Testo - Siad

86 Maria Letizia Compatangelo
ANNA – Allora bisogna soltanto dare tempo al tempo! (come raccontando
una favola) Noi siamo solo minuscole formicuzze di fronte
alla montagna del tempo... Anche l’universo, e Dio stesso, devono fare
i conti con lui! – E per questo passa. Passa tutto.
LEONE – Dio! (amaro) Avrebbe potuto sprecarci qualche giorno di
più, magari gli sarebbe venuto meglio... (Anna lo fissa interrogativa)
Il mondo, la “creazione”!
ANNA – (ride) Ma Dio che può fare?! Lui stava là, a spremersi il
cervello – proprio come fai tu – e a un certo punto si è messo a gridare:
PERCHE’??? Perchè!!! Perchééé... – E l’universo, che da qualche
parte già doveva esistere, secondo me, ha risposto «E PERCHE’
NOOOOO?!!»... E così è cominciato tutto. Ecco come sono andate le
cose, dài retta ad Anna!
LEONE – Quanto mi mancherai!
ANNA – (sforzandosi allegra) E perché ti dovrei mancare?! Hai intenzione
di sotterrarmi?
LEONE – Tu sei il più dolce e vivifico bagno di realtà che si possa
concepire... – Sei buona, tu, e non mi nascondi niente.
ANNA – (ride) Sì, pura e senza macchia come la Beata Vergine!
Magari! (burbera) E non mi far fare peccato d’orgoglio! A parlare
con te divento atea!... – Che poi... esiste qualcuno veramente innocente?
LEONE – (attento) Dici di no?
ANNA – (sospira) E come si fa?! Bisogna stare al mondo, no?
LEONE – Allora nessuno è neanche colpevole?...
Squilla il telefono. Anna, come di consueto, va a rispondere.
ANNA – Casa Gambosa, con chi parlo? – No, qui non è venuto... –
Sì... (ascolta in silenzio, sempre più tesa) – Cosa?!! – Certo. – C’è qui
suo figlio, sicuro, glielo dico immediatamente! – Grazie...
Anna riaggancia il ricevitore, visibilmente allarmata.