Testo - Siad

72 Maria Letizia Compatangelo
IGNAZIO – E comunque ho disposto le cose in modo che nessuno
possa mettere le grinfie sulla fortuna di Leone. Hai fatto male i tuoi
calcoli, piccola troia.
LUCILLA – Visto che ci diamo del tu... Sentimi bene: io me ne
sbatto dei tuoi soldi, è chiaro? Io voglio Leone e me lo sono preso.
(pregustando una gioia crudele) Sarà fantastico dividere ogni momento
del giorno e della notte con lui... con la persona che tu dici di
amare di più al mondo... Peccato che non potrai vederci! – Io sono libera
di amarlo, tu invece dovrai restare per sempre escluso dalla sua
vita! Per sempre!
IGNAZIO – (disarmato) Ti chiedo scusa. Sono molto scosso.
LUCILLA – Sì, ma non mi incanti. Risparmiati la fatica.
IGNAZIO – Maledetta puttana!
LUCILLA – Strano a credersi, ma pare che tu sia stato un buon padre.
(sfottendolo) “Amoroso”... (sottotono) A maggior ragione sarò
felice nel togliertelo.
IGNAZIO – Questa non è giustizia. Tu ti stai vendicando!
LUCILLA – Me ne frego della tua opinione! (cambia tono) Non è
stato facile convincere Domingo e gli altri. Ti conviene non irritarmi.
IGNAZIO – E chi sarebbe questo Domingo, quest’altro esaltato a
cui dobbiamo sottostare?!
LUCILLA – (scattando inviperita) Non ti permettere mai più, mai
più, capito?! Io sto parlando di Domingo Llosa! Tu non sei nemmeno
degno nominarlo!
IGNAZIO – ... Llosa... Sì, devo aver sentito...
LUCILLA – Forse ti ricordi di suo fratello. Di sicuro ne avrete parlato,
tu e quei sadici assassini dei tuoi amici, come no... di quello
stronzo che si è fatto tagliare mani e piedi, fetta a fetta, unghia dopo
unghia, dito dopo dito, ed ha continuato a sputarvi in faccia sino alla
fine!
IGNAZIO – Sei pazza! Io non so niente di queste storie.
LUCILLA – Domingo è il fondatore della nostra Associazione. È il
nostro capo: un uomo straordinario, infaticabile... (fissa Ignazio negli
occhi) incorruttibile.