Testo - Siad
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54 Maria Letizia Compatangelo<br />
LEONE – Lucilla!<br />
Lucilla lancia a Leone un ultimo sguardo spaventato e pieno di desiderio,<br />
quindi si fa forza e scappa via.<br />
BUIO<br />
Scena 2.<br />
In un luogo indefinito, che forse è una casa o una camera d’albergo,<br />
Lucilla telefona concitata. Parla sottovoce. Ha indosso un impermeabile<br />
scuro e dà le spalle al pubblico. Nell’altra mano un bicchiere di<br />
vino. Durante la conversazione si altera notevolmente, ma senza mai<br />
alzare la voce.<br />
LUCILLA – Sì. Qualche giorno fa, come previsto. Certo che intanto<br />
sto lavorando! – Dagli elementi raccolti pare di sì. Certo, gli ho<br />
parlato! – No, non ancora... – Lo so che è una mazzata! Appunto! –<br />
Lui non ha il minimo dubbio... No. So io quello che devo fare. Passami<br />
Domingo. (attende qualche secondo) Ciao. Sì, tutto a posto. Senti<br />
Domingo, avevi ragione tu, sarebbe stato meglio trovare un’altra via<br />
per farla pagare allo stronzo – Lo so, lo so che sono stata io a spingere!<br />
– Questo lo decido da sola, il caso è mio, lo sto seguendo io sin<br />
dal principio, no?! – E chi se ne fotte! – So quello che devo fare. –<br />
Ho detto di no, e se c’è da aspettare aspetterete! (sbatte giù con forza<br />
il ricevitore, resta per un attimo contratta, a nervi scoperti, poi tracanna<br />
il contenuto del bicchiere) È giusto. Non deve passarla liscia,<br />
quel porco maledetto. Fosse anche il padre di Gesù Bambino!<br />
BUIO