Testo - Siad

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ATTO I Scena 1. I figli del silenzio 47 Studio medico in una casa ricca ed elegante. Arredamento sobrio e di valore. La porta si apre ed entra Leone, un bel giovane alto, dall’aria intelligente e lo sguardo luminoso. Si trova di fronte, inaspettatamente, una strana visione: una donna bruna e slanciata, delicata e sensuale, seduta sul gradino più alto della scaletta per la libreria, evidentemente in sua attesa. L’ampia veste bianca le scende dinanzi in leggeri drappeggi, conferendole l’aspetto misterioso e lunare di una sacerdotessa di candomblè. LUCILLA – Buongiorno! LEONE – Buongiorno... LUCILLA – Qualcosa non va? LEONE – No… (liberandosi del soprabito) Mi spiace di averla fatta aspettare. (va alla scrivania) Prendo subito la sua cartella. LUCILLA – Non si incomodi… LEONE – ... Prego? LUCILLA – È pericoloso cercare la verità nei documenti, no? Magari uno se la trova di fronte, infilzata come una farfalla morta... e quella all’improvviso ti sbatte le ali sotto il naso!
48 Maria Letizia Compatangelo LEONE – (perplesso per un attimo) Già... – Non si preoccupi, è la prassi. LUCILLA – Tanto per essere più chiari... non troverà nessuna cartella. Leone resta con l’incartamento appena trovato sospeso a mezz’aria; disorientato tossicchia, fissa la sua ospite e va a sedere al riparo della sua elegante scrivania. LEONE – (gioviale) Mi faccia capire... Lei non è la signora Teresa Montero? (lei accenna di no con la testa, lentamente) Ma... allora... non comprendo come… LUCILLA – Ho dato alla vecchia il primo dei nomi segnati sull’agenda: erano scritti così grossi!... – Ha un’infermiera piuttosto stravagante... E anche parecchio presbite. LEONE – (seccato) La signora sostituisce momentaneamente la mia assistente. Non è “la vecchia”. È... è una persona di famiglia. LUCILLA – Beh, cominciamo? LEONE – Mi scusi, ma se non è stata mandata qui dal Centro per la terapia, credo proprio che... LUCILLA – (interrompendolo con forza) Da un mese aspetto un appuntamento! Ormai studio ogni sua mossa, conosco tutti gli orari, le sue abitudini, le innumerevoli partenze per seminari e convegni, le pause per il pranzo e persino il footing mattutino! LEONE – (non sa se ridere o arrabbiarsi) Allora saprà che io ricevo in studio solo due volte al mese, per casi di particolare necessità, e ... LUCILLA – ... che il suo tempo lo dedica al Centro di Igiene e Profilassi! – Con le visite private farebbe un sacco di soldi, invece, lo sa? LEONE – Ma lei chi è? È sicura di non aver sbagliato persona? LUCILLA – Oh, no. Io no. (insinuante) E comunque la sua paziente, Teresa, o come si chiama, non è ancora arrivata, vede? Altrimenti la vecchia avrebbe già fatto l’inferno. – Non vuole proprio dedicar-
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