
ove insinuarsi, come questo quadrupede che<br />
par cosciente esso pure dalla parte importante<br />
che gli è assegnata in questa eterna lotta della<br />
precedenza nel tempo; l’Americano procede<br />
affannoso sulla via del lavoro utilizzando<br />
l’attimo nel tempo, il lembo nello spazio, e<br />
trascinando egli pure il pesante carro con<br />
relativo compagno ed auriga. Il carro in questo<br />
caso è il grave pondo degli affari, ed il<br />
compagno, il più adorabile viso <strong>di</strong> sposa, il quale<br />
non pochi dei casi è anche il più intelligente<br />
auriga!
– 20 –<br />
A questo proposito ci piace rammentare uno<br />
dei proverbi qua più in voga, « l’America è il<br />
para<strong>di</strong>so delle donne, il purgatorio degli uomini,<br />
l’inferno dei cavalli! » Nulla <strong>di</strong> più giusto, nulla<br />
<strong>di</strong> più vero. L’inferno dei cavalli è cosa troppo<br />
provata perchè abbia bisogno d’illustrazione;<br />
essi sono le vittime <strong>di</strong> questa corsa vertiginosa<br />
ove fanno pro<strong>di</strong>gi, esauriscono tutte le forze <strong>di</strong><br />
cui <strong>di</strong>spongono, e muoiono estenuati, in non<br />
pochi dei casi, là sulla strada che hanno<br />
percorso mille volte ansanti, sulla breccia del<br />
lavoro ove non <strong>di</strong> rado vengono lasciati troppo<br />
lungamente nella più assoluta noncuranza.<br />
L’uomo lavora e nel lavoro non ha posa; quando<br />
ha guadagnato vuol riguadagnare, quando ha<br />
raggiunto una meta ne agogna un’altra, e<br />
sempre egli procede con tutta la vitalità ed il<br />
tempo <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone, spinto da una forza che<br />
sembra gli <strong>di</strong>ca ognora « cammina, » e non gli<br />
lascia certo il tempo <strong>di</strong> fruire <strong>di</strong> molte dolcezze<br />
che nella vita egli potrebbe procurarsi. Da ciò<br />
quello sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> benessere relativo, proveniente
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dalla ricchezza e dalla sod<strong>di</strong>sfazione dell’opera<br />
compiuta; ma tormentato dalle idee, dalla<br />
preoccupazione incessante, dalla<br />
responsabilità; quin<strong>di</strong> il purgatorio.<br />
La donna americana! Oh mio Dio! Dio nostro<br />
cioè! chi ci traduce in prosa eloquente tutta<br />
l’ammirazione che in questi punti esclamativi<br />
vorremmo trasfusa? Chi ce la descrive, chi ci dà<br />
un capitolo, un inno magari per questa nuova e<br />
superba incarnazione dell’eterno femminino?<br />
Per lei vorremmo la mente profonda d’uno<br />
scrittore <strong>di</strong> genio, il pennello <strong>di</strong> un’artista<br />
italiano: il suo talento, l’originale sua bellezza<br />
ne sono degni! Non potendo qui avere ne l’una<br />
nè l’altra <strong>di</strong> queste cose, nè consentendoci<br />
d’altra parte il carattere <strong>di</strong> questo libriccino<br />
quella lunga <strong>di</strong>gressione <strong>di</strong> cui la donna<br />
americana sarebbe ben meritevole, ci<br />
limiteremo a <strong>di</strong>re che lei che, come l’angelo<br />
ribelle <strong>di</strong> Milton, ha voluto sulla terra un<br />
para<strong>di</strong>so novello ove un nuovo e più rigido culto<br />
venisse a tutelare il suo <strong>di</strong>ritto, la sua libertà, là
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dove si vasto imperio aveva <strong>di</strong> già il suo<br />
prestigio. Coll’orizzonte larghissimo che alla sua<br />
terra si schiudeva, volle anch’essa che più vasta<br />
cerchia fosse schiusa ai suoi talenti, all’opera<br />
sua, al suo volere! Non volle infine che i doveri<br />
d’una missione impostale dalla natura<br />
potessero precluderle i campi <strong>di</strong> quella scienza<br />
<strong>di</strong> cui si è fatta <strong>di</strong>scepolo, <strong>di</strong> quel lavoro <strong>di</strong> cui<br />
<strong>di</strong>venne artefice, <strong>di</strong> quella libertà per cui ha<br />
ban<strong>di</strong>ta l’emancipazione.<br />
Se questa ribelle, ma potente affermazione de’<br />
suoi talenti, essa sia rimasta scropolosamente<br />
fedele a quela dolcissima missione che ne fu<br />
sempre il più vago retaggio, francamente<br />
cre<strong>di</strong>amo sia <strong>di</strong>scutibile; certo però la nuova<br />
scuola non poteva agognare nè più intelligenti,<br />
nè più leggiadre <strong>di</strong>scepole. Oh se lo sono<br />
leggiadre! oh se lo sanno <strong>di</strong> esserlo!<br />
La ricercatezza della loro pettinatura, <strong>di</strong> tutta la<br />
loro persona, del loro modo <strong>di</strong> vestire coquet ed<br />
elegante, la profusione <strong>di</strong> gioielli <strong>di</strong> cui fin
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troppo e non sempre oppportunamente si<br />
adornano, sono i sintomi palesi <strong>di</strong> quella stessa<br />
vanità che fa <strong>di</strong> tutto il mondo un solo paese,<br />
specialmente per le donne.<br />
Molto spirito e non poco savoir faire, coltura<br />
varia e mente superiore, infine ricchezza <strong>di</strong><br />
buon senso, ecco gli ausiliari d’una bellezza la<br />
cui principale attrattiva consiste nell’originalità.<br />
Infatti si <strong>di</strong>rebbe che dalle varie razze che<br />
hanno concorso alla formazione del tipo<br />
nascente, essa abbia saputo con femmineo<br />
<strong>di</strong>scernimento appropriarsi le più vage<br />
caratteristiche; ed ora sono gli occhi nerissimi<br />
delle figlie <strong>di</strong> Spagna che fan leggiadro<br />
contrasto con le fluenti anella d’una chioma<br />
d’oro, ed ora invece le pupille azzurre, profonde<br />
e soavi d’una fanciulla <strong>di</strong> Germania ed il crine<br />
bruno e lucente d’una donna italiana!<br />
Gli americani adorano semplicemente le loro<br />
donne ed hanno per esse un rispetto forse<br />
meno apparente, forse più rigido, ma non meno
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corretto della nostra galanteria. Da ciò si<br />
capisce facilmente il para<strong>di</strong>so ed anche<br />
l’idolatria per la dea.<br />
Dopo una tale descrizione noi sentiamo il<br />
bisogno ed il dovere ad un tempo <strong>di</strong> rivolgerci a<br />
quel gentil sesso italiano cui ci legano affetti<br />
carissimi ed un culto non meno sincero, e<br />
<strong>di</strong>remo a quello, che malgrado l’ammirazione e<br />
l’omaggio profondo che le Americane<br />
c’ispirano, non <strong>di</strong> rado il nostro pensiero volge<br />
là alla nostra vaga penisola, ove le fanciulle<br />
sono meno sapienti, forse, ma più appassionate<br />
e dove un’aureola profonda <strong>di</strong> sentimento<br />
aleggia sì soavemente sugli occhi pensosi e<br />
bruni delle nostre donne!<br />
Come conclusione <strong>di</strong> questo capitolo <strong>di</strong>remo<br />
infine che i pochi cenni dati giù così alla buona<br />
in questa guida sugli usi e costumi del<br />
continente americano, lungi dall’aver la pretesa<br />
<strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o vero e proprio, non sono che il<br />
risultato delle nostre modeste impressioni. È il
– 25 –<br />
nostro convincimento che un lungo periodo <strong>di</strong><br />
tempo sia necessario per la formazione d’un<br />
giu<strong>di</strong>zio coscienzioso ed esatto sulle cose <strong>di</strong><br />
questo paese, che meritano sinceramente tutto<br />
il vostro stu<strong>di</strong>o, tutta la vostra considerazione.<br />
Venite quin<strong>di</strong>, nè vi trattengano le piccole<br />
<strong>di</strong>fficoltà d’una lunga traversata, nè tampoco la<br />
non lieve spesa, troverete a ciò un largo<br />
compenso nell’ammestramento e nella<br />
ricchezza <strong>di</strong> cognizioni che dall’opera<br />
straor<strong>di</strong>naria e mirabile potrete attingere.
– 26 –<br />
CAPITOLO SECONDO.<br />
Linee principali <strong>di</strong> vapori e loro tariffe. – Il Nord<br />
Deutscher Lloyd. – La traversata. – Trattamento<br />
a bordo. Consigli pratici. – Le mancie. – I<br />
bagagli.<br />
Le quattro linee principali che fanno il servizio<br />
dei passeggeri fra l’Europa e l’America sono:<br />
La White Star Line ;<br />
La Compagnia Generale Transatlantica ;<br />
Il Nord Deutscher Lloyd ;<br />
La Compagnia Generale Italiana.<br />
Diversi sono i criteri a cui ci si può informare nel<br />
fare la scelta <strong>di</strong> una piuttosto che <strong>di</strong> un altra <strong>di</strong><br />
queste compagnie, e facilmente si comprende<br />
come questa sia sempre molto relativa al vostro<br />
maggiore o minore affiatamento col mal <strong>di</strong><br />
mare.<br />
La White Star Line è certamente la linea <strong>di</strong><br />
vapori che vi terrà il minor tempo possibile
– 27 –<br />
inchiodato nella vostra cabina; poichè i suoi<br />
piroscafi partendo da Queenstown (Irlanda)<br />
raggiungono la terra americana in meno <strong>di</strong> sei<br />
giorni.<br />
Però se vi sarà dato evitare per questa via<br />
quattro o cinque giorni <strong>di</strong> navigazione, dovrete<br />
<strong>di</strong>sporvi a sottostare a tutti gli inconvenienti <strong>di</strong><br />
un lungo e faticoso viaggio in ferrovia, trasporto<br />
continuo <strong>di</strong> bagagli, visite doganali e maggiore<br />
spesa. Per contro potrete <strong>di</strong>re in questo caso<br />
d’aver traversato l’Oceano sui più gran<strong>di</strong><br />
piroscafi mercantili che fendano il seno a Teti,<br />
quali sono il Majestic ed il Teutonic.<br />
Sui piroscafi della White Star Line un letto in<br />
cabina <strong>di</strong> prima classe costa dai franchi 300 in<br />
su. Non convengono le cabine sul primo ponte<br />
per una persona sola, il prezzo <strong>di</strong> tali cabine<br />
varia da franchi 1500 a franchi 2000. Il<br />
passaggio in seconda classe costa da franchi<br />
175 a franchi 200.
– 28 –<br />
Dopo questi piroscafi, quelli che fanno la<br />
traversata in minor tempo sono quelli della<br />
Compagnia Generale Transatlantica, i quali<br />
vanno dall’Hâvre a New-York in circa sette<br />
giorni. Questa linea è la più adatta per coloro i<br />
quali tengono a passare per Parigi, e si sentono<br />
in grado <strong>di</strong> sacrificare alla superba metropoli<br />
francese i due giorni <strong>di</strong> mare in più che<br />
<strong>di</strong>fferiscono dalla linea inglese. Siccome anche i<br />
vapori risentono del carattere della nazione a<br />
cui appartengono, su quelli della Transatlantica<br />
le ore passano gaiamente. – Il vino a tavola è<br />
compreso nel prezzo <strong>di</strong> passaggio.<br />
Il costo della traversata in prima classe varia dai<br />
franchi 400 agli 800, a seconda delle cabine. In<br />
seconda classe è <strong>di</strong> franchi 300. Si può prendere<br />
il biglietto per New-York <strong>di</strong>rettamente nelle<br />
principali città italiane quanto a Parigi, ed in<br />
questo caso il costo aumenta della spesa del<br />
percorso in ferrovia.
– 29 –<br />
La Navigazione Generale Italiana i cui vapori<br />
partono da Genova offre qualche piccolo<br />
vantaggio nella spesa, ma per contro impiega<br />
nella traversata il tempo maggiore.<br />
Rimane ora la linea Nord Deutscher Lloyd che<br />
abbiamo serbato per ultima onde poterci<br />
<strong>di</strong>ffondere in maggiori dettagli, essendo quella<br />
che noi conosciamo per maggior esperienza, e<br />
che francamente sotto tutti i rapporti sentiamo<br />
<strong>di</strong> dover raccomandare agli Italiani che si<br />
recano in America.<br />
Primissimo ed in<strong>di</strong>scutibile vantaggio quello <strong>di</strong><br />
potervi imbarcare a Genova per passare<br />
senz’altro sul continente americano, senza<br />
<strong>di</strong>sturbi, senza trasbor<strong>di</strong>, senza visite doganali<br />
per via.<br />
I vapori Werra,Fulda, Kaiser Wilhelm ed Ems,<br />
bellissime navi <strong>di</strong> un tonnellaggio che oscilla<br />
dalle tonnellate 5000 alle 7000 e le cui<br />
macchine sono della forza <strong>di</strong> 7000 cavalli,<br />
compiono la grande traversata in un<strong>di</strong>ci giorni,
– 30 –<br />
mantenendosi costantemente a sud, lo che<br />
consente una uniformità <strong>di</strong> clima dolcissimo,<br />
mare quasi sempre tranquillo e non turbato<br />
dalle frequenti tempeste che imperversano<br />
assai più facilmente sulla latitu<strong>di</strong>ne nord.<br />
La traversata è splen<strong>di</strong>da e per buona parte del<br />
viaggio la costa è in vista. Ora sarà la vaga terra<br />
d’Italia che si slancia nelle nubi, ora la bassa<br />
costa <strong>di</strong> Francia ed ora la rocciosa sponda <strong>di</strong><br />
Spagna a tribordo; a babordo non tarderanno <strong>di</strong><br />
comparire le punte delle Baleari che vi<br />
ricorderanno gli arcieri famosi <strong>di</strong> cui parla<br />
Tacito, ed al terzo giorno la terra d’Africa vi<br />
annuncierà vicine le colonne d’Ercole. Ecco<br />
infine Gibilterra, questo baluardo avanzato<br />
della terra spagnuola, che viceversa poi<br />
costituisce oggi una delle più formidabili<br />
posizioni fortificate dell’Inchilterra. Qui vi sarà<br />
data forse la gioia <strong>di</strong> calcare per poche ore la<br />
terra, cosa che <strong>di</strong>penderà dalla maggiore o<br />
minore fermata della nave.
