Testo - Siad
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IGNAZIO – (distogliendo lo sguardo) Sì, appunto. (con immensa<br />
fatica) Sono ugualmente responsabile, lo so. Io ho... “pensato” agli<br />
altri. – Era un’ubriacatura, un bagno di sangue... Se ne sentiva l’odore,<br />
lo potevamo quasi palpare, denso e vischioso, come la paura... aggrovigliato<br />
alle urla, ai lamenti... tra i lampioni di quei vicoli, in equilibrio<br />
sul fascio di luce delle torcie... (si ferma)<br />
LEONE – Perché vuoi confessare? (esasperato) Perché non aspetti<br />
che IO decida se voglio sapere, se voglio indagare su questo cazzo di<br />
passato che non mi appartiene, non mi è mai appartenuto! – Perché<br />
volete tutti decidere per me?!<br />
IGNAZIO – (sorpreso, smarrito) Vuoi dire che... forse tu non...<br />
(crolla a sedere con la testa stretta tra i pugni, quasi volesse stritolarsela)<br />
Dio... Dio... Dio...<br />
LEONE – (freddo) Ha altro da fare, che stare ad ascoltare a noi due.<br />
IGNAZIO – Leone... è difficile credermi, lo so, ma giuro che ho cercato<br />
di riparare al male compiuto. Con te! Dal primo momento in cui<br />
ti ho visto! – Lì, in piedi nel tuo lettino, aggrappato alla parete, fradicio<br />
di pipì, di sudore, di pianto... Ma non strillavi, solo piccoli singhiozzi<br />
ti scuotevano a tratti... Eri così piccolo, così impaurito... e<br />
sembrava che avessi già versato tutte le lacrime del mondo.<br />
LEONE – (professionale) La mia mente ha rimosso ogni ricordo. –<br />
Già mi reggevo in piedi, hai detto?<br />
IGNAZIO – Sì.<br />
LEONE – E mia madre... dov’era?<br />
Pausa<br />
I figli del silenzio 89<br />
IGNAZIO – (incerto) Tua madre... (si blocca)<br />
LEONE – Hai voluto cominciare tu. Adesso vai sino in fondo.<br />
IGNAZIO – Era morta quando sono arrivato.<br />
LEONE – (incalzando) Cosa le avete fatto?!<br />
IGNAZIO – Io no! Io... l’ho trovata lì, per terra davanti alla casa,<br />
con le braccia protese in avanti... e la... la fronte... – Un proiettile. Un<br />
colpo alla testa.