Testo - Siad

104 Maria Letizia Compatangelo
LUCILLA – Ah no! No no no no! Sei ingiusto! L’ho lasciato semplicemente
libero di decidere. – Qualsiasi cosa.
IGNAZIO – Che hai fatto!
LUCILLA – (sorride velenosa) Gli ho regalato la chiave di una cassetta
di sicurezza... che contiene certi documenti. C’è da farsi una bella
cultura.
IGNAZIO – (trasecola al punto da non avere la forza di infuriarsi)
Io... io ti ammazzo!
LUCILLA – Non chiedo altro. – Anzi no, fammi un favore, aspetta
ancora un poco... Mi piacerebbe sapere come la pensa veramente il
mio uomo.
IGNAZIO – Adesso capisco perché Domingo ha deciso di farlo sorvegliare!
– È più lungimirante di quanto pensassi.
LUCILLA – È un porco.
IGNAZIO – È un idealista che gioca con la politica. Fa il pragmatico,
ma non gli dò due anni. (ritornando al pensiero che lo assilla) Ma
perché non torna...
LUCILLA – E se stesse cercando un magistrato?
Scena 10.
Bussano, entra Domingo, introdotto da Anna, che, contrariamente al
solito, non se ne va e resta ferma in attesa vicino alla porta. Ha un
aspetto molto teso, in preda forse ad uno dei suoi presentimenti.
DOMINGO – (grave, con lo sguardo fisso a terra) Purtroppo non
porto buone notizie. Si faccia forza, Gambosa.
IGNAZIO – Cos’è successo?!
DOMINGO – È stata avvistata la sua macchina. In un punto della
provinciale... (si blocca, riprende a fatica) poco fuori città. (un tono
sotto) In fondo alla scarpata. Insomma... quel che ne resta tra gli scogli.
Dev’essere esploso il serbatoio, non si capisce...