Testo - Siad

I figli del silenzio 61
LEONE – ... Sguardi infuocati, trasalimenti, palpiti... e che insaziabilità...
LUCILLA – Piantala! (prende dei libri e delle carte)
LEONE – Inoltre un’agilità notevole, immaginazione, inventiva...
proprio di soddisfazione. Una femmina come se ne incontrano poche.
LUCILLA – Non ti si addice la parte del macho imbecille.
LEONE – Che vuoi, noi uomini siamo tutti uguali...
Leone si accorge dell’attenzione quasi furtiva di Lucilla nel nascondere
una cartella di documenti in valigia. Le si avvicina, continuando
a provocarla.
LEONE – Diventiamo pazzi se una femmina come te ci fa credere
per un attimo di essere innamorata... Se ci illudiamo di aver trovato la
donna del destino – sai, quella che ti dici “questa sarà la mia fortuna
o la mia rovina”... Quella che con uno sguardo ti fa capire che vale la
pena anche di perdere tutto per lei...
LUCILLA – (visibilmente turbata) Smettila!
LEONE – (avvicinandosi ancora) Pazzi da legare, invasati... se annusiamo
per sbaglio qualcosa che sembra una passione vera... grande...
(con uno scatto sottrae la cartella di documenti da sotto un maglione)
Proprio degli imbecilli, hai ragione tu.
LUCILLA – Ridammela! Porco maledetto sleale bastardo!
Lucilla gli si avventa e gli strappa l’incartamento. Leone ha fatto in
tempo a leggere l’intestazione.
LEONE – 10 Novembre 1973 Anello ferroviario Nord Ovest... Che
significa?!
LUCILLA – Non ti riguarda.
LEONE – (le afferra i polsi, la costringe a guardarlo in faccia) Perché
non vuoi fidarti di me?!