Testo - Siad
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122 Maria Letizia Compatangelo<br />
RAIMONDO – Sin da piccolo. Sua madre era irlandese, faceva lunghe<br />
vacanze dagli zii nei primi anni e anch’io all’epoca...<br />
UGO – (a Lorenzo) Perché non me lo hai mai detto? Mi hai fatto fare<br />
una figura quest’estate, con quelle due strafiche a Cesenatico... Sette<br />
camice ho dovuto sudare per invitarle in discoteca... e tu sapevi<br />
l’inglese! Ma sei stato proprio un ber fijo de ‘na mignotta! (a Raimondo)<br />
Cioè... con rispetto parlando, voglio dire...<br />
RAIMONDO – Lascia stare.<br />
UGO – (a Lorenzo) Perché mi hai fatto questo?!<br />
RAIMONDO – Ugo...<br />
UGO – Ah, sì, ci sono cose più importanti adesso... – Ecco perché<br />
ci hanno mandato in bianco! Due bionde da urlo, Raimo’, avessi visto!<br />
Mò che ce faccio mente locale... adesso realizzo! Da un momento<br />
all’altro, capisci Raimo’, si sono rivoltate contro e sono scappate!<br />
– Che cosa gli hai detto mentre io ero al bar come uno stronzo a<br />
spendere una fortuna in gin fizz? Me lo puoi spiegare adesso, no?! Ti<br />
perdono, guarda, ti perdono, ma tu mi devi spiegare che cacchio...<br />
RAIMONDO – Ugo!<br />
UGO – Ah sì, scusa. – Ci sono cose più importanti... Ma perché<br />
l’hai fatto?! Volevi fare un dispetto a me? Perché?!!<br />
RAIMONDO – Insomma, Ugo!<br />
UGO – Vabbè, scusa! – Okay, acqua passata. Ci sono altri problemi<br />
ora.<br />
RAIMONDO – Giusto.<br />
UGO – Giusto (si appoggia ad una poltrona, ma questa, essendo in<br />
equilibrio precario, cede)<br />
RAIMONDO – Attento! Questa non è più una casa, è un campo minato.<br />
Bravo, mettila giù tu...<br />
Ugo, diretto da Raimondo, sistema le due poltrone ai lati del divano,<br />
scoprendo finalmente il centro del palcoscenico. Pausa. Ugo e Rai-