I continenti si muovono
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CORSO DI GEOPEDOLOGIA<br />
A.S. 2012 – 2013<br />
prof. Luca Falchini<br />
I CONTINENTI SI<br />
MUOVONO<br />
LA TEORIA DELLA TETTONICA A PLACCHE
Teoria della deriva dei<br />
<strong>continenti</strong><br />
Fra il 1910 e il 1929 il meteorologo Alfred<br />
Wegener elaborò la teoria della deriva dei<br />
<strong>continenti</strong>.<br />
Questa teoria sostiene che i <strong>continenti</strong><br />
<strong>si</strong>ano in continuo movimento e che<br />
anticamente fossero uniti fra loro.<br />
In seguito <strong>si</strong> sono allontanati come se<br />
fossero delle “zattere” alla deriva,<br />
scontrando<strong>si</strong> e separando<strong>si</strong> tra loro.<br />
Corso di Geopedologia - A.S. 2012-2013 prof. L
CON QUALI ARGOMENTI<br />
SOSTENEVA TALE TEORIA?<br />
Argomentazione geografica: il profilo delle coste<br />
atlantiche dell’Africa occidentale e dell’America<br />
meridionale formano un incastro qua<strong>si</strong> perfetto.<br />
Argomentazione paleontologica: in <strong>continenti</strong><br />
molto distanti fra loro furono trovati fos<strong>si</strong>li delle<br />
stesse specie animali e vegetali. Egli notò che<br />
spostando i <strong>continenti</strong> e facendo combaciare i<br />
profili delle loro coste, questi sembravano formare<br />
un unico territorio.<br />
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CON QUALI ARGOMENTI<br />
SOSTENEVA TALE TEORIA?<br />
Argomentazione geologica: indagini geologiche avevano<br />
dimostrato che catene montuose molto antiche <strong>si</strong><br />
trovavano non solo in Europa ma anche in altri <strong>continenti</strong><br />
e, unendoli fra loro, facendone combaciare le linee di<br />
costa, esse sembravano costituire un’unica catena<br />
montuosa.<br />
Argomentazione paleoclimatica: osservò che un tipo<br />
di rocce, le tilliti, di origine glaciale e risalenti ad una<br />
glaciazione di 300 milioni di anni fa, <strong>si</strong> trovavano in<br />
tutti i <strong>continenti</strong> dell’emisfero meridionale. Anche in<br />
questo caso, facendo combaciare le coste, tali depo<strong>si</strong>ti<br />
risultavano vicini e concentrati in un’unica zona.<br />
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PERCHE’ NON FU ACCETTATA?<br />
Gli scienziati dell’epoca rifiutarono la teoria di Wegener<br />
sostenendo che la somiglianza delle linee di costa non era<br />
assoluta, che la po<strong>si</strong>zione delle catene montuose era solo una<br />
coincidenza e che gli organismi avrebbero potuto attraversare<br />
gli oceani se <strong>si</strong> ipotizzava la presenza di “ponti continentali”,<br />
oggi scompar<strong>si</strong> a causa dell’ero<strong>si</strong>one o sfruttando “zattere”<br />
naturali come i tronchi d’albero.<br />
La grossa debolezza della teoria era la mancanza di una<br />
spiegazione logica su quali forze potevano essere in grado di<br />
spostare interi <strong>continenti</strong>.<br />
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Nel 1929 Arthur Holmes, sostenitore della teoria di Wegener,<br />
ipotizzò la presenza nel mantello di correnti convettive.<br />
Secondo la sua teoria le rocce fuse<br />
dell’astenosfera avevano lo stesso<br />
comportamento dell’acqua in una<br />
pentola. Il liquido, a contatto con la<br />
fonte di calore, scaldando<strong>si</strong>, diviene<br />
meno denso e sale verso l’alto poi,<br />
raffreddando<strong>si</strong>, scende verso il<br />
basso.<br />
Per Holmes i movimenti delle correnti<br />
convettive dell’astenosfera erano in grado di<br />
generare una forza sufficiente a spostare i<br />
<strong>continenti</strong>.<br />
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ESPLORAZIONE DEGLI OCEANI E NUOVE<br />
PROVE<br />
