Testo - Siad

I figli del silenzio 111
nica soluzione per proteggere sia te, da te stesso, sia Lucilla. Troppe
persone desiderano il suo silenzio a tutti i costi. Porto con me i documenti.
Forse, con tanti anni di esperienza in carceri e tribunali, riuscirò
ad inscenare una fine credibile...» (quasi con un urlo, mentre
Anna grida di gioia. Lucilla si muove, ma né lui né Anna se ne accorgono)
È vivo!!! È vivo... (riprende a leggere con voce rotta dall’emozione)
«... La parte di Amleto dovrebbe funzionare bene nella testa
della gente. Noi però non ci vedremo più. Cambierò nome, paese e lavoro.
C’è tanto rumore e confusione nella mia mente, ma non riesco a
cancellare il mio affetto per te. Forse ha ragione Anna, le ragioni della
vita devono vincere. Non parlo della mia vita, né della tua, o di Lucilla...
è il Paese che deve ricominciare a vivere. Così ripareremo alla
morte di Omero e Maria, e il sacrificio di tanti non sarà stato inutile.
Non c’è più tempo. Fai ciò che puoi al governo. Proteggi Lucilla, ti
prego, e dài un bacio ad Anna per me, dille che la porterò sempre nel
cuore. Leone» (Ignazio scoppia a piangere tra le braccia di Anna.
Piange e ride istericamente, stringe la lettera nel pugno, poi la riapre
e la scorre freneticamente, si guarda intorno) Cosi ripareremo alla
morte di Omero e Maria! Capisci? Lui ha preso su di sé le mie colpe,
e io, io che ho fatto!!! Ho distrutto tutto. Anche il suo sacrificio è inutile,
adesso. (rumore di sirene che si avvicinano sempre di più)
ANNA – Ma è vivo! Questa è l’unica cosa che conta!
IGNAZIO – Hai ragione. È vivo. Sono io che devo essere cancellato.
Sirene, scalpiccio di passi affrettati, voci. Ignazio si erge in tutta la
sua statura.
IGNAZIO – (consegnando la lettera ad Anna) Nascondila. (come
impartendo un ordine) Tu mi hai visto colpire la ragazza. – E poi
sarà veramente tutto finito.
Entrano gli infermieri. Si chinano immediatamente su Lucilla. Lei
solleva il viso verso Ignazio.