Testo - Siad

48 Maria Letizia Compatangelo
LEONE – (perplesso per un attimo) Già... – Non si preoccupi, è la
prassi.
LUCILLA – Tanto per essere più chiari... non troverà nessuna cartella.
Leone resta con l’incartamento appena trovato sospeso a mezz’aria;
disorientato tossicchia, fissa la sua ospite e va a sedere al riparo della
sua elegante scrivania.
LEONE – (gioviale) Mi faccia capire... Lei non è la signora Teresa
Montero? (lei accenna di no con la testa, lentamente) Ma... allora...
non comprendo come…
LUCILLA – Ho dato alla vecchia il primo dei nomi segnati sull’agenda:
erano scritti così grossi!... – Ha un’infermiera piuttosto stravagante...
E anche parecchio presbite.
LEONE – (seccato) La signora sostituisce momentaneamente la
mia assistente. Non è “la vecchia”. È... è una persona di famiglia.
LUCILLA – Beh, cominciamo?
LEONE – Mi scusi, ma se non è stata mandata qui dal Centro per la
terapia, credo proprio che...
LUCILLA – (interrompendolo con forza) Da un mese aspetto un
appuntamento! Ormai studio ogni sua mossa, conosco tutti gli orari,
le sue abitudini, le innumerevoli partenze per seminari e convegni, le
pause per il pranzo e persino il footing mattutino!
LEONE – (non sa se ridere o arrabbiarsi) Allora saprà che io ricevo
in studio solo due volte al mese, per casi di particolare necessità, e ...
LUCILLA – ... che il suo tempo lo dedica al Centro di Igiene e Profilassi!
– Con le visite private farebbe un sacco di soldi, invece, lo
sa?
LEONE – Ma lei chi è? È sicura di non aver sbagliato persona?
LUCILLA – Oh, no. Io no. (insinuante) E comunque la sua paziente,
Teresa, o come si chiama, non è ancora arrivata, vede? Altrimenti
la vecchia avrebbe già fatto l’inferno. – Non vuole proprio dedicar-