Testo - Siad
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62 Maria Letizia Compatangelo<br />
LUCILLA – Perché sono sola in questa faccenda. – E non voglio<br />
farti del male. – Scordati di me, Leone, non cercarmi!<br />
LEONE – È inutile. E ormai né tu né io possiamo farci niente, lo capisci?<br />
– Forse non ti rivedrò mai più, ma oggi, domani o dopo scoprirò<br />
quello che c’è da sapere. (lasciando la presa) – Ho già molti indizi.<br />
Lucilla lo fissa, capendo che non è una minaccia a vuoto: Leone è serio<br />
e grave, assolutamente determinato. Prende un foglietto, vi scarabocchia<br />
in fretta qualcosa e glielo porge.<br />
LUCILLA – Potrai trovarmi lì, tra qualche giorno. – Se proprio vuoi<br />
sapere tutto... (lo abbraccia, sussurrandogli nell’orecchio) Lo so che<br />
non mi darai retta, ma non cercarmi più, ti prego!<br />
Gli prende il viso tra le mani, lo guarda a lungo, come se volesse fissarsi<br />
la sua immagine negli occhi. Gli carezza dolcemente i capelli.<br />
Poi si stacca, prende la valigia e si avvia per uscire. È di nuovo fredda<br />
e decisa.<br />
LUCILLA – Tirati dietro la porta. – Ah, a proposito: puoi anche<br />
aspettare lunedì che tornino i miei amici. Loro non sanno niente.<br />
Lucilla esce.<br />
Scena 5.<br />
Lussuoso e luminoso ufficio di Ignazio Gambosa.<br />
IGNAZIO – (parlando con l’interfonico alla segretaria) Si, certo,<br />
usi la solita formula per il messaggio di auguri al Presidente e al Par-