Testo - Siad
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126 Maria Letizia Compatangelo<br />
LORENZO – Tu stavi parlando! Da solo! E stai sparando un mucchio<br />
di stronzate.<br />
UGO – Ma che cavolo ti ha preso? Capisco che magari sei innamorato,<br />
ma non è sportivo! – Noi ci siamo sempre detti tutto!<br />
LORENZO – Non c’è niente da dire. Ho soltanto bisogno di starmene<br />
qui da solo. A pensare.<br />
UGO – Ma non lo hai mai fatto prima!<br />
LORENZO – Già.<br />
UGO – Che hai capito... Voglio dire, tutto ‘sto casino...<br />
LORENZO – È la prima cosa giusta che ti sei fatto uscire da quella<br />
boccaccia.<br />
UGO – Ah, grazie!<br />
Silenzio. I due amici si fissano, uno di fronte all’altro. Ugo si alza, va<br />
in cucina.<br />
UGO – (da fuori scena) Beviamoci sopra una cosa. Che vuoi? Birra?<br />
Coca? Vino? ... Latte?! – Birra, va bene? Chi tace acconsente...<br />
Ehi! Ma quello è ... oddio, adesso mi ricordo... Stavamo in seconda<br />
no, in terza media che ti regalarono quel puzzle gigantesco... (rientrando)<br />
Ti ricordi?<br />
Lorenzo accenna un infastidito gesto di assenso.<br />
UGO – Quanti pomeriggi... Ma guarda che figura che fa incorniciato<br />
a quella maniera! Sta bene in cucina.<br />
LORENZO – È stata un’idea di Raimondo. Lo ha appeso lui lì.<br />
UGO – (fissa interrogativo e perplesso l’amico, poi si riprende)<br />
Certo, quando ancora stava... prima dell’incidente... o no?<br />
LORENZO – (aggressivo) Se ti piace tanto prendilo, portatelo via e<br />
levamelo da davanti agli occhi!