Testo - Siad
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I figli del silenzio 93<br />
LUCILLA – Non dipende da me! È qualcosa che arriva da lontano...<br />
Qualcosa che non può più restare nascosta!<br />
ANNA – (dura) E perché?<br />
LUCILLA – Non è giusto.<br />
ANNA – A volte le cose si aggiustano da sé. Dopo tanto tempo, tanti<br />
orrori... torna la quiete. – Perché sei voluta andare a scoperchiare le<br />
tombe?!<br />
LUCILLA – (sorpresa) Tu sapevi...<br />
ANNA – E chi, chi non sapeva?! E perché credi che io sono rimasta<br />
qua, vicino a lui?<br />
LUCILLA – Eri d’accordo con...<br />
ANNA – (risentita) Per proteggerlo! – Ma non ce n’è stato bisogno.<br />
Come padre il signor Ignazio è stato...<br />
LUCILLA – (interrompendola) Buono, affettuoso, meraviglioso!<br />
ANNA – Proprio così. E ha fatto del bene anche ad altri.<br />
LUCILLA – Dopo!<br />
ANNA – Tu non porti la vita. Che donna sei?<br />
LUCILLA – Cosa dovrei fare?! Accettare tutto quello che ci hanno<br />
fatto e che fanno con santa rassegnazione?! Raccogliere i cadaveri<br />
aspettando che le cose “si aggiustino da sé”?!!! Io non sono una donna<br />
come dici tu, non sono come te, come vorrebbero loro! – Non me<br />
ne fotte un cazzo della riconciliazione, del perdono, della misericordia!!!<br />
Io non ho braccia solo per consolare, e per accogliere i frutti<br />
della morte!<br />
La violenza dello sfogo di Lucilla le provoca una crisi respiratoria. Si<br />
accascia sui cuscini, esausta, ansimante. Anna le è subito vicino per<br />
aiutarla, e istintivamente la prende tra le braccia, per calmarla e<br />
confortarla, in un atteggiamento che ricorda la Pietà di Michelangelo<br />
a Palazzo Strozzi.<br />
ANNA – (cullandola) Zitta, zitta, zitta! Buona... (con un sospiro)<br />
Chissà anche tu da dove vieni, quante ne avrai passate... Ma andrà tut-