– 31 –<br />
Lasciato Gibilterra si è dal capo San Vincenzo<br />
che la ban<strong>di</strong>era portoghese vi manderà l’ultimo<br />
saluto dell’Europa.<br />
Eccoci infine in mezzo all’Oceano! Chi non ha<br />
letto da garazzo almeno una mezza dozzina <strong>di</strong><br />
descrizioni <strong>di</strong> viaggi in mare, <strong>di</strong> quella vaga<br />
peregrinazione in mezzo all’azzurro dei due<br />
elementi più infi<strong>di</strong>? Tutto fila sulle onde; fila la<br />
vostra nave se<strong>di</strong>ci no<strong>di</strong> all’ora e filano con essa<br />
le onde gorgheggianti, filano le sirti col vento,<br />
fila l’orizzonte coll’infinito, ed infinitamente<br />
filano tutti i passeggeri <strong>di</strong> bordo col sesso<br />
gentile che ne è certo la più grata attrattiva.<br />
Di tanto in tanto le esclamazioni dei passeggeri<br />
attrarranno la vostra attenzione: sarà qualche<br />
pesce venuto a prendere una boccata d’aria,<br />
magari non <strong>di</strong> rado una balena a qualche<br />
centinaio <strong>di</strong> metri da voi, o per lo più un branco<br />
<strong>di</strong> delfini, che vedrete saltare svelti ed eleganti<br />
fuori dell’acqua e ricadere ricurvandosi<br />
graziosamente su un lato senza darsi troppo
– 32 –<br />
pensiero dell’enorme mole che si solca una<br />
strada nel loro regno.<br />
Altro e gra<strong>di</strong>tissimo incontro, quello delle navi,<br />
più frequente nel Me<strong>di</strong>terraneo, più raro<br />
nell’Oceano; alcune, alte <strong>di</strong> bordo, snelle e<br />
pulite, filano colla velocità della vostra, e sono i<br />
postali <strong>di</strong> qualche linea transatlantica; altre<br />
paiono elevarsi solo <strong>di</strong> pochi decimetri dal<br />
livello del mare e non possono sfidarvi in<br />
velocità, e sono bastimenti da carico, i parìa<br />
nella scala sociale dei piroscafi ; spesso infine<br />
velieri <strong>di</strong> cui vedete le vele prima incerte<br />
sull’orizzonte, che in breve raggiungete, ed in<br />
breve perdete <strong>di</strong> vista.<br />
Verso il principio dell’estate un altro incontro<br />
frequente si è quello degli Ice bergs (montagne<br />
<strong>di</strong> ghiaccio) che vengono trasportate dalla<br />
corrente da nord a sud.<br />
In fine a tre giorni oltre Gibilterra il noto grido<br />
Land voraus (terra in vista) emesso dal marinaio<br />
<strong>di</strong> vedetta, che dall’albero <strong>di</strong> prua esplora la
– 33 –<br />
rotta, annunzierà le Isole Azzorre, splen<strong>di</strong>do e<br />
pittoresco lembo <strong>di</strong> terra, che vi saluta e vi<br />
conforta sulla immensità dell’oceano !<br />
A bordo del Lloyd Germanico il trattamento in<br />
genere è dei più confortabili: la cucina, per<br />
quanto tedesca, sommamente igienica, il menu<br />
sempre copioso, però il vino non compreso nel<br />
trattamento ; potrete averne del buono a prezzi<br />
non elevati. L’ufficialità, in genere molto<br />
corretta e cortese, è composta naturalmente <strong>di</strong><br />
Tedeschi, e se il capitano vi sarà sempre gentile<br />
d’ogni schiarimento, il me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> bordo per<br />
contro non sarà soltanto la persona più<br />
rassicurante, ma anche un simpaticissimo e<br />
colto compagno <strong>di</strong> viaggio.<br />
Gra<strong>di</strong>tissimi vi torneranno gl’intermezzi musicali<br />
durante il pranzo, eseguiti da una piccola<br />
orchestra composta dal personale <strong>di</strong> bordo;<br />
detta orchestra allieterà pure i passeggeri<br />
durante alcune ore del giorno sul punte <strong>di</strong><br />
prima classe, ove non <strong>di</strong> rado Tersicore folleggia
– 34 –<br />
nel regno <strong>di</strong> Nettuno. Le cabine in genere sono<br />
molto confortables ed illuminate a luce<br />
elettrica; il salone da pranzo spazioso ed<br />
elegante e profuso <strong>di</strong> lavori intasiati ed artistici.<br />
Potrete avere a bordo della buona birra ad otto<br />
sol<strong>di</strong> lo chop; questa birra e dei sandwiches al<br />
caviale od al prosciutto, che vi vengono serviti<br />
gratuitamente a tutte le ore, formano un<br />
potente antidoto contro il male <strong>di</strong> mare, se pur<br />
vi serve il vostro tra<strong>di</strong>zionale appetito italiano.<br />
In caso poi che il detto male voglia farne delle<br />
sue, potrete rialzarvi il morale con una<br />
bottiglietta <strong>di</strong> Champagne, della capacità <strong>di</strong> un<br />
bicchiere, che sulla linea tedesca si trovano<br />
appunto a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> quelli che non<br />
vogliono regalarsi una bottiglia intera.<br />
Durante la traversata tenetevi a mano un abito<br />
pesante e provvedetevi <strong>di</strong> una coperta da<br />
viaggio. Quest’ultima in mille casi è<br />
d’importanza capitale e non nuoce che sia<br />
alquanto vasta in modo <strong>di</strong> poter all’uopo servire
– 35 –<br />
per due. Oh! quante volte il plaid <strong>di</strong>venta un<br />
ricordo per tutta la vita!<br />
Munitevi pure <strong>di</strong> un cannocchiale e <strong>di</strong> un<br />
cappello che possa sfidare i venti senza esserne<br />
asportato; il perfetto touriste si procurerà <strong>di</strong><br />
preferenza un cape all’inglese.<br />
I fumatori facciano una completa provvista <strong>di</strong><br />
sigari prima d’imbarcarsi, poichè a bordo sui<br />
sigari si paga l’interesse. A qusto proposito, vi<br />
mettiamo in guar<strong>di</strong>a contro le foglie <strong>di</strong> cavolo<br />
attorto che i Gibilterriani sogliono affibbiare per<br />
Havana ai male accorti.<br />
Per ciò che riguarda le cose dette fin qui,<br />
<strong>di</strong>pende dalla vostra avvedutezza che il viaggio<br />
si riesca facile e comodo; circa poi il resto, e<br />
specialmente per la compagnia, bisognerà che<br />
vi rimettiate un pochino alla vostra buona<br />
stella.<br />
La compagnia è il contributo principale che può<br />
rendere gradevole la traversata, e può anche
– 36 –<br />
darsi che la fortuna maligna vi man<strong>di</strong> un<br />
insieme <strong>di</strong> compagni <strong>di</strong> viaggio tali da<br />
amareggiarvi quei <strong>di</strong>eci giorni <strong>di</strong> esistenza.<br />
Grazie a Dio questo caso è quasi esclusivamente<br />
ipotetico, e potrà darsi invece il più delle volte<br />
che il vostro viaggio in mare sia il più bel<br />
periodo della vostra peregrinazione sulla terra.<br />
Qui ci sarebbe tutto un trattato da scrivere<br />
sull’arte <strong>di</strong> rompere il ghiaccio; ma noi<br />
rimetteremo tale lavoro ad un’altra volta; per<br />
ora <strong>di</strong>remo che è utile avere con se molti<br />
giornali illustrati, possibilmente a colori,<br />
utilissimo un istrumento musicale, per esempio<br />
mandolino o chitarra; il cannocchiale può<br />
essere un alleato non trascurabile. Qualora<br />
questi mezzi non fossero sufficienti, dopo<br />
qualche ora <strong>di</strong> navigazione, si potrà arrischiare<br />
l’esclamazione: “ Oh! ma Lei sopporta il mare<br />
come un pesce.˝ Per le Americane basterà<br />
meno, il Pleasant weather we are having! (Che<br />
bel tempo abbiamo!), frase del resto colla quale
– 37 –<br />
in America si apre sempre la conversazione<br />
anche quando imperversa l’uragano!<br />
Qualunque del resto sia il sistema che potrete<br />
adottare, l’importante è d’introdurvi presto anzi<br />
subito; i minuti a bordo rappresentano<br />
settimane, ed in fine <strong>di</strong> viaggio si rimpiange<br />
sempre il tempo perso in principio.<br />
Non vi fidate troppo <strong>di</strong> non essere intesi da<br />
quelli che non sanno il francese; un nostro<br />
amico osservava che al principio del viaggio<br />
nessuno ne sa una parola e poi verso la fine,<br />
mirabile effetto istruttivo del mare, tutti male o<br />
bene lo masticavano a modo loro.<br />
Cre<strong>di</strong>amo utile ancora mettervi in guar<strong>di</strong>a<br />
contro un elemento che talvolta s’incontra sulle<br />
navi, inten<strong>di</strong>amo parlare dei Gamblersi, ossia<br />
dei professionisti che viaggiano per giuocare e<br />
giuocano per vivere.<br />
Un buon posto in un cabina <strong>di</strong> prima classe<br />
costa sul Nord Deutscher Lloyd da franchi 450 a
– 38 –<br />
franchi 1000. Il tragitto in seconda classe costa<br />
franchi 350, e le cabine <strong>di</strong> questa classe sono<br />
ugualmente comode come quelle <strong>di</strong> prima<br />
poichè costruite sullo stesso modello. La<br />
<strong>di</strong>fferenza fra la prima e la seconda consiste in<br />
qualche piatto <strong>di</strong> meno a tavola, nella<br />
destinazione <strong>di</strong> un ponte <strong>di</strong> passeggio meno<br />
spazioso e naturalmente nella <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong><br />
società.<br />
In massima non consigliamo <strong>di</strong> usufruire delle<br />
seconde classi dei piroscafi nei viaggi <strong>di</strong> piacere.<br />
Del resto per maggiori ragguagli su tutte le linee<br />
che fanno il servizio dall’Europa a New-York,<br />
loro prezzi speciali, nomi dei vapori e relative<br />
date <strong>di</strong> partenze, potrete consultare il<br />
prospetto unito alla presente guida, favoritaci<br />
dalla nota <strong>di</strong>tta F. Henry Humbert che risiede in<br />
Firenze, Via Tornabuoni, 20.<br />
Le mancie da darsi a bordo sono in generale<br />
quattro. Una allo steward che vi serve a tavola;<br />
altra a quello che prende cura della vostra
– 39 –<br />
cabina; a costoro si suol dare una mancia in fin<br />
<strong>di</strong> viaggio che può oscillare dalle lire 5 alle lire<br />
10; ciascuno, a seconda del servizio prestatovi o<br />
della vostra munificenza. Altre lire 5 si sogliono<br />
sottoscrivere quale contributo pei musicanti, ed<br />
infine un paio <strong>di</strong> lire in apposito vassoio pel<br />
porter che prende anche cura dei vostri stivalini.<br />
Qualora poi durante la traversata siate stati<br />
costretti dal mal <strong>di</strong> mare a prendere qualche<br />
volta i vostri pasti sul ponte, sarà bene<br />
corrispondere una mancia relativa allo steward<br />
che vi avrà servito.<br />
Su tutti i bastimenti ha corso l’oro e l’argento<br />
della lega monetaria; su quelli del Nord<br />
Deutscher Lloyd corre anche la nostra carta.<br />
Sarà prudente portarsi il denaro con uno<br />
chèque o con una lettera <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e tener a<br />
mano il solo necessario pel viaggio e per le<br />
prime spese dello sbarco.
