Testo - Siad
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I figli del silenzio 67<br />
no abbastanza piccoli quando è successo, e per tutta la vita hanno dovuto<br />
combattere contro ricordi confusi, incubi spaventosi... dubbi che<br />
li hanno tormentati notte dopo notte... – Invece Leone...<br />
IGNAZIO – Io lo amo... più di me stesso.<br />
LUCILLA – (brutale) Tu non hai diritto di amare! Non hai diritto di<br />
vivere, di calpestare la terra, di respirare! – Queste sono le mie condizioni:<br />
te ne devi andare. Puoi anche ucciderti, sarebbe una buona<br />
idea. (tornando a dargli del lei) Deve partire e non rivedere più Leone,<br />
né il Paese. E poi (assaporando la vendetta) “sparire”...<br />
IGNAZIO – È impossibile, nella mia posizione.<br />
LUCILLA – Mi sto esponendo personalmente per questa soluzione.<br />
– Se non accetta continueremo comunque, come di regola: scontro in<br />
campo aperto e massima pubblicità.<br />
IGNAZIO – Perché lo farebbe?<br />
LUCILLA – (squadrandolo freddamente) Perché avere un verme<br />
come lei per padre può veramente far impazzire una persona... – Leone<br />
è già stato contattato, ed ha cominciato ad indagare. L’ho messo su<br />
una falsa pista con un indirizzo fasullo, ma non impiegherà molto a<br />
spiegarsi alcune cose...<br />
IGNAZIO – (febbrile ma determinato) Ho bisogno di qualche giorno!<br />
LUCILLA – Allora accetta.<br />
IGNAZIO – Non mi lascia scelta: o me o mio figlio.<br />
LUCILLA – Smettila di chiamarlo così!<br />
IGNAZIO – Senti, non ti strozzo qui ed ora con queste mani solo<br />
perché lo scandalo si ripercuoterebbe su Leone. Che tu abbia detto o<br />
no la verità. – Potresti essere una truffatrice, una ricattatrice, giusto?<br />
LUCILLA – I documenti sono là. – Sai che sono autentici.<br />
IGNAZIO – La verità non è mai nei documenti, se necessario... (si<br />
avvicina, lei non retrocede) Ma io adesso devo crederti. Perché prima<br />
di ogni cosa devo difendere mio figlio. (le stringe le mani alla gola,<br />
sibilandole in faccia con odio) Mio! – Mio figlio. Anno dopo anno mi<br />
sono guadagnato il diritto di chiamarlo così, e non permetterò mai<br />
che qualcuno me lo tolga! Mai!