Testo - Siad

76 Maria Letizia Compatangelo
potrebbero sembrare ancora quelli di un ragazzo pronto a ridere e a
stupirsi, se non recassero la traccia di grandi sofferenze. Parla in modo
deciso, rapido, quasi a scatti. Lucilla gli si rivolge con assoluto rispetto,
quasi con venerazione.
DOMINGO – Ciao, Lucilla. I ragazzi non sono riusciti a rintracciarti,
a quanto pare.
LUCILLA – A quanto pare. Che succede? Perché sei qui?
DOMINGO – Non c’è tempo. L’assassinio del Presidente ha gettato
il Paese nel caos.
LUCILLA – E lui cosa c’entra?! – Hai affidato a me il caso!
DOMINGO – Calmati, Lucilla. Nessuna scorrettezza. Stiamo cercando
da due giorni di metterci in contatto con te.
LUCILLA – (smarrita) Non sono stata a casa, è vero... Ma non capisco...
DOMINGO – È un momento molto rischioso per il Paese. Te ne
rendi conto, vero? (Lucilla annuisce guardinga) Nell’attentato, insieme
al Presidente, sono morti tutti i suoi collaboratori più fidati. Gente
capace, difficile da sostituire. – Se il fronte progressista non si ricompatta
immediatamente, con un governo forte, siamo allo sbando.
Democrazia e sicurezza nazionale sono in pericolo.
Lucilla fissa Domingo in silenzio, temendo di sentirsi dire ciò che ha
già indovinato.
DOMINGO – Non è stata una decisione facile. Al momento attuale
la situazione è questa: in campo economico Ignazio Gambosa è l’unico...
democratico (la voce di Domingo si incrina) in grado di sostenere
un ruolo di governo.
LUCILLA – (con un grido) Che cosa?!!
DOMINGO – È stimato in patria e all’estero, è autorevole, ed è un
tecnico ad altissimo livello. La gente si fida di lui. – Ne abbiamo bisogno.