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Testo - Siad

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RAIMONDO – Mi ha lasciato per te, fratellino!<br />

LORENZO – E smettila di chiamarmi fratellino, tu sei mio padre!<br />

RAIMONDO – Non è vero!<br />

Lorenzo lo fissa con fredda commiserazione. Non è più in forza isterica<br />

e gli manca l’energia per indignarsi.<br />

RAIMONDO – Non lo so! Io non volevo che nascessi. Ho fatto di<br />

tutto per evitarlo, per questo non lo so. E noi non ci siamo mai abbassati<br />

a parlare di fedeltà... Era lei che voleva un figlio, un figlio a tutti i<br />

costi. Un piccolo essere frignante che avrebbe rovinato tutto, la nostra<br />

pace, i nostri dialoghi, il suo lavoro, i libri da scrivere, le letture, le<br />

scoperte da fare insieme ogni giorno... – Lei aveva già me! Perché<br />

ha voluto te?! – E tu l’hai uccisa.<br />

LORENZO – Perché non mi hai mostrato prima questi libri?<br />

RAIMONDO – Era l’unico mondo rimasto solamente mio e suo. Tu<br />

non c’entravi. Era il mio campo, il mio dominio. Tu dovevi restarne<br />

fuori.<br />

LORENZO – Quanto devi avermi odiato.<br />

Il Veliero e il Pesce Rosso 173<br />

RAIMONDO – Quanto amavo lei. Lei era la forza, la volontà, la vita...<br />

io il suo giovane adoratore. Avrei ucciso e offerto sul suo altare<br />

sangue di vittime innocenti... – Ma poi non è stata più la stessa... Da<br />

quando ha deciso di avere te. Le avevano detto che poteva essere pericoloso.<br />

Ma era diventata stupida! Ho cercato di farla tornare in sé, di<br />

farla rinsavire... Era ebbra di gioia, diventare un’incubatrice di carne<br />

aveva fatto diventare la mia dea, la mia madre saggia un’ebete piena<br />

di insulsa felicità.<br />

LORENZO – (lentamente) Per questo non hai mai voluto insegnarmi<br />

niente, per questo non hai mai voluto che... che diventassi simile<br />

a te!<br />

RAIMONDO – La nostra intesa, quella splendida assoluta comunione<br />

di spiriti – era l’unica cosa che aveva dato soltanto a me.

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