Intorno agli anni ’60 l’esplorazione dei fondi oceanici portò alla scoperta di<br />
lunghe catene di vulcani sottomarini: le dorsali oceaniche. Queste possono<br />
raggiungere anche i 3.000 m di altezza.<br />
Una dorsale è una lunga catena montuosa<br />
che è attraversata da una spaccatura<br />
centrale, la rift valley. Ai lati di essa<br />
abbiamo le pareti alte e ripide della catena<br />
montuosa che degradano verso il fondo<br />
dell’oceano.<br />
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La teoria dell’espan<strong>si</strong>one dei<br />
fondi oceanici<br />
Le correnti convettive<br />
dell’astenosfera risalgono in alcuni<br />
punti della crosta oceanica<br />
generando le dorsali oceaniche.<br />
Il magma <strong>si</strong> accumula lungo la<br />
frattura centrale e solidifica,<br />
producendo nuova crosta, questa<br />
spinge la crosta più vecchia verso<br />
l’esterno.<br />
La nuova crosta <strong>si</strong> allontana dalla<br />
dorsale determinando l’espan<strong>si</strong>one<br />
dell’oceano.<br />
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Prove a sostegno della teoria<br />
Anomalie magnetiche: durante la storia della Terra il campo magnetico ha subito<br />
delle inver<strong>si</strong>oni di polarità durante le quali la po<strong>si</strong>zione dei poli magnetici veniva<br />
scambiata.<br />
Queste inver<strong>si</strong>oni sono state “registrate” dalle rocce basaltiche dei fondi oceanici.<br />
Le lave basaltiche, infatti, contengono minerali ricchi in Fe, in particolari<br />
condizioni, <strong>si</strong> magnetizzano e <strong>si</strong> comportano come l’ago di una bussola, orientando<strong>si</strong><br />
secondo il campo magnetico terrestre.<br />
Rilevazioni delle rocce dei fondali oceanici hanno individuato un’alternanza di fasce<br />
di rocce con magnetizzazione normale ed altre con magnetizzazione invertita, che<br />
sono parallele e <strong>si</strong>mmetriche alle dorsali.<br />
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Prove a sostegno della teoria<br />
Datazione dei sedimenti oceanici: sui fondi degli<br />
oceani <strong>si</strong> sono stratificati dei depo<strong>si</strong>ti di sedimenti<br />
nei quali <strong>si</strong> ritrovano resti di microrganismi marini.<br />
Determinando l’età di questi sedimenti <strong>si</strong> è notato<br />
che sedimenti della stessa età <strong>si</strong> dispongono in fasce<br />
<strong>si</strong>mmetriche rispetto alla dorsale.<br />
Dall’anali<strong>si</strong> micropaleontologica dei sedimenti <strong>si</strong> è<br />
osservato che questi non sono più antichi di 190 milioni<br />
di anni e <strong>si</strong> trovavano abbondanti lontano dalle dorsali,<br />
mentre i microrganismi erano del tutto assenti nelle<br />
loro vicinanze.<br />
Il fatto che le rocce dei <strong>continenti</strong> hanno qua<strong>si</strong> 4<br />
miliardi di anni, mentre gli oceani hanno solo 190<br />
milioni di anni, non vuol dire che prima non e<strong>si</strong>stevano<br />
gli oceani, ma che quelli antichi sono ormai<br />
sprofondati nel mantello, lungo le fosse, o <strong>si</strong> trovano<br />
impilati con altre rocce ai margini dei <strong>continenti</strong>.<br />
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I fondali oceanici<br />
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La teoria della tettonica a placche<br />
La superficie terrestre è fratturata in blocchi di litosfera dette placche litosferiche.<br />
Le placche sono in continuo movimento reciproco: scivolano sull’astenosfera<br />
trascinando con sé anche i <strong>continenti</strong>.<br />
I movimenti reciproci delle placche danno origine ai fenomeni <strong>si</strong>smici e vulcanici.<br />
Le placche hanno diversa dimen<strong>si</strong>one. Alcune sono formate <strong>si</strong>a da crosta<br />
continentale che oceanica, altre da un solo tipo di crosta.<br />
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I CRATONI<br />
Le aree <strong>si</strong>smiche e quelle vulcaniche <strong>si</strong> concentrano lungo i margini delle<br />
placche.<br />
Le aree centrali dei <strong>continenti</strong>, più antiche e stabili, <strong>si</strong> chiamano cratoni.<br />
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I margini delle placche<br />
trascorrente<br />
divergente convergente<br />
Margini divergenti: <strong>si</strong> trovano in corrispondenza delle dorsali oceaniche dove <strong>si</strong> hanno le<br />
zone di allontanamento fra le placche. Qui <strong>si</strong> forma la nuova crosta oceanica.<br />
Margini convergenti: <strong>si</strong> trovano dove <strong>si</strong> scontrano le placche litosferiche. Una placca<br />
scivola sotto l’altra, la vecchia crosta scende nel mantello e ne è inglobata. La colli<strong>si</strong>one<br />
delle placche causa terremoti ed eruzioni vulcaniche e, in alcuni ca<strong>si</strong>, <strong>si</strong> ha la formazione<br />
di catene montuose o di archi di isole vulcaniche.<br />
Margini trascorrenti: <strong>si</strong> ha lo scorrimento laterale delle placche. Non <strong>si</strong> ha distruzione o<br />
formazione di crosta terrestre. Le forti ten<strong>si</strong>oni provocano violenti terremoti.<br />
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Nascita di un oceano<br />
1. Si ha la formazione di un punto caldo (hot<br />
spot) in corrispondenza del quale risale il<br />
magma proveniente dall’astenosfera.<br />
2. La pres<strong>si</strong>one del magma solleva la crosta<br />
e la frattura. Si forma una valle<br />
profonda (rift valley) continentale, con<br />
fianchi alti e ripidi e con presenza di<br />
vulcani<br />
3. Il magma continua a risalire. Il fondo<br />
della rift valley scende sotto il livello del<br />
mare e la valle viene sommersa dalle<br />
acque. Si forma un mare lungo e stretto.<br />
4. Se il magma continua a risalire la rift<br />
valley <strong>si</strong> trasforma in dorsale oceanica. Il<br />
mare <strong>si</strong> allarga gradualmente e diventa<br />
un oceano.<br />
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Le placche <strong>si</strong> scontrano<br />
In corrispondenza dei margini convergenti le placche<br />
litosferiche <strong>si</strong> spostano una verso l’altra. Una delle due placche<br />
scivola al di sotto del margine della placca adiacente<br />
(subduzione) a causa della diversa den<strong>si</strong>tà dei materiali che<br />
costituiscono le due placche.<br />
Margine tipo Marianne: quando <strong>si</strong> scontrano due placche<br />
oceaniche formate prevalentemente da basalti.<br />
Margine tipo andino: quando <strong>si</strong> scontrano una placca oceanica<br />
ed una placca continentale. La placca oceanica, più densa<br />
perché costituita da rocce basaltiche, scivola al di sotto della<br />
placca continentale formata da rocce granitiche che sono meno<br />
dense.<br />
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Margine tipo marianne<br />
Lungo i margini delle placche le fosse sono molto profonde. La placca in<br />
subduzione scivola verso il mantello lungo un piano inclinato (Piano di<br />
Benioff). In profondità l’elevata temperatura fonde le rocce basaltiche. Il<br />
magma risale verso la superficie dando luogo a fenomeni eruttivi e <strong>si</strong><br />
formano archi di isole vulcaniche.<br />
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Margine tipo andino<br />
Lungo i margini delle placche le fosse sono meno profonde. Anche in questo<br />
caso la placca in subduzione scivola verso il mantello lungo il Piano di<br />
Benioff. In profondità l’elevata temperatura fonde le rocce basaltiche. Il<br />
magma risalendo verso la superficie dà luogo alla formazione di