Testo - Siad

6 Ferruccio Marotti
me menzogna vitale – In una notte come questa, Immagini – o come
menzogna letale (ovvero come si uccidono i talenti: eliminandoli o
“trasformandoli”) – Trasformazioni e Ladri di immortalità.
Nelle successive opere – siamo nei primi anni novanta – la riflessione
sul linguaggio si “teatralizza” sempre più, e il linguaggio interviene
addirittura a modificare la vita dei protagonisti, con parole che
nascondono, parole che svelano, parole che salvano, parole che uccidono.
Ne Il Veliero e il Pesce Rosso due fratelli, forse due amici, o forse
padre e figlio, il più grande costretto su una sedia a rotelle, si ritrovano
in una situazione claustrofobica, di convivenza coatta, a causa
della decisione del più giovane di non uscire più di casa e di non vedere
più nessuno, perché si è accorto di non essere, di non possedere
un suo linguaggio, e quindi una sua storia. In Pensieri velenosi, invece,
un ex bellissimo, un omosessuale che ha turbato i sonni di molti
uomini e donne, aspetta l’arrivo di “una nuova conoscenza”, ripensando
al passato. Ma il nuovo ruolo attivo di amante, invece che di
amato, lo turba vagamente, strani pensieri gli si insinuano, come
ospiti indesiderati, nella mente, nelle parole, impedendogli di continuare
a mentire a se stesso.
Il lavoro dell’autrice sul linguaggio si allarga negli anni che seguono
a una duttile sperimentazione sui generi: da I figli del silenzio, una
tragedia moderna (che come tutte le tragedie moderne non riesce ad
arrivare ad una vera catarsi, ma solo a generare inquietanti interrogativi
su temi quali l’odio e il perdono, la violenza e la riconciliazione, la
giustizia e la pena), al vaudeville, quasi una farsa, di Solo per amore,
all’opera rock Lady M, alla commedia con musiche Mata Hari.
Il gioco sul linguaggio e con il linguaggio è presente anche in tre
atti unici, tre modi diversi di raccontare tre storie tutte femminili, sia
dal punto di vista strutturale che formale e contenutistico (la lunga
soggettiva di Partita a due, la scissione della protagonista di Un bicchiere
di tramonto, il malinteso alla base dell’intreccio di Un giorno
di libertà).
Uno sguardo sul mito alla luce della contemporaneità caratterizza
i due monologhi che chiudono questa raccolta: La cintura di Ippolita,
la “vera” storia della regina delle Amazzoni, raccontata attraverso i
secoli da una regina millenaria che vorrebbe ma non può morire e
Aquila sapiens sapiens, breve storia dell’evoluzione dell’uomo da un