– 40 –<br />
Prima d’imbarcarsi sarà bene <strong>di</strong> procurarsi una<br />
se<strong>di</strong>a da viaggio; tali se<strong>di</strong>e si possono avere in<br />
affitto dallo steward o da apposite compagnie<br />
all’imbarcadero, me<strong>di</strong>ante la spesa <strong>di</strong> franchi 5.<br />
Inoltre, sarà bene contrassegnare detta se<strong>di</strong>a<br />
magari con un nastro molto visibile, per non<br />
essere costretti ogni giorno ad una lunga<br />
peregrinazione in cerca della suddetta. Avuta la<br />
se<strong>di</strong>a, si presenta il <strong>di</strong>fficile problema della<br />
posizione tattica, e qui si rivelano appunto le<br />
vostre qualità strategiche.<br />
Su tutti i bastimenti in genere potrete avere il<br />
bagno gratuitamente e quando vi piaccia,<br />
purchè abbiate cura d’iscrivervi in apposita nota<br />
pel turno.<br />
Per quanto riguarda gli indumenti in genere da<br />
portarsi in viaggio, valga come norma <strong>di</strong> non<br />
caricarsi troppo; in massima tuto ciò che è<br />
oggetto <strong>di</strong> lusso e i capi <strong>di</strong> vestiario in ispecial<br />
modo, costano molto caro in America; per<br />
contro però gli oggetti <strong>di</strong> prima necessità, e
– 41 –<br />
specialmente la biancheria, possono aversi a<br />
prezzi mitissimi.<br />
Ogni viaggiatore ha <strong>di</strong>ritto presso tutte le<br />
compagnie <strong>di</strong> portar seco a bordo un certo peso<br />
ed una certa cubatura <strong>di</strong> bagaglio; come me<strong>di</strong>a<br />
circa chilogrammi 175 a testa. Questo bagaglio<br />
vien rinchiuso nella stiva, ed in generale è<br />
consigliabile <strong>di</strong> non farvi assegnamento sopra<br />
durante il viaggio, quantunque vi siano ore fisse<br />
in cui l’accesso alla stiva è consentito ai<br />
viaggiatori.<br />
Abbiate sempre avvertenza <strong>di</strong> contrassegnare<br />
molto visibilmente i vostri bauli ed assistete<br />
personalmente al loro imbarco. Le compagnie<br />
dànno appositi cartellini sui quali apporrete il<br />
vostro nome, il numero della cabina e la<br />
destinazione: detti cartelli vengono legati ai<br />
bagagli che verranno riposti in stiva od in<br />
cabina a seconda del genere <strong>di</strong> cartello che<br />
portano.<br />
------------
– 42 –<br />
CAPITOLO TERZO.<br />
La traversata del Gulf Stream. – La ricerca del<br />
pilota. – La terra in vista. – La baia ed il porto <strong>di</strong><br />
New-York. – Le opere <strong>di</strong> fortificazione – La<br />
statua della Libertà. – Il ponte <strong>di</strong> Brooklyn. – La<br />
visita sanitaria. – La visita doganale. – Scali.<br />
La parte certamente meno gradevole del<br />
viaggio è la traversata del gulf stream (corrente<br />
del golfo), quasi sempre con fitta nebbia.<br />
Il bastimento rallenta quivi la sua corsa e<br />
quando la vista non basta più ad indagare la<br />
rotta, le sirene incominciano ad emettere il loro<br />
grido lugubre ed intermittente, procurando<br />
ogni volta una scossa nelle signore ed in tutti un<br />
senso sgradevole. Qui sarebbe invero il caso<br />
d’imitare Ulisse e <strong>di</strong> turarsi le orecchie colla<br />
cera per non sentire quella specie <strong>di</strong> grido che<br />
par quasi foriero della <strong>di</strong>sgrazia che invece fa<br />
evitare; ma confortatevi, questo <strong>di</strong>sturbo non
– 43 –<br />
dura lungo tempo, ed appunto in questo<br />
periodo si ha una delle più belle ed interessanti<br />
emozioni del viaggio: la ricerca del pilota.<br />
Siamo a poche centinaia <strong>di</strong> miglia dalla terra<br />
americana ed a quella altezza si aggira il pilota<br />
colla sua leggera imbarcazione ad un albero e<br />
colla sua vela numerata, aspettando paziente<br />
che un piroscafo gli passi vicino onde offrirsi<br />
guida sicura fra le <strong>di</strong>fficoltà dell’estuario.<br />
Il numero della vela del pilota è spesso oggetto<br />
<strong>di</strong> scommesse fra i viaggiatori, e la ricerca <strong>di</strong><br />
questo nocchiero durante la nebbia,<br />
specialmente <strong>di</strong> notte, è molto complicata.<br />
Al grido insistente delle sirene rispondono dei<br />
lumi in mezzo alle tenebre, ed allora si<br />
incomincia una specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo a segnali;<br />
qualche volta s’ha semplicemente da fare con<br />
una barca da pesca od un veliero, altre volte è<br />
veramente la paranzella del pilota, che però<br />
non ha più piloti <strong>di</strong>sponibili; allora si continua la<br />
caccia. In questa ricerca, specialmente durante
– 44 –<br />
la nebbia, il pilota <strong>di</strong>scerne primo il fanale che<br />
sta in cima all’albero maestro del piroscafo, ed<br />
annunzia tosto la sua presenza con un colpo <strong>di</strong><br />
cannone, cui risponde presto il grido della<br />
sirena; il bastimento, seguendo la <strong>di</strong>rezione del<br />
fuoco, gli va incontro. Se siamo durante il<br />
giorno e non v’è troppa nebbia, si vede da<br />
lontano la vela numerata che si cerca; da bordo<br />
si fanno i segnali, la nave risponde, il pilota<br />
prende posto nella sua lancia, s’accosta al<br />
transatlantico, che gli getta un cavo al quale egli<br />
s’arrampica ed ascende al ponte. Ecco il primo<br />
saluto dell’America! Con lui avete la prima<br />
parola del vasto continente che vi attende, gli<br />
ultimi giornali che vi apportano le notizie <strong>di</strong><br />
quella terra da cui foste per qualche tempo<br />
isolati; egli risponderà in fretta alle mille<br />
interrogazioni che dai passeggeri gli si rivolgono<br />
ed anderà quin<strong>di</strong> a prendere il suo posto al<br />
timone.<br />
Una volta il pilota a bordo, non ci si sente più<br />
soli, e potrete tranquillamente <strong>di</strong>vorarvi i vostri
– 45 –<br />
giornali che vi apprenderanno quanto <strong>di</strong> nuovo<br />
è successo nel mondo durante un<strong>di</strong>ci giorni.<br />
L’incontro continuo <strong>di</strong> barche a vela <strong>di</strong> piccolo<br />
tonnellaggio, <strong>di</strong> yackts <strong>di</strong> piacere, <strong>di</strong> qualche<br />
ship-light, gli uccelli marini fatti più frequenti e<br />
molti altri in<strong>di</strong>zi vi annunziano la terra vicina.<br />
Infatti questa non tarda a comparire<br />
sull’orizzonte come una striscia scura; è<br />
questione <strong>di</strong> poche ore, e vi sarà dato entrare<br />
nella baja <strong>di</strong> New-York, nel più vasto porto<br />
naturale del mondo.<br />
Da una parte Sandy Hook e dall’altra Long-<br />
Island proteggono il porto <strong>di</strong> New-York dalle<br />
onde dell’oceano, ed un’isola nell’interno della<br />
baia (Staten Island) trattiene la furia dei marosi<br />
che ne avessero infilata la bocca.<br />
Il primo entrare nella baja non produce grande<br />
impressione malgrado la sua vastità; nè la<br />
sponda bassa <strong>di</strong> Corcey-Island a destra nè quella<br />
sabbiosa <strong>di</strong> Sandy Hook a sinistra sono tali da<br />
allettar l’occhio. Ma il panorama procedendo si
– 46 –<br />
va via via facendo più interessante; da una<br />
parte la riva elevandosi leggermente dal mare si<br />
popola <strong>di</strong> mille graziosi villini, e dall’altra Staten<br />
Island cole sue collinette boscose e col suo<br />
verde interrotto da alberi dai riflessi gialli e<br />
rossastri, che incontrerete spesso nella<br />
campagna americana, prende il posto <strong>di</strong> Sandy<br />
Hook. Anche su Staten Island fanno capolino fra<br />
le piante i cottage americani col loro aspetto<br />
caratteristico <strong>di</strong> como<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong> home.<br />
Il punto più bello della baja è anche il punto più<br />
stretto, e vien chiamato the Narrows. Qui siamo<br />
sotto il fuoco <strong>di</strong> tre forti: Fort Hamilton su Long<br />
Island, Fort Wadsworth su Staten Island ed il<br />
forte Lafayette isolato da una parte dei<br />
Narrows. I due primi forti dovranno essere<br />
maggiormente fortificati ed armati con cannoni<br />
rigati <strong>di</strong> grosso ca<strong>libro</strong> e con batterie laterali.<br />
Del cadente forte Lafayette si vuole usufruire,<br />
non sappiamo con quanta giustezza <strong>di</strong> criterio<br />
tattico, armandolo con lancia siluri.
– 47 –<br />
Passati i Narrows vi troverete <strong>di</strong> fronte alla<br />
gran<strong>di</strong>osa statua della Libertà, che col suo<br />
braccio levato illumina <strong>di</strong> notte il porto <strong>di</strong> New-<br />
York ed il mondo, come <strong>di</strong>cono gli Americani; è<br />
noto che questa statua, inaugurata il 28 ottobre<br />
1886, fu regalata dalla repubblica francese agli<br />
Stati Uniti. Lo scultore ne fu Auguste Barthol<strong>di</strong>.<br />
L’altezza della statua è <strong>di</strong> 50 metri circa, il<br />
pie<strong>di</strong>stallo d’un’altezza <strong>di</strong> circa 25 metri è<br />
costato franchi 1,250,000, raccolti con<br />
sottoscrizioni fra gli Americani. Quaranta<br />
persone possono stare comodamente entro la<br />
testa.<br />
Giunti a questo punto incomincia ad apparire in<br />
fondo al golfo la gran<strong>di</strong>osa metropoli<br />
dell’Unione. Ora vi troverete circondati da un<br />
movimento frenetico, nuovo per chi è nuovo<br />
all’America: enormi ferry-boats v’incrociano la<br />
strada e vi passano allato fischiando, carichi <strong>di</strong><br />
persone e <strong>di</strong> merci, postali <strong>di</strong> tutte le linee del<br />
mondo s’avanzano intorno a voi per prendere il<br />
largo o per andare a raggiungere il loro scalo,
– 48 –<br />
rimorchiatori s’affrettano in tutte le <strong>di</strong>rezioni<br />
portandosi a rimorchio chiatte piene gremite <strong>di</strong><br />
mercanzie, galleggianti nuovi per <strong>di</strong>mensioni e<br />
forma per l’Europeo, e cioè altissimi quali torri<br />
per uso riparazioni, o lunghi e larghi per<br />
trasporto <strong>di</strong> treni ferroviari dall’una all’altra<br />
parte della baja. Infine, in mezzo a tutto questo<br />
via vai, mille barche, come in tutti i porti del<br />
mondo, formicolano intorno al vostro<br />
bastimento; sono i parenti ed amici impazienti<br />
<strong>di</strong> rivedere i loro cari, sono riven<strong>di</strong>tori o curiosi.<br />
Infine il bastimento si ferma. Già prima <strong>di</strong><br />
passare i Narrows il bastimento si è fermato alla<br />
Quarantena, per far venire la sanità a bordo;<br />
eseguite le solite pratiche, questa lascia il posto<br />
agli ufficiali della dogana, i quali presentano ai<br />
passeggeri <strong>di</strong> bordo un apposito stampato, su<br />
cui essi debbono <strong>di</strong>chiarare il numero dei colli<br />
che posseggono e nello stesso tempo i<br />
<strong>di</strong>fferenti oggetti in essi racchiusi, specificando<br />
quelli soggetti a dazio. I passeggeri debbono<br />
firmware questa <strong>di</strong>chiarazione e giurare d’aver<br />
esposto il vero.
– 49 –<br />
Ciò fatto, il bastimento prosegue la sua via; fra<br />
breve metterete piede a terra; incominciano<br />
quin<strong>di</strong> gli ad<strong>di</strong>i commoventi, gli arrivederci, gli<br />
inviti e soprattutto promesse che l’indulgente<br />
brezza marina porta seco o l’accento<br />
melanconico della famosa frase: L’on se<br />
rencontre, l’on s’aime, l’on se quitte: voilà la<br />
vie!<br />
Le tre città <strong>di</strong> New-York, New-Jersey e <strong>di</strong><br />
Brooklyn vi circondano a ferro <strong>di</strong> cavallo; ed è<br />
imponente il pensare che questa enorme stesa<br />
<strong>di</strong> case, torri e cupole si prolunga per lunghe<br />
miglia entro terra.<br />
Pierre Loti che nello scrivere del Giappone ha<br />
fatto un grande sfoggio degli epiteti petit,<br />
mignon e nel suo viaggio in Marocco <strong>di</strong> sale,<br />
dégoûtant, se scriverà un giorno <strong>di</strong> questo<br />
paese esaurirà certamente tutto ciò che ha nel<br />
suo <strong>di</strong>zionario per esprimere, gran<strong>di</strong>oso,<br />
enorme, inponente.
– 50 –<br />
Le tre città che vi trovate davanti sono separate<br />
da due fiumi: il North River separa New-York da<br />
New-Jersey e l’East River New-York da<br />
Brooklyn; queste ultime due città sono unite dal<br />
gran<strong>di</strong>oso ponte, che New-York ha<br />
generosamente concesso prendesse il nome <strong>di</strong><br />
Brooklyn.<br />
Cominciato il 2 gennaio 1870 ed inaugurato il<br />
24 maggio 1883, questo ponte, le cui torri<br />
s’innalzano metri 85 dal livello dell’acqua e la<br />
cui altezza dallo stesso livello è <strong>di</strong> metri 40 al<br />
centro, ha una lunghezza <strong>di</strong> circa due<br />
chilometri, e la resistenza delle sue funi<br />
metalliche può sopportare un peso <strong>di</strong><br />
tonnellate 14,680. Il ponte contiene due vie<br />
ferrate, due vie carrozzabili ed una strada<br />
larghissima per i pedoni; la sua costruzione è<br />
costata 75 milioni <strong>di</strong> franchi.<br />
New-York e New-Jersey saranno quanto prima<br />
collegate da un tunnel subfluviale attualmente
– 51 –<br />
in costruzione, e da un ponte che sarà superiore<br />
in <strong>di</strong>mensione al suo collega <strong>di</strong> Brooklyn.<br />
Ogni compagnia transatlantica ha uno scalo<br />
riservato ai suoi piroscafi.<br />
La White Star Line ormeggia ai pie<strong>di</strong> della 10 th<br />
Street, la Compagnie Transatlantique ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
Morton N. R., il Lloyd Germanico alla 2 nd Street<br />
in Hoboken, la Navigazione generale italiana ai<br />
Me<strong>di</strong>terranean peers in Brooklyn.<br />
Per recarsi in New-York dallo scalo del Lloyd<br />
Germanico si prende il ferry-boat della 14 th<br />
Street il quale è a tre blocchi (gruppi <strong>di</strong> case) <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stanza dallo scalo; con la tenue moneta <strong>di</strong> tre<br />
sol<strong>di</strong> esso vi porta ai pie<strong>di</strong> della 14 th Street, ove<br />
troverete ad ogni ora del giorno e della notte<br />
trams e vetture che vi addurranno al centro.<br />
Prima <strong>di</strong> poter affidare il proprio bagaglio ad un<br />
Express (agenzia <strong>di</strong> trasporti a domicilio) e<br />
mandarlo all’Hôtel, bisogna sottostare alla visita<br />
doganale. I doganieri americani sono in
– 52 –<br />
massima assai cortesi nella loro ingrata<br />
missione; però la visita è severa, ed è bene non<br />
mettere a rischio d’aver dei seri <strong>di</strong>sturbi. Non è<br />
molto che un negoziante volendo far passare<br />
degli orologi senza <strong>di</strong>chiararli, si ebbe<br />
sequestrata la merce e fu condannato per <strong>di</strong> più<br />
a grave multa e prigionia, come spergiuro.<br />
La visita doganale procede col massimo or<strong>di</strong>ne<br />
e relativamente molto in fretta, poichè in poco<br />
più <strong>di</strong> un’ora vengono visitati i bagagli <strong>di</strong> circa<br />
300 passeggeri.<br />
Capitolo Quarto.<br />
------------<br />
New-York. – Expressmen. – Hôtels. – Boar<strong>di</strong>nghouses.<br />
– Restaurants free lunch. – Mezzi <strong>di</strong><br />
comunicazione. – Telegrafo e Telefono. –<br />
Messenger boys. – Vetture.<br />
Primo pensiero dopo la visita doganale è quello<br />
<strong>di</strong> spe<strong>di</strong>re i propri bagagli all’Hôtel. Troverete
– 53 –<br />
per questo alla dogana stessa gli expressmen i<br />
quali si affrettano ad apporre un’etichetta ai<br />
vostri effetti e s’incaricheranno <strong>di</strong> farveli tenere<br />
puntualmente all’albergo che designerete.<br />
Questi expressmen non sono in<strong>di</strong>pendenti come<br />
i nostri facchini, ma <strong>di</strong>pendono da un express<br />
office molto ben organizzato; sarete quin<strong>di</strong><br />
asse<strong>di</strong>ato da una dozzina <strong>di</strong> concorrenti, però,<br />
contrariamente a quanto accade nel nostro<br />
paese, non avrete mai con essi questione sul<br />
prezzo <strong>di</strong> trasporto: ogni express office ha la sua<br />
tariffa e non occorre dar mancie. Il prezzo <strong>di</strong><br />
trasporto è circa <strong>di</strong> 25 sol<strong>di</strong> per collo, spesa non<br />
esagerata, se si tien conto delle enormi <strong>di</strong>stanze<br />
della città.<br />
Ogni expressmen ricevendo la vostra roba in<br />
consegna deve darvi in ricambio uno scontrino<br />
in metallo, chèque; se non ve lo dà,<br />
reclamatelo, poichè trascurare questa<br />
avvertenza può apportarvi <strong>di</strong>sturbi o ritar<strong>di</strong>.
– 54 –<br />
Dopo aver accu<strong>di</strong>to ai vostri bagagli, vi <strong>di</strong>rigete<br />
naturalmente a destinazione.<br />
L’Hôtel americano ha una caratteristica speciale<br />
<strong>di</strong> maggiore gran<strong>di</strong>osità e confortable dei nostri<br />
alberghi, ma ce ne occuperemo più<br />
<strong>di</strong>ffusamente nel capitolo riguardante Chicago;<br />
per ora ci piace accennarvi ai pochi che<br />
specialmente noi conosciamo, tanto più che il<br />
breve tempo che presumiamo vorrete fermarvi<br />
a New-York, non merita la pena d’un’accurata<br />
scelta, nè tampoco <strong>di</strong> una lunga <strong>di</strong>stinta.<br />
L’Hôtel Martin, posto alla University Place, è il<br />
più frequentato dall’elemento europeo; tutto il<br />
personale parla la lingua francese, si possono<br />
avere stanze confortables al prezzo <strong>di</strong> franchi 5<br />
in su al giorno, déjéûner alla carta e pranzo alla<br />
carta o a prezzo fisso: franchi 5, vino non<br />
compreso.<br />
Il Victoria Hôtel, montato sul piano europeo e<br />
dotato <strong>di</strong> un cuoco italiano, è pure<br />
raccomandabile; questo è l’Hôtel prescelto dal
– 55 –<br />
nostro ministro a Washington, barone Fava,<br />
durante le sue residenze in New-York. Chi<br />
volesse poi un Hôtel più <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>oso ma più<br />
elegante ancora, potrà recarsi al Fifth Avenue<br />
Hôtel, Ma<strong>di</strong>son Square.<br />
Fermandovi più d’una settimana a New-York<br />
potrà tornar economico il prender alloggio in<br />
una boar<strong>di</strong>ng-house.<br />
Il gran numero degli Hôtels ed il non meno<br />
sterminato delle boar<strong>di</strong>ng-houses ha procurato<br />
a New-York il titolo <strong>di</strong> vasto karavanserraglio.<br />
Trovare una boar<strong>di</strong>ng-house è la cosa più facile<br />
del mondo: la maggior parte delle case<br />
comprese fra la terza e la nona avenue da una<br />
parte, e fra l’ottava e la quarantaduesima<br />
strada dall’altra, si può <strong>di</strong>re che sono boar<strong>di</strong>nghouses,<br />
dove potete avere una camera decente<br />
per 20 o 30 franchi alla settimana; con un<br />
aumento <strong>di</strong> altri 20 o 30 franchi potete avere<br />
anche i vostri pasti nella stessa casa;<br />
naturalmente bisogna rassegnarsi alla cucina
– 56 –<br />
americana, ed in massima non bere vino a<br />
tavola.<br />
Sui giornali poi, specialmente della domenica,<br />
troverete numerosi in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> boar<strong>di</strong>ng-houses.<br />
Circa ai ristoranti, quello <strong>di</strong> Dalmonico,<br />
all’angolo della 5 th Avenue e 26 th Street è<br />
certamente il più rinomato, cioè il Cova od il<br />
Morteo <strong>di</strong> New-York. Il locale è assai elegante<br />
ed è naturalmente frequentato dalla high-life<br />
della Metropoli. Al primo piano del detto<br />
ristorante esiste un’assai vasta sala, che è<br />
ritenuta fra le più eleganti della città e che<br />
serve ad uso <strong>di</strong> festini e banchetti, ed è in essa<br />
che hanno luogo al principio della stagione<br />
invernale i Patriarch’s Balls (balli dei patriarchi o<br />
patroni), serie <strong>di</strong> tre o quattro balli che<br />
costituiscono forse la più scelta riunione<br />
dell’anno, quella cioè a cui intervengono<br />
esclusivamente i famosi 400 <strong>di</strong> New-York.
– 57 –<br />
Per una colazione presso Dalmonico bisogna far<br />
conto <strong>di</strong> spendere dalle 10 alle 20 lire; e per un<br />
pranzo dalle 15 lire in su.<br />
Ecco alcuni in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> ristoratori meno eleganti<br />
e <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>osi:<br />
Clarke’s Restaurant, 22 West 23 rd<br />
Street;<br />
Murton, angolo Union Square e<br />
Broadway;<br />
Delisle (francese), 92 Fulton Street.<br />
Chi volesse un ristoratore italiano potrà trovare<br />
un’eccellente cucina presso:<br />
Moretti, 21 Str. East Broadway;<br />
Riccadonna, 42 Union Square;<br />
Morello, 4 W. 29 th Street;<br />
Martinelli, 436 angolo 5 th Avenue.<br />
In alcuni <strong>di</strong> questi ristoratori si può avere un<br />
pranzetto buonissimo a 75 sol<strong>di</strong>, vino<br />
compreso.
– 58 –<br />
A molti dei principali alberghi <strong>di</strong> New-York, è<br />
annesso un caffè-ristoratore, nel quale si può<br />
pure avere un pranzo a prezzo fisso.<br />
Nella parte bassa della città, cioè in quella degli<br />
affari, si trovano buffets e lunch-counters,<br />
banchi da refezioni d’ogni specie; in essi si può<br />
avere una colazione a prezzo moderato, però il<br />
cibo consiste quasi esclusivamente in carne<br />
fredda.<br />
Coloro che vanno visitando i gran<strong>di</strong> magazzini<br />
possono, quando lo vogliano, prendere un<br />
pasto nel ristoratore che vi è annesso: ne sono<br />
provvisti i gran<strong>di</strong> magazini <strong>di</strong>:<br />
Macy (14 th Street e 6 th Ave.);<br />
O’Neil (6 th Ave., 20 th Street);<br />
I’Hearn (30 W., 14 th Street).<br />
Notevole pure nei bars (buvettes) americani il<br />
servizio del free lunch (refezione gratuita).<br />
Sopra un banco a<strong>di</strong>acente o <strong>di</strong> seguito a quello<br />
su cui si servono le consumazioni, stanno
– 59 –<br />
<strong>di</strong>sposti in fila <strong>di</strong>versi piatti e vassoi contenenti<br />
una scelta, più o meno grande e ricercata, <strong>di</strong><br />
commestibili, carne fredda, formaggi, salumi,<br />
insalate, sandwiches, ec., a seconda della<br />
importanza del bar. Chiunque potrà reclamare<br />
qualche fetta <strong>di</strong> pane, ed andare spuntinando<br />
dell’una e dell’altra cosa senza spesa alcuna;<br />
però dovrà innaffiare il lauto pasto con qualche<br />
bicchiere <strong>di</strong> birra od altra bibita, poichè si<br />
comprende che appunto dal maggior consumo<br />
<strong>di</strong> questa devono venir fuori le spese del free<br />
lunch. Un particolare degno <strong>di</strong> nota si è quello<br />
che nessuno, anche le persone <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione<br />
più modesta e nei bar più infimi, abusa<br />
in<strong>di</strong>scretamente <strong>di</strong> questa specie <strong>di</strong> mensa<br />
gratuita. Conosco un paese ove una tale<br />
istituzione farebbe provare non <strong>di</strong> rado delle<br />
ansie mortali al proprietario!!<br />
È degno <strong>di</strong> nota il free lunch dell’Hoffman-<br />
House (in Ma<strong>di</strong>son Square all’angolo della 24 th<br />
Street), che è uno degli Hôtels più eleganti della<br />
città. Qui avrete la sod<strong>di</strong>sfazione non solo <strong>di</strong>
– 60 –<br />
poter inaffiare i vostri pasti gratuiti con una<br />
eccellente birra, ma ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong> vedervi tutte in<br />
giro delle vere opere d’arte, come quadri o<br />
statue che costano talvolta molte migliaia <strong>di</strong><br />
lire, ec., colle quali i proprietari dei bars in<br />
genere sogliono dare attrattiva ai loro locali.<br />
Fra i mezzi <strong>di</strong> comunicazione che lo<br />
straor<strong>di</strong>nario movimento <strong>di</strong> questa città ha reso<br />
in<strong>di</strong>spensabili, certamente il più nuovo ed il più<br />
americano per carattere si è quello dei Ferriesboats.<br />
Prima ancora <strong>di</strong> mettere piede a terra, questi<br />
gran<strong>di</strong> battelli a ruote, che attraversano<br />
frettolosi il porto in ogni <strong>di</strong>rezione, avranno<br />
certamente attratta la vostra attenzione. Mercè<br />
la loro forma simmetrica, le estremità dei<br />
Ferries possono funzionare in<strong>di</strong>fferentemente<br />
da poppa o da prua, e la forma arrotondata <strong>di</strong><br />
queste combacia perfettamente con la sponda<br />
del relativo imbarcadero, presentando un<br />
como<strong>di</strong>ssimo accesso ai passeggieri ed ai veicoli
– 61 –<br />
d’ogni sorta; quin<strong>di</strong>, senza voltare <strong>di</strong> bordo,<br />
ripartono per la loro destinazione.<br />
I Ferries-boats fanno il servizio fra <strong>di</strong>versi punti<br />
<strong>di</strong> New-York, fra New-York e New-Jersey, fra<br />
New-Jersey e Brooklyn e le isole vicine.<br />
La tariffa varia, a seconda delle <strong>di</strong>stanze, dai tre<br />
ai <strong>di</strong>eci sol<strong>di</strong>.<br />
Altro importante servizio è quello degli<br />
Elevated-Railways (ferrovie pensili o sospese),<br />
che gli Americani designano col nome<br />
abbreviato <strong>di</strong> L’. La costruzione <strong>di</strong> questa opera<br />
ebbe principio nel 1867: essa non presentava<br />
come lavoro d’ingegneria nessuna seria<br />
<strong>di</strong>fficoltà; colonne in ferro solidamente<br />
incastrate in apposite fondamenta servono <strong>di</strong><br />
sostegno al piano stradale a doppio binario.<br />
L’altezza <strong>di</strong> questo piano dal suolo, non essendo<br />
la città perfettamente a livello, è varia; in me<strong>di</strong>a<br />
può calcolarsi <strong>di</strong> metri 8 ½. Il lavoro fu eseguito<br />
dalla Manhattan Railway Company, e le sue<br />
azioni sono proprietà <strong>di</strong> pochi felici mortali fra
– 62 –<br />
cui vi è un Italiano. LA lunghezza dell’Elevated è<br />
<strong>di</strong> 324 miglia, e nel 1891 furono impiegati pel<br />
suo esercizio 940 carrozze e 291 locomotive. Su<br />
questo materiale si ebbe un traffico <strong>di</strong> 186<br />
milioni <strong>di</strong> passeggieri e cioè più <strong>di</strong> mezzo<br />
milione al giorno.<br />
I treni passano <strong>di</strong> cinque in cinque minuti; i<br />
biglietti si prendono sulla piattaforma e<br />
vengono ritirati prima <strong>di</strong> montare in treno; ogni<br />
biglietto costa 25 centesimi e dà <strong>di</strong>ritto<br />
all’intero percorso.<br />
Le stazioni hanno due piattaforme a cui si<br />
accede da due scale <strong>di</strong>fferenti: la scala che<br />
adduce alla piattaforma dei treni che vanno in<br />
basso <strong>di</strong> città cioè verso sud porta la scritta<br />
down-town, l’altra pei treni che vanno in alto<br />
della città up-town.<br />
Le linee percorse dall’L’ sono:<br />
3 a Avenue – Da South Ferry a 129 th<br />
Street;
– 63 –<br />
3 a Avenue – Da South Ferry a 129 th<br />
Street;<br />
6 a Avenue – Da South Ferry a 155 th<br />
Street;<br />
9 a Avenue – Da South Ferry a 155 th<br />
Street.<br />
Dopo gli Elevated-Railways vengono le tramvie<br />
e funicolari che percorrono la città con altre 260<br />
miglia <strong>di</strong> binario.<br />
La prima linea stabilita in New-York e forse nel<br />
mondo si è quella che fa il servizio della<br />
Ma<strong>di</strong>son Avenue, aperta al pubblico nel 1832.<br />
Le compagnie dei tram hanno in America una<br />
spiccata preferenza pel sistema <strong>di</strong> trazione a<br />
fune, sistema che accanto a molti vantaggi<br />
presenta l’inconveniente d’una forte spesa <strong>di</strong><br />
primo impianto ed una costosa manutenzione. I<br />
<strong>di</strong>fferenti cavi <strong>di</strong> cui è composta la fune intera<br />
hanno la lunghezza <strong>di</strong> 6000 metri l’uno e<br />
pesano circa 13 mila libbre per miglio; ogni fune
– 64 –<br />
dura da sei a quin<strong>di</strong>ci mesi e costa da 30 a 50<br />
mila lire.<br />
Le compagnie dei tram <strong>di</strong> New-York calcolano<br />
su un movimento annuo <strong>di</strong> 230 milioni <strong>di</strong><br />
persone. Il costo <strong>di</strong> ogni viaggio in tram è <strong>di</strong><br />
cinque sol<strong>di</strong>: su tutte le linee ne passa uno ogni<br />
due minuti, dalle sei del mattino fino a<br />
mezzanotte; nelle ore piccole passano ogni 20<br />
minuti.<br />
Siccome tutte le strade sono percorse dal tram,<br />
cre<strong>di</strong>amo inutile darvene <strong>di</strong>stinta.<br />
Il servizio telegrafico è naturalmente relativo<br />
per importanza ed estensione all’enorme<br />
traffico della città. Le tariffe pei telegrammi<br />
variano nell’Unione a seconda della <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />
destinazione. Per New-York city, sobborghi e<br />
città vicine (Brooklyn, Jersey City, Newark,<br />
Paterson, ec.), la tariffa è <strong>di</strong> lire una per <strong>di</strong>eci<br />
parole <strong>di</strong> testo, data ed in<strong>di</strong>rizzo gratis: ogni<br />
parola <strong>di</strong> più costa centesimi cinque. Per<br />
l’identico <strong>di</strong>spaccio destinato agli stati <strong>di</strong> New-
– 65 –<br />
York, <strong>di</strong> New-Jersey e <strong>di</strong> Massachussets la<br />
tariffa è <strong>di</strong> circa lire 1,25; per il Michigan, per il<br />
Wisconsin, In<strong>di</strong>ana, ec., lire 2,50; per il Colorado<br />
lire 3,75, per la California lire 5.<br />
Durante la notte o meglio durante le ore non <strong>di</strong><br />
affari (dalle 6 pomeri<strong>di</strong>ane alle 8<br />
antimeri<strong>di</strong>ane), la tariffa dei telegrammi è<br />
ridotta a metà prezzo della <strong>di</strong>urna, quando però<br />
la spesa si superiore a lire 2,50.<br />
I seguenti uffici telegrafici sono aperti in<br />
permanenza:<br />
Angolo N.W. <strong>di</strong> Broadway e Dey Street;<br />
Broadway ai numeri 187, 599, 854, 1132, 1227;<br />
8 West 23 rd Street; 821 6 a Avenue; 134 E 125 th<br />
Street.<br />
Le compagnie dei cavi sottomarini hanno<br />
adottato una tariffa unica <strong>di</strong> lire 1,60 la parola:<br />
questa è quin<strong>di</strong> la tariffa che riguarda gli<br />
Italiani.
– 66 –<br />
Di telefoni se ne trovano, oltrechè alle stazioni<br />
telefoniche e negli uffici, in tutti i restaurants,<br />
Hôtels, farmacie, ec. La tariffa per usufruirne è<br />
<strong>di</strong> 50 centesimi; gli uffici muniti <strong>di</strong> telefoni per<br />
gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze hanno fuori un’insegna con una<br />
campana bleu su sfondo bianco.<br />
Altro servizio importantissimo ed ottimamente<br />
organizzato è quelo de’ Messenger boys.<br />
Costoro tornano utilissimi ogni qualvolta avete<br />
oggetti <strong>di</strong> poco volume da spe<strong>di</strong>re in cità, o<br />
qualora vi prema <strong>di</strong> far recapitare una lettera in<br />
tempo più rapido della posta, la quale impiega a<br />
ciò non meno <strong>di</strong> otto ore.<br />
I Messenger boys si possono avere in qualunque<br />
ora del giorno o della notte in pochi minuti<br />
me<strong>di</strong>ante gli electrical messenger call boxes.<br />
Sono queste scatole che si trovano dappertutto;<br />
in città ogni policeman potrà in<strong>di</strong>carvene una a<br />
pochi passi, ed in genere ve ne hanno pure in<br />
molti hôtels, ristoratori e farmacie. Non vi<br />
consigliamo <strong>di</strong> adoperare voi stessi la maniglia
– 67 –<br />
<strong>di</strong> avviso che trovasi in dette scatole, a meno<br />
che non ne siate bene esperti, poichè siccome<br />
esse servono a tre usi non sarebbe <strong>di</strong>fficile che<br />
invece del boy desiderato vi vedeste arrivare al<br />
gran trotto il police patrol (carro della polizia)<br />
od al gran galoppo una compagnia <strong>di</strong> pompieri!<br />
Questo servizio dei Messenger boys è<br />
riprodotto in tutte le città dell’Unione, e, ben<br />
inteso, in modo ammirevole anche a Chicago.<br />
La tariffa, che varia a seconda delle <strong>di</strong>stanze, è<br />
stampata in apposito <strong>libro</strong> che ogni boy<br />
possiede.<br />
Dopo quanto si è sopra detto, appare<br />
chiaramente come il servizio delle vetture in<br />
genere sia assai meno necessario e comune che<br />
da noi, senza contare che le tariffe non poco<br />
elevate non consentono a tutte le borse questo<br />
lusso.<br />
Il prezzo dei cabs è in New-York per un’ora lire<br />
7,50, e per ogni mezz’ora successiva lire 3,75. La<br />
compagnia delle vetture ha dei prezzi alquanto
– 68 –<br />
inferiori; però valga come norma generale, che<br />
sarà molto bene il contrattare innanzi ogni<br />
qualvolta vorrete prendere una vettura.<br />
CAPITOLO QUINTO.<br />
La città <strong>di</strong> New-York. – Strade principali. –<br />
Teatri. – Museo. – Parks. – In<strong>di</strong>cazioni generali.<br />
– Linee <strong>di</strong> partenza per Chicago.<br />
New-York è certamente la più grande ed<br />
importante metropoli degli Stati-Uniti. Costruita<br />
sopra l’isola Manhattan scoperta nel 1524 dal<br />
fiorentino Giovanni Verrazzani, essa non<br />
contava nel 1726 che un piccolo gruppo <strong>di</strong> case<br />
e portava allora il nome <strong>di</strong> New-Amsterdam,<br />
possessione degli Inglesi che la perderono nel<br />
1783 dopo la guerra dell’in<strong>di</strong>pendenza. Si fu nel<br />
suo porto che nel 1807 comparì il Clermont,<br />
primo battello a vapore, costrutto da Roberto<br />
Fulton. Dieci anni dopo fu creata la linea <strong>di</strong><br />
bastimenti fra New-York e Liverpool, ed infine<br />
questa città, che nel 1790 contava poco più <strong>di</strong><br />
30 mila abitanti, oggi, dopo un secolo, ne conta
– 69 –<br />
un milione ed ottocento mila, <strong>di</strong> cui circa 375<br />
mila stranieri.<br />
Il primitivo nucleo <strong>di</strong> case occupava i <strong>di</strong>ntorni<br />
della Whitehall-Street e si è quivi che, come in<br />
tutta la parte sud dell’isola, si trattano gli affari;<br />
questa parte viene chiamata down-town, non<br />
già perchè vi sia <strong>di</strong>fferenza sensibile <strong>di</strong> livello fra<br />
questa e l’altra parte della città, ma perchè è<br />
abitu<strong>di</strong>ne degli Americani <strong>di</strong> chiamare così<br />
quella parte destinata al business.<br />
La down-town è in New-York piuttosto<br />
irregolare, ed è la parte più animata della città;<br />
benchè essa non sia separeta dalla up-town da<br />
una linea ben <strong>di</strong>stinta, si può però <strong>di</strong>re che<br />
comincia là dove le strade cessano <strong>di</strong> essere<br />
numerate per prendere dei nomi.<br />
Le strade nella parte nuova della città corrono<br />
tutte da nord a sud o da est ad ovest, eccezione<br />
fatta della Broadway che parte dalla punta<br />
dell’isola ed attraversa tutta la città vecchia,
– 70 –<br />
poco curandosi delle esigenze dei nuovi tempi<br />
col cambiare <strong>di</strong>rezione.<br />
Le vie che vanno da nord a sud si chiamano<br />
tutte Avenue, quelle che da est a ovest Street.<br />
La numerazione delle Avenues incomincia da<br />
est, quella delle Streets da sud; il sistema della<br />
numerazione è semplicissimo, e cioè sempre<br />
relativo alle strade; per esempio, tutte le case o<br />
botteghe comprese tra la 12 a e la 13 a Street<br />
porteranno dal numero 1200 al 1300; bisogna<br />
sempre aggiungere negli in<strong>di</strong>rizzi la <strong>di</strong>rezione,<br />
cioè se nord, sud, ec. ec. Questo sistema è<br />
praticato in tutte le città americane, compresa<br />
naturalmente Chicago.<br />
Il quartiere elegante della città è la parte<br />
dell’up-town compresa tra la 20 th e la 70 th<br />
Street e non troppo lontano dalla 5 th Avenue.<br />
Quest’ultima poi è per ora la strada high-life <strong>di</strong><br />
New-York; <strong>di</strong>co per ora, perchè incomincia <strong>di</strong><br />
già ad essere invasa da negozi e la vicina
– 71 –<br />
Ma<strong>di</strong>son Avenue non tarderà a carpirle il<br />
primato.<br />
Si è sulla 5 th Avenue che sono le case dei<br />
Vanderbilt, degli Astor, <strong>di</strong> cui uno fu ministro<br />
americano presso il Quirinale, quella del fu Jay<br />
Gould che morì lo scorso novembre lasciando<br />
un patrimonio <strong>di</strong> oltre 350 milioni ed infine<br />
quelle <strong>di</strong> altre notabilità pecuniarie e politiche.<br />
Vicino alla 5 th Avenue nella 54 th Street è la casa<br />
<strong>di</strong> John D. Rockefeller, il re dei petroli, quegli<br />
che non è molto fece dono all’Università <strong>di</strong><br />
Chicago <strong>di</strong> tre milioni e che ha fatto altre<br />
cospicue donazioni.<br />
All’angolo della 34 th Street vi è il Manhattan<br />
Club, riunione <strong>di</strong> persone influenti del partito<br />
democratico. Alla 60 th Street vi è il Club<br />
Metropolitano, detto il club dei milionari.<br />
Infine è rimarchevole, sempre nella 5 th Avenue,<br />
la chiesa <strong>di</strong> San Patrizio, cattedrale cattolica <strong>di</strong><br />
New-York, che si <strong>di</strong>ce sia costata 20 milioni <strong>di</strong>
– 72 –<br />
lire ed ove si può godere della buonissima<br />
musica sacra.<br />
La 5 th Avenue non è percorsa da tram ma<br />
semplicemente da un servizio <strong>di</strong> omnibus<br />
(Stages) che funziona ingegnosamente col solo<br />
cocchiere, senza conduttore. In tutto l’anno, ma<br />
specialmente durante la season, nella 5 th<br />
Avenue avrete campo <strong>di</strong> vedere tutto ciò che<br />
New-York ha <strong>di</strong> più fin de siècle, in fatto <strong>di</strong><br />
equipaggi, ed è qui che dalle 4 alle 6 si gode<br />
dello spettacolo del ritorno delle belle<br />
newyorkesi dalle visite o dallo shopping (to<br />
shop significa andare a zonzo pei magazzini con<br />
o senza comperare).<br />
Ora due parole sulla Bowery che è il<br />
contrapposto della 5 th Avenue, e cioè qui la<br />
high-life, là la feccia.<br />
La Bowery è l’arteria principale dei centri infetti,<br />
ed una escursione in essa, specialmente <strong>di</strong> sera,<br />
potrà riuscire sommamente interessante; i<br />
numerosi negozi, i teatri e le Variétés halls
– 73 –<br />
(esposizioni <strong>di</strong> curiosità) la rendono, strano<br />
fatto, la strada più illuminata <strong>di</strong> New-York, anzi<br />
la sola veramente illuminata.<br />
Nella Bowery incontrerete gente d’ogni razza e<br />
colore, dall’ebreo polacco col naso aquilino al<br />
pallido cinese, dal pellirossa che ha lasciato<br />
provvisoriamente il suo accampamento per<br />
figurare in qualche mostra, all’emigrante<br />
italiano, tedesco, ungherese, ec., ec. In mezzo a<br />
tutte queste nuances numerosissimi i negri.<br />
Se sarete accompagnati da qualche persona<br />
pratica o potrete avere una guida esatta<br />
dell’ambiente, potrà riuscire cosa nuova per voi<br />
lo assistere a qualche spettacolo teatrale in<br />
questa parte della città. Cosa strana!<br />
osserverete molti avvisi teatrali scritti in<br />
ebraico, che per contro ci <strong>di</strong>cevano essere<br />
semplicemente scritti in tedesco od in inglese,<br />
adoperando l’alfabeto ebraico.<br />
Nelle vicinanze della Bowery è la Mulberry<br />
Bend, uno dei quartieri principali degli Italiani;
– 74 –<br />
un colpo d’occhio a quest’ultimo vi farà<br />
perdonare molte delle opinioni che purtroppo si<br />
hanno in America sui nostri compatrioti. In<br />
questi paraggi è pure la Mott Street quartiere<br />
dei Chinesi; la Division Street, molto su<strong>di</strong>cia,<br />
popolata quasi esclusivamente dagli ebrei; e la<br />
su<strong>di</strong>cissima quanto tetra Baxter Street in signe<br />
pei numerosi delitti che il suo nome ricorda e<br />
per essere continuamente presa <strong>di</strong> mira negli<br />
ampollosi sermoni dei moralisti dell’Unione in<br />
causa <strong>di</strong> una certa e rimarchevole circolazione<br />
femminea!<br />
Come conseguenza naturale, non molto lungi<br />
da questo ambiente sono i Tombs, ossia le<br />
prigioni della città; l’architettura <strong>di</strong> questo<br />
e<strong>di</strong>ficio è per il suo carattere perfettamente<br />
indovinata, ed è peccato che, schiacciata tra le<br />
case, non possa far valere le sue tetre qualità.<br />
Nel cortile dei Tombs si fanno le famose<br />
impiccagioni che non hanno ancora<br />
completamente lasciato il posto<br />
all’electrocution (esecuzione elettrica).
– 75 –<br />
Sia che an<strong>di</strong>ate in basso <strong>di</strong> città col L’ oppure col<br />
tram a cavalli, attirerà la vostra attenzione il<br />
cimitero della Trinity Church posto <strong>di</strong> fronte a<br />
Wall Street. Questo era nel tempo della New-<br />
York giovane il Campo Santo de’ Protestanti<br />
della setta degli Episcopali; in esso sono i resti<br />
<strong>di</strong> Roberto Fulton e <strong>di</strong> W. Bradford, l’e<strong>di</strong>tore del<br />
primo giornale che vide la luce in New-York col<br />
titolo The New-York Gazette.<br />
Per la scelta dei teatri, che sono oltre quaranta,<br />
in New-York non avete che da prendere un<br />
giornale qualunque. I principali sono molto<br />
eleganti internamente e qualcheduno anche<br />
ornato con buon gusto; l’architettura interna<br />
<strong>di</strong>fferisce dalla nostra e si presta forse meno<br />
per una serata <strong>di</strong> gala, mancando quasi<br />
completamente <strong>di</strong> palchi, poichè in ogni teatro<br />
ve ne ha un numero molto limitato.<br />
Il prezzo <strong>di</strong> una poltrona in platea è, in generale,<br />
<strong>di</strong> lire 7.50, e per essere sicuri <strong>di</strong> avere un buon<br />
posto sarà bene procurarsi il biglietto al teatro
– 76 –<br />
stesso almeno un giorno prima, poichè, in<br />
regola generale, i teatri in America sono quasi<br />
sempre affollati, essendo questo il genere <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vertimento che gli Americani pre<strong>di</strong>ligono. Le<br />
serate frequentate dal pubblico più scelto sono<br />
quelle che ricorrono nei primi giorni della<br />
settimana.<br />
Fra i principali teatri <strong>di</strong> New-York possiamo<br />
ad<strong>di</strong>tare i seguenti:<br />
Il Metropolitan Opera House (tra la 39 th Street e<br />
la 40 th ) inauguratosi nel 1883. Lo scorso mese <strong>di</strong><br />
agosto un incen<strong>di</strong>o lo <strong>di</strong>strusse in parte, sicchè<br />
la città sarà priva <strong>di</strong> opera durante gli anni 1892<br />
e 1893, con grave danno <strong>di</strong> alcuni artisti italiani<br />
già scritturati per la stagione. Detto teatro sarà<br />
probabilmente riaperto al pubblico nel corrente<br />
anno; la sua capacità è <strong>di</strong> circa tremila persone<br />
ed il prezzo <strong>di</strong> una se<strong>di</strong>a numerata varia da lire<br />
7.50 a lire 35.<br />
Daly’s Theatre (Broadway vicino alla 30 th Str.) è<br />
il teatro aristocratico <strong>di</strong> New-York ed è anche
– 77 –<br />
quello i cui prezzi sono più elevati; lo spettacolo<br />
che vi si produce è quasi sempre la comme<strong>di</strong>a<br />
od il dramma e se si è sulle sue scene che<br />
generalmente recitano le celebrità americane<br />
del genere, cioè, Ada Rehan, Richard Mansfield<br />
e Rosina Vokes. Il sipario e l’ornamentazione<br />
della bocca d’opera sono lavoro <strong>di</strong> G. Gariban<strong>di</strong>.<br />
Una se<strong>di</strong>a numerata costa lire 10.<br />
Il Fifth Avenue Theatre (Broadway 28 th Str.), il<br />
Palmer’s Theatre sono ritrovi abbastanza<br />
eleganti e de<strong>di</strong>ti allo stesso genere <strong>di</strong> spettacoli:<br />
il prezzo però <strong>di</strong> un buon posto è alquanto<br />
modesto.<br />
Il Casino, posto fra Broadway e la 39 th Street, è il<br />
teatro per gli spettacoli <strong>di</strong> varietà ed ove più<br />
specialmente si danno i vaudevilles; desso è<br />
riccamente ornato in stile moresco, e<br />
rammenta in gran parte l’Alhambra <strong>di</strong> Londra;<br />
sul tetto un giar<strong>di</strong>no pensile serve anche ad uso<br />
cafè chantant. I prezzi oscillano da lire 2.50 a<br />
lire 7.50.
– 78 –<br />
Altro teatro notevole e che non mancherà certo<br />
<strong>di</strong> attrarre la vostra attenzione, è il Ma<strong>di</strong>son<br />
Square Garden per l’architettura alquanto<br />
bizzarra, con portici, e specialmente per la sua<br />
torre quadrata alla cui sommità il pubblico può<br />
ascendere e godere <strong>di</strong> uno splen<strong>di</strong>do<br />
panorama. Si fu dall’alto <strong>di</strong> questa torre che il<br />
New-York Herald annunziò primissimo, la notte<br />
dell’8 novembre scorso, me<strong>di</strong>ante segnalazioni<br />
<strong>di</strong> luce elettrica, al popolo americano l’elezione<br />
<strong>di</strong> Cleveland a presidente della Repubblica.<br />
Questo teatro vastissimo contiene una sala da<br />
concerti, ed un caffè restaurant; ma sua<br />
speciale caratteristica si è un largo recinto <strong>di</strong><br />
forma ovale ove si tengono riunioni <strong>di</strong> ogni<br />
genere, esposizioni <strong>di</strong> floricoltura, <strong>di</strong> generi<br />
alimentari, meetings politici, ed infine il famoso<br />
concorso ippico. Quest’ultimo spettacolo, detto<br />
horse show, è certamente interessantissimo ed<br />
anzi unico nel suo genere; esso dura otto giorni<br />
soltanto, e cioè dalle 10 antimeri<strong>di</strong>ane alla<br />
mezzanotte; e possono prendervi parte cavalli<br />
d’ogni scuola, d’ogni razza, d’ogni età. La
– 79 –<br />
grande ambizione delle signore newyorkesi si è<br />
quella <strong>di</strong> avere un palco per questa mostra, e<br />
siccome questi palchi si vendono all’incanto una<br />
quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> giorni prima che si apra il<br />
concorso, essi salgono il più delle volte a prezzi<br />
veramente americani: quest’anno per esempio,<br />
furono pagati dai 4 ai 5 mila franchi ciascuno<br />
per le otto sere. Un <strong>di</strong>lettante <strong>di</strong> cavalli troverà<br />
certamente in questo spettacolo una delle più<br />
nuove ed interessanti attrattive del suo viaggio,<br />
e per sua norma possiamo <strong>di</strong>re che,<br />
generalmente, il concorso ippico ha luogo verso<br />
la metà <strong>di</strong> novembre. In massima v’invitiamo a<br />
<strong>di</strong>ffidare dei riven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> biglietti, che stanno al<br />
<strong>di</strong> fuori od alla porta dei teatri: con la scusa <strong>di</strong><br />
offrirvi un buon posto, essi vi faranno star male<br />
e pagare <strong>di</strong> più.<br />
Per quanto riguarda i cafès chantants, questo<br />
genere <strong>di</strong> spettacolo non è veramente<br />
altrettanto gra<strong>di</strong>to agli americani, quanto ai<br />
Parigini in specie, ed agli Europei in genere. Si<br />
spiega però facilmente come in una città
– 80 –<br />
cosmopolita, come New-York, non debba<br />
mancare anche un certo concorso ai seguenti:<br />
Koster & Béal’s (23 rd Street);<br />
Tony Pastor (East 14 th Street);<br />
Imperial Music Hall.<br />
Il prezzo d’entrata varia dalle lire 2 alle lire 5.<br />
Restano infine i Variety Shows (Mostre <strong>di</strong><br />
curiosità) che in massima sono nè più nè meno<br />
che i baracconi delle nostre fiere coi soliti<br />
spettacoli a titolo <strong>di</strong> curiosità; potrete darvi una<br />
capatina con la tenue moneta <strong>di</strong> centesimi 50 o<br />
poco più.<br />
In fatto <strong>di</strong> Musei naturalmente New-York non è<br />
molto ricca; pur tuttavia merita un certo<br />
interesse il Metropolitan Museum situato nel<br />
Central Park vicino alla 5 th Avenue, ed al quale<br />
potrete recarvi prendendo l’omnibus che<br />
percorre questa Avenue, il quale vi condurrà<br />
quasi fino alla porta.
– 81 –<br />
Al primo piano <strong>di</strong> questo Museo troverete una<br />
raccolta <strong>di</strong> mummie, scarabei, trofei egiziani,<br />
una collezione <strong>di</strong> antichità americane ed un<br />
interessante raccolta <strong>di</strong> oggetti trovati negli<br />
scavi <strong>di</strong> Cipro dal generale Cesnola.<br />
Il secondo piano è occupato da una pinacoteca<br />
<strong>di</strong> autori antichi e moderni, da una collezione <strong>di</strong><br />
arazzi, <strong>di</strong> maioliche moderne, <strong>di</strong> vasi <strong>di</strong> terra<br />
cotta antichi ed infine da una raccolta <strong>di</strong> lavori<br />
giapponesi e chinesi. Il Museo è aperto<br />
gratuitamente al pubblico la domenica, dalle<br />
una alle 5 pomeri<strong>di</strong>ane, ed i mercoledì, giovedì<br />
e venerdì, dalle 10 antimeri<strong>di</strong>ane alle 6<br />
pomeri<strong>di</strong>ane; il lunedì, martedì ed il sabato per<br />
accedere al Museo bisogna pagare una tassa <strong>di</strong><br />
lire 1.25.<br />
Dopo questa visita, fra le cose più interessanti e<br />
veramente degne <strong>di</strong> essere visitate in New-<br />
York, è il Central Park, posto come <strong>di</strong>ce il suo<br />
nome nel centro della città, ed occupante<br />
un’area <strong>di</strong> 862 acri. I suoi vastissimi viali
– 82 –<br />
carrozzabili, della larghezza <strong>di</strong> 20 metri circa,<br />
percorrono un’estensione <strong>di</strong> 24 chilometri;<br />
quelli riservati ai pedoni sono lunghi non meno<br />
<strong>di</strong> 30 miglia, e quelli pei cavalcatori 6 miglia<br />
circa. Sei laghi sparsi pel Park fanno la delizia<br />
dei ragazzi ed anche degli adulti che in estate vi<br />
sfanno sfoggio <strong>di</strong> nautica, ed in inverno <strong>di</strong><br />
patinaggio. In questo Park, che può <strong>di</strong>rsi uno dei<br />
più belli e vasti del mondo, potrete ammirare<br />
giornalmente un innumerevole stuolo <strong>di</strong> ricchi<br />
ed eleganti equipaggi.<br />
I monumenti vi sono abbastanza numerosi,<br />
però essi sono in gran parte allegorici agli<br />
episo<strong>di</strong> delle guerre combattute per<br />
l’in<strong>di</strong>pendenza americana; per il forestiere sarà<br />
<strong>di</strong> grande interesse l’oberlisco <strong>di</strong> Cleopatra<br />
detto Cleopatra’s needle (l’ago <strong>di</strong> Cleopatra),<br />
dono del Ke<strong>di</strong>vè d’Egitto alla città. Questo<br />
monolite da Eliopoli, dove ornava l’entrata del<br />
Tempio del Sole, fu portato verso la seconda<br />
decade prima <strong>di</strong> Cristo dai Romani ad<br />
Alessandria d’Egitto, e <strong>di</strong> là lo ebbero
– 83 –<br />
<strong>di</strong>rettamente i newyorkesi. Il trasporto fu<br />
effettuato dal comandante Garringe della<br />
marina da guerra americana a spese <strong>di</strong> Wm. H.<br />
Vanredbilt.<br />
Il parco contiene ancora un piccolo serraglio,<br />
più uno dei serbatoi d’acqua per la città, capace<br />
<strong>di</strong> 1150 milioni <strong>di</strong> galloni.<br />
Uscendo dal parco dalla porta sud-ovest vi<br />
troverete al principio della 8 a Avenue, <strong>di</strong> fronte<br />
al monumento a Cristoforo Colombo, prevegole<br />
opera dello scultore Russo e da poco de<strong>di</strong>cato<br />
dagli italiani residenti in New-York alla città.<br />
Museo <strong>di</strong> scienze naturali. – Questo museo è<br />
presso il Central Park nella Eighth Avenue,<br />
all’altezza della 77 th Street e vi si accede<br />
me<strong>di</strong>ante l’L’ della 9 a Avenue, <strong>di</strong>scendendo alla<br />
stazione, della 81 th Street; ovvero me<strong>di</strong>ante i<br />
tram acavalli che costeggiano la parte ovest del<br />
Central Park.
– 84 –<br />
L’architettura esterna del Museo non presenta<br />
nulla <strong>di</strong> rimarchevole, ma internamente essa è<br />
meravigliosamente appropriata all’uso a cui è<br />
destinato l’e<strong>di</strong>ficio: vaste sale ed abbondanza <strong>di</strong><br />
luce e spazio da per tutto. Il 1° e 2° piano sono<br />
de<strong>di</strong>cati ai mammiferi ed agli anfibi, il 3°<br />
all’ornitologia ed all’ittiologia ed il 4° alla<br />
mineralogia.<br />
Poche raccolte d’Europa possono reggere al<br />
paragone con questa sia per la ricchezza che<br />
per l’abbondanza delle collezioni, e nessuna,<br />
che sappiamo noi, per l’eleganza con cui sono<br />
esposti gli animali imbalsamati.<br />
Oltre al CEntral Park vi sono in New-York una<br />
dozzina d’altri parchi <strong>di</strong> minor estensione ed<br />
uno nuovo è in costruzione sulla spiaggia che<br />
guarda Long-Island. Questo nuovo parco sarà<br />
più grande <strong>di</strong> Central Park, venendo ad<br />
occupare un’area <strong>di</strong> 1700 acri.<br />
Sono degni <strong>di</strong> nota nella città:
– 85 –<br />
Ma<strong>di</strong>son Square e Union Square Parks. – Vi<br />
occorrerà <strong>di</strong> attraversare sovente questi due<br />
giar<strong>di</strong>ni e li apprezzerete molto durante la<br />
stagione calda.<br />
Washington Sq. Park. – Da questo ha principio<br />
la 5 th Avenue. Essa si apre con un arco trionfale<br />
de<strong>di</strong>cato alla memoria del Padre della Patria,<br />
Giorgio Washington, costruito per pubblica<br />
sottoscrizione. In questo parco vi è pure un<br />
monumento al generale Garibal<strong>di</strong>, opera punto<br />
pregevole, de<strong>di</strong>cata alla città dagli Italiani <strong>di</strong><br />
New-York.<br />
City Hall Park. – In mezzo al turbinío del down<br />
town questo è l’unico posto dove si può<br />
respirare ed è la provvidenza del Business man.<br />
In esso sono le più belle opere architettoniche<br />
<strong>di</strong> New-York, cioè: la County Court House, il<br />
Register Office, il Post Office e la City Hall nel<br />
mezzo; e come campione d’architettura<br />
modernissima, anzi americana, il World’s
– 86 –<br />
buil<strong>di</strong>ng, l’e<strong>di</strong>ficio più alto <strong>di</strong> New-York, che<br />
arriva quasi a livello del Brooklyn bridge.<br />
Il palazzo della posta è <strong>di</strong> forma triangolare e la<br />
sua architettura è un misto <strong>di</strong> dorico e <strong>di</strong><br />
rinascimento; è costruito in ganito e costò dai<br />
30 ai 35 milioni. La <strong>di</strong>stribuzione delle lettere si<br />
fa al pian terreno: vi è un apposito sportello per<br />
le letere provenienti d’Europa e l’impiegato<br />
parla italiano. Il 2° piano è riserbato alle<br />
operazioni postali risguardanti valori.<br />
Potrà tornare utile agli Italiani il conoscere i<br />
seguenti in<strong>di</strong>rizzi:<br />
Console italiano, cavalier G. Paolo Riva,<br />
24 State Street;<br />
Uffici della Dogana, Wall Street, aperti<br />
dalle 9 ant. alle 4 pom. i giorni feriali;<br />
Ufficio centrale della Posta, angolo <strong>di</strong><br />
Broadway e Park Row;<br />
Camera <strong>di</strong> Commercio, 32 Nassau<br />
Street.
– 87 –<br />
Stimiamo opportuno ancora il rammentare le<br />
seguenti leggi vigenti negli Stati Uniti:<br />
1° Sarà considerato come nullo e colpito<br />
da un’ammenda <strong>di</strong> lire 5000 qualunque<br />
contratto stipulato con conta<strong>di</strong>ni,<br />
operai od impiegati residenti all’estero<br />
e vincolante costoro a venire a prestare<br />
l’opera loro in America;<br />
2° Qualunque straniero potrà essere<br />
naturalizzato citta<strong>di</strong>no americano alle<br />
con<strong>di</strong>zioni seguenti:<br />
a) <strong>di</strong>chiarare con giuramento innanzi<br />
alla Corte Suprema che la sua<br />
intenzione è in bona fide <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire<br />
citta<strong>di</strong>no degli Stati Uniti e <strong>di</strong> rinunziare<br />
per sempre ai suoi legami verso<br />
qualsiasi principe, sovrano o Stato<br />
donde era il sud<strong>di</strong>to;<br />
b) giurare che egli accetta e riconosce la<br />
costituzione degli Stati Uniti;<br />
c) provare che ha risieduto almeno per<br />
cinque anni negli Stati Uniti ed almeno
– 88 –<br />
un anno nello Stato o Territorio ove la<br />
domanda <strong>di</strong> naturalizzazione viene<br />
fatta;<br />
d) rinunziare a tutti gli or<strong>di</strong>ni o titoli<br />
nobiliari che si posseggono.<br />
Nessuno straniero <strong>di</strong> cui la nazione è in guerra<br />
cogli Stati Uniti potrà ottenere la<br />
naturalizzazione. Il naturalizzato non potrà<br />
essere rappresentante al Congresso che dopo<br />
sette anni, senatore dopo nove anni. Il<br />
Presidente degli Stati Uniti deve essere <strong>di</strong><br />
nascita americana.<br />
Qualunque straniero che dopo aver <strong>di</strong>morato<br />
un anno negli Stati Uniti ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> voler<br />
<strong>di</strong>venire citta<strong>di</strong>no americano può far domanda<br />
alla Direzione dei Brevetti <strong>di</strong> prendere un<br />
brevetto <strong>di</strong> invenzione pagando una tassa <strong>di</strong> lire<br />
50.<br />
Per ottenere il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> impiegare una marca <strong>di</strong><br />
fabbrica bisogna rivolgere analoga domanda al<br />
Commissario dei Brevetti in Washington. Detto
– 89 –<br />
privilegio dura 30 anni e può essere rinnovato<br />
per uguale lasso <strong>di</strong> tempo; la tassa per ottenere<br />
detto privilegio è <strong>di</strong> lire 30. Circa la proprietà<br />
letteraria con legge recente del Presidente degli<br />
Stati Uniti, essa viene riconosciuta agli stranieri<br />
che ne faranno regolare domanda purchè<br />
l’opera sia stampata negli Stati Uniti.<br />
Quattro sono le linee principali per cui si può<br />
partire alla volta <strong>di</strong> Chicago, e cioè:<br />
1° Pennsylvania Railroad, la cui Stazione<br />
è fra Cortlandt e Desbrosses Streets.<br />
La più celere <strong>di</strong> tutte, che compie il tragitto in<br />
26 ore. Il biglietto costa lire 140, compreso il<br />
letto. Questi vagoni, chiamati Pullmann’s<br />
Palaces, sono veramente splen<strong>di</strong><strong>di</strong> e ricchi <strong>di</strong><br />
ogni conforto; ad essi è unita una vasta sala da<br />
pranzo, <strong>di</strong> lettura, galleria <strong>di</strong> osservazione, una<br />
piccola biblioteca, ec. Il prezzo <strong>di</strong> ogni pasto è <strong>di</strong><br />
lire 5;
– 90 –<br />
2° New-York Central, 4 a Avenue, 42 th<br />
Street. Questa linea come le due altre<br />
seguenti, costa meno e cioè all’incirca<br />
lire 100, letto compreso; però impiega<br />
nel tragitto sei ore circa <strong>di</strong> più; per<br />
contro si è questa che il viaggiatore<br />
vorrà prendere se vorrà sul suo<br />
passaggio fermarsi qualche ora alla<br />
frontiera del Canadà, onde recarsi a<br />
visitare le splen<strong>di</strong>de Cascate del<br />
Niagara, la cui cateratta, <strong>di</strong>videndosi in<br />
due parti, forma la Cascata Canadese,<br />
larga 600 metri, e la Cascata Americana,<br />
larga 300; un isolotto bellissimo le<br />
separa, e l’altezza da cui l’acqua si<br />
precipita è <strong>di</strong> circa metri 60;<br />
3° Baltimore and Ohio, Liberty Street;<br />
4° Lake Erie and Western, Chambers<br />
Street. Queste ultime due linee cercano<br />
anch’esse <strong>di</strong> stare in concorrenza<br />
offrendo rilevanti agevolazioni sui<br />
prezzi.
Capitolo Sesto.<br />
– 91 –<br />
Arrivo in Chicago. – Hôtels e pensioni<br />
americane. – Genere <strong>di</strong> vita e trattamento così<br />
nei primi come nelle seconde. – Stanze<br />
ammobiliate. – Restaurants americani ed<br />
italiani. – Fiaschetterie italiane.<br />
Arrivo in Chicago. – Non sappiamo se sarà<br />
veramente molto grata notizia al vostro<br />
viaggiatore italiano il sapere che si può arrivare<br />
in chicago con trentacinque <strong>di</strong>fferenti linee<br />
ferroviarie, perchè, come in Italia tutte le strade<br />
portano a Roma, così negli Stati Uniti tutte le<br />
strade, purchè ferrate, conducono a Chicago. E<br />
non possiamo nemmeno sperare che egli ci farà<br />
buon viso nel sentire che su queste<br />
trentacinque linee arrivano giornalmente più <strong>di</strong><br />
novecento treni <strong>di</strong> passeggeri; d’altra parte ci<br />
manca il coraggio <strong>di</strong> fargli osservare, a scopo <strong>di</strong><br />
consolazione, che egli non può arrivare in<br />
Chicago su più <strong>di</strong> un treno alla volta, a meno<br />
che circostanze speciali non l’inducano a
– 92 –<br />
prenderne due, per aumentare la velocità a<br />
benefizio della gravità.... dell’argomento.<br />
Però le linee <strong>di</strong>rette che fanno capo a Chicago<br />
da New-York si riducono a quattro o cinque, e le<br />
stazioni (Depots) che si contenderanno l’onore<br />
<strong>di</strong> ricevere il nostro viaggiatore sono il Michigan<br />
Central Depot, il Polk Street Depot, il Grand<br />
Central Depot, e forse anche, ma con minori<br />
probabilità, il Van Buren Street Depot.<br />
Se quattro stazioni si contenderanno l’onore <strong>di</strong><br />
ricevervi, un gran numero <strong>di</strong> fiaccheri (cabs)<br />
agogneranno al piacere <strong>di</strong> portarvi a<br />
destinazione. Sarà bene, per regola generale, <strong>di</strong><br />
fissare il prezzo avanti, domandando how much<br />
(quanto?) perchè la tariffa resta non <strong>di</strong> rado<br />
lettera morta.<br />
Sul cab potrete portare due o tre valigie, se <strong>di</strong><br />
misura or<strong>di</strong>naria, senza spesa; i bauli potrete<br />
ritirarli presentando i vostri checks e farli<br />
portare da un Express al vostro domicilio.
– 93 –<br />
L’Express è anche qui, come a New-York, un<br />
servizio celere ed inappuntabile <strong>di</strong> trasporti a<br />
domicilio, che offre però talvolta dei vantaggi a<br />
noi sconosciuti. Non vi stupite, per esempio, se<br />
l’automedonte vi offrirà gentilmente un posto a<br />
cassetta, onore che vi guarderete bene dal<br />
rifiutare, specialmente se piove, perchè dall’alto<br />
del vostro se<strong>di</strong>le vi sarà allora concesso <strong>di</strong><br />
abbassare uno sguardo <strong>di</strong> compassione sugli<br />
esseri che sguazzano tra le pozzanghere (e non<br />
sono poche) della grande metropoli, e <strong>di</strong>re a<br />
imitazione del Poeta:<br />
........... nel modo istesso<br />
Per correr miglior acqua alza le vele<br />
Omai la navicella del mio Expresso<br />
Che lascia <strong>di</strong>etro sè mar sì crudele.<br />
Uomo avvisato, pantalone risparmiato!<br />
Sistemi d’alloggiamento americano. – L’Hôtel<br />
americano si può paragonare ad una piccola<br />
città, racchiudendo in sè stesso una piazza<br />
pubblica, un uffizio telegrafico, magazzini <strong>di</strong>
– 94 –<br />
ogni genere, ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> giornali, agenzia <strong>di</strong><br />
vetture, <strong>di</strong> linee ferroviare e <strong>di</strong> battelli a vapore,<br />
telefono pubblico, farmacista, parrucchiere, ec.<br />
Se siete un misantropo, potete stare nel vostro<br />
albergo, per settimane e mesi, senza<br />
comunicazione col mondo esteriore e senza<br />
mancare <strong>di</strong> cosa alcuna, che la vostra fervida<br />
fantasia possa desiderare: da un’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
lusso dei Miserables ad un netta-unghie in<br />
gomma elastica, e da un bastone col pomo<br />
d’oro o d’argento ad un rime<strong>di</strong>o (patentato) per<br />
i calli. Il segreto <strong>di</strong> questa felicissima e pratica<br />
<strong>di</strong>sposizione si è che detti magazzini hanno due<br />
ingressi, uno, cioè l’or<strong>di</strong>nario, dalla strada, e<br />
l’altro dal cortile interno dell’albergo, rendendo<br />
così possibile agli inquilini <strong>di</strong> fare le loro compre<br />
senza uscir <strong>di</strong> casa.<br />
Se non siete un misantropo come è lecito<br />
sperare, vi sarà lecito il vagare<br />
Di qua, <strong>di</strong> là, per la città,....
– 95 –<br />
preferibilmente in compagnia <strong>di</strong> amici e<br />
conoscenti, ciò che renderà inevitabile una<br />
quantità <strong>di</strong> appuntamenti, e qui <strong>di</strong> nuovo si<br />
rivela la sagacia americana nel modo seguente.<br />
Il vostro amico B. viene a trovarvi, e domanda al<br />
commesso (clerk) se voi siete nell’albergo, il<br />
quale commesso, col solo girare la coda<br />
dell’occhio, gli risponderà subito ed in modo<br />
definitivo, se si, o no.<br />
La chiave dell’enigma è al tempo stesso la<br />
chiave della vostra stanza che voi, seguendo<br />
l’uso del paese, avete consegnato al sopra e mai<br />
abbastanza lodato clerk, che l’ha a sua volta<br />
riposta in un apposito numerato casello, dal che<br />
risulta che la presenza della chiave implica<br />
l’assenza del proprietario e viceversa. Dunque,<br />
regola generale, chiudere sempre a chiave la<br />
vostra camera e consegnare la chiave al<br />
commesso in ufficio.<br />
Altra regola generale: se avete dei valori, dei<br />
documenti od altri oggetti <strong>di</strong> cui vi sarebbe
– 96 –<br />
dolorosa la per<strong>di</strong>ta, sarà sempre cosa prudente<br />
<strong>di</strong> rilasciarli in ufficio, ritirandone ricevuta,<br />
come del resto è uso in Europa. Il campanello<br />
elettrico, che mette in comunicazione la vostra<br />
camera coll’ufficio, vi servirà per in<strong>di</strong>care al<br />
clerk ciò che desiderate, per mezzo <strong>di</strong> segnali<br />
convenzionali, per esempio: un colpo, acqua –<br />
due colpi, fuoco – tre colpi, cameriere – quattro<br />
colpi, boy, e via <strong>di</strong>scorrendo. Sarà vostra norma<br />
<strong>di</strong> imparare bene questo sistema <strong>di</strong> segnali, che<br />
troverete stampato ed affisso sulla parete della<br />
vostra camera.<br />
Data l’osservanza <strong>di</strong> queste regole, la vita in un<br />
Hôtel americano offre certamente gran<strong>di</strong><br />
vantaggi, primissimi quelli della como<strong>di</strong>tà e<br />
della libertà.<br />
La cucina americana non può <strong>di</strong>rsi certamente<br />
la migliore creazione <strong>di</strong> questo giovane popolo.<br />
Nei principali Hôtels il menu è sempre<br />
abbondantissimo, e consiste specialmente in<br />
una sequela <strong>di</strong> piattini e <strong>di</strong> salse, servite in
– 97 –<br />
appositi microscopici vassoi, che fanno degna<br />
corona ai piatti principali, ingombrandovi<br />
letteralmente la tavola. Il dessert è sempre<br />
copioso, ed i pies (torte dolci) vi tengono il<br />
posto d’onore. Avrete altresì la felicità <strong>di</strong> poter<br />
innaffiare il tutto con un generoso bicchiere....<br />
d’acqua, se pure non preferite thè, caffè, o<br />
latte, <strong>di</strong> cui ha sempre abbondanza la tavola<br />
americana, ed a cui consigliamo <strong>di</strong> attenervi,<br />
perchè l’acqua in generale è malsana. Per<br />
quanto quasi in tutti gli alberghi vi sia dato<br />
facoltà <strong>di</strong> poter domandare i vini che figurano in<br />
apposita lista, pur tuttavia non vi nascon<strong>di</strong>amo<br />
che ciò potrebbe dare ai nervi a molte persone,<br />
specialmente alle persone che seggono alla<br />
vostra tavola. A questo proposito ci piace<br />
rammentarvi che gli Americani non ammettono<br />
si possa sentire il bisogno <strong>di</strong> soffiarsi il naso a<br />
tavola, e tanto meno quello <strong>di</strong> allungare il<br />
braccio per prendere ciò che non è a vostra<br />
portata; tanto l’uno quanto l’altro <strong>di</strong> questi atti<br />
costituiscono una sconvenienza.
– 98 –<br />
Gli stecchini da denti sono ban<strong>di</strong>ti dalla tavola<br />
comme il faut, però ne troverete un vero trofeo<br />
all’uscita della sala da pranzo. Il servizio è fatto<br />
in modo inappuntabile, generalmente da mori, i<br />
quali <strong>di</strong>pendono da un maître d’hôtel anche<br />
esso moro, che trasmette loro i suoi or<strong>di</strong>ni per<br />
mezzo <strong>di</strong> una speciale e veramente<br />
caratteristica segnalazione.<br />
Le mancie non sono nè usate, nè ammesse;<br />
però se vorrete darne, mangerete meglio, come<br />
in tutti i paesi del mondo. A buon inten<strong>di</strong>tor<br />
poche parole!<br />
Chicago, in fatto <strong>di</strong> Hôtels, può vantarsi <strong>di</strong><br />
avere, se non i più ricchi d’America, certamente<br />
alcuni fra i più ricchi che esistono, poichè ve ne<br />
hanno che costarono non meno <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci<br />
milioni <strong>di</strong> franchi. Noi non ci accingeremo<br />
all’arduo compito <strong>di</strong> illustrarvi i 750 alberghi fra<br />
gran<strong>di</strong> e piccoli (e capaci <strong>di</strong> alloggiare 150 mila<br />
persone), che conta oggi questa metropoli, e<br />
tanto meno potremmo darvi esatti ragguagli sui
– 99 –<br />
prezzi <strong>di</strong> questi, poichè ci è noto che durante<br />
l’esposizione essi saranno alquanto aumentati;<br />
purtuttavia possiamo, per vostra norma<br />
generale, in<strong>di</strong>carne due, nei quali noi stessi<br />
abbiamo alloggiato.<br />
Il Metropole Hôtel, sulla Michigan Avenue alla<br />
23 ma Strada, uno dei più rinomati ed eleganti<br />
della città. Questo Hôtel conta 300 stanze tra<br />
gran<strong>di</strong> e piccole, la cucina vi è squisitissima, e<br />
l’elemento che lo frequenta, eletto e geniale.<br />
Annesso al Metropole vi ha pure un caffè<br />
all’americana, il quale è simpatico ritrovo <strong>di</strong> uno<br />
scelto pubblico. I prezzi or<strong>di</strong>nari oscillano dai 25<br />
ai 40 scu<strong>di</strong> la settimana circa. Questo è un Hôtel<br />
<strong>di</strong> primissima classe.<br />
Un Hôtel altrettanto simpatico, ma alla portata<br />
<strong>di</strong> borse più modeste, si è il Southern Hôtel<br />
(22 ma Strada e Wabash Avenue), servizio<br />
inappuntabile e buona tavola. Prezzi <strong>di</strong> alloggio<br />
e vitto dalle 12 alle 20 lire al giorno; però si
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fanno accomodamenti settimanali a prezzi più<br />
miti.<br />
Un’istituzione che non esiste da noi si è quella<br />
delle boar<strong>di</strong>ng-houses, <strong>di</strong> cui v’ha numero<br />
stragrande in tutte le città dell’Unione.<br />
La pensione o boar<strong>di</strong>ng-house americana è <strong>di</strong><br />
origine e carattere puritano, ed è condotta e<br />
<strong>di</strong>retta da un’austera e grigia matrona,<br />
generalmente munita <strong>di</strong> occhiali, la quale <strong>di</strong>etro<br />
vostra promessa <strong>di</strong> essre molto puntuale a tutti<br />
i pasti, <strong>di</strong> rientrare a casa la sera <strong>di</strong> buon’ora, <strong>di</strong><br />
non giuocare a carte, <strong>di</strong> non ricevere visite la<br />
domenica, <strong>di</strong> non dare o cagionare alcun<br />
<strong>di</strong>sturbo, e <strong>di</strong> non lamentarvi mai, accon<strong>di</strong>scerà<br />
a concedervi una camera, o parte <strong>di</strong> camera, ed<br />
un posto a tavola, il tutto in contracambio <strong>di</strong><br />
una somma che varia dai sei ai quin<strong>di</strong>ci dollari<br />
per settimana. I pazienti in un tale stabilimento<br />
si chiamano boarders.<br />
La padrona presiede essa stessa alla tavola, per<br />
assicurarsi che nessuno dei boarders abbia a
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soffrire d’in<strong>di</strong>gestione, la conversazione<br />
languisce come lo stomaco, la freddura resta<br />
asfissiata dall’ambiente (e d’altra parte<br />
conviene tenere acqua in bocca.... perchè vino<br />
non c’è n’è), e come se ciò non bastasse davanti<br />
ai vostri occhi brilla continuamente a lettere<br />
d’oro il comunissimi motto God bless our home,<br />
cioè, Dio bene<strong>di</strong>ca il nostro focolare<br />
domestico!!?? Questa la boar<strong>di</strong>ng-house<br />
tra<strong>di</strong>zionale americana e puritana.<br />
Però sono altrettanto numerose le boar<strong>di</strong>nghouse<br />
alla moderna, dove tutta questa austerità<br />
sparisce. Una gentile e simpatica padrona, con<br />
un tatto squisito e con certe sue piccole<br />
tolleranze, avrà cura <strong>di</strong> voi e si darà premura <strong>di</strong><br />
fornirvi tutti gli schiarimenti <strong>di</strong> cui potreste<br />
abbisognare, e <strong>di</strong> presentarvi agli altri<br />
pensionanti, coi quali non tarderete ad<br />
affiatarvi, specialmente trattandosi <strong>di</strong> leggiadre<br />
e cortesissime la<strong>di</strong>es. Una tale boar<strong>di</strong>ng-house è<br />
simile ad una pensione europea, salvo che il<br />
tridente <strong>di</strong> Nettuno vi impe<strong>di</strong>sce l’accesso al Dio
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Bacco, che si rifà per contro talvolta infilando la<br />
finestra delle singole camere dei pensionanti,<br />
ove ci permetterete, per debito dell’ospitalità<br />
ricevuta, <strong>di</strong> non accennare alle eccezionali<br />
infrazioni cui abbiamo assistito.<br />
La Michigan Avenue e le altre avenues della<br />
South Side ad essa parallele abbondano <strong>di</strong><br />
pensioni <strong>di</strong> varii sistemi e <strong>di</strong>fferenti prezzi,<br />
nonchè <strong>di</strong> case ove si affittano camere ed<br />
appartamenti mobiliati.<br />
Queste pensioni sono da raccomandarsi a<br />
coloro che trovando l’Hôtel troppo <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>oso,<br />
pur non amano far ciò che noi chiameremo il<br />
terzo genere <strong>di</strong> vita, cioè prendere una stanza<br />
ammobiliata e mangiare nel primo Restaurant,<br />
che la vostra buona o cattiva fortuna vi possa<br />
ad<strong>di</strong>tare.<br />
Questo terzo genere <strong>di</strong> vita ha dei vantaggi tutti<br />
suoi particolari, e si raccomanda in special<br />
modo a coloro che aborrono restrizioni <strong>di</strong><br />
tempo e <strong>di</strong> luogo, che amano il nuovo e
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corteggiano l’imprevisto, coloro infine che oggi<br />
alle tre non possono accennare, nemmeno<br />
vagamente, dove saranno domani alle due.<br />
I cartelli colla isrizione Furnished Rooms (stanze<br />
ammobiliate) non possono per la loro grande<br />
frequenza sfuggire all’occhio del forestiero, il<br />
quale potrà procacciarsi una stanza ad un<br />
prezzo che varia dalle cinquanta alle duecento<br />
lire mensili.<br />
L’affitto <strong>di</strong> una stanza, senza implicare il vito,<br />
potrà pure aversi in uno <strong>di</strong> quelli che qui<br />
chiamiamo European-Hotels. In detti e<strong>di</strong>fici<br />
trovansi la maggior parte dei confortables che<br />
esistono negli altri Hôtels.<br />
Quanto ai Restaurants, uso americano, che<br />
sono in Chicago numerosissimi, il trattamento<br />
della tavola non <strong>di</strong>fferisce <strong>di</strong> gran lunga da<br />
quello degli Hôtels, cui abbiamo accennato,<br />
soltanto che sino alle ore più inoltrate della<br />
notte vengono servite le famose ostriche, che
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sono certamente una delle più squisite<br />
specialità <strong>di</strong> questi paesi.<br />
Chi fosse poi tentato delle reminescenze<br />
puramente nazionali <strong>di</strong> un risotto alla milanese,<br />
<strong>di</strong> una polentina con relativi uccelli o magari <strong>di</strong><br />
un buon piatto <strong>di</strong> spaghetti alla napoletana,<br />
potrà far capo ad uno dei restaurants italiani,<br />
fra i quali il più noto è l’Hôtel Roma, posto in<br />
Jackson Street al N. 184, e dove ogni Italiano<br />
potrà trovare un ottimo fiasco <strong>di</strong> Chianti ed il<br />
pranzo a lire 5.<br />
Per quelli fra i nostri connazionali, nei quali la<br />
nostalgia potesse essere messa in fuga da un<br />
buon bicchiere <strong>di</strong> Fernet o <strong>di</strong> Vermouth<br />
antipranzo, ci facciamo premura <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care, fra<br />
i molti e buoni che esistono in Chicago,<br />
specialmente il bar-room (bottega <strong>di</strong> liquorista)<br />
del nostro connazionale signor E. Valerga,<br />
situato al N. 282 in State Street, una casa la cui<br />
reputazione si è andata consolidando da<br />
venticinque anni, ed ove il proprietario tiene in
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serbo un copioso assortimento <strong>di</strong> bottiglie per i<br />
suoi avventori, ed un non meno copioso<br />
gruzzolo <strong>di</strong> dollari, che ha saputo accumularsi<br />
per proprio uso e consumo. Quegli Italiani che<br />
potessero avere bisogno <strong>di</strong> qualche<br />
schiarimento su alloggio od altro, potranno far<br />
capo dal Valerga, sicuri <strong>di</strong> trovarlo sempre<br />
<strong>di</strong>sposto a favorirli.<br />
CAPITOLO SETTIMO.<br />
Cenno storico su Chicago. – In giro per la città,<br />
suoi principali e<strong>di</strong>fici. – Palazzo della Posta e<br />
Municipio. – Gran<strong>di</strong> case commerciali e loro<br />
sistemi. – Banche e teatri. – Strade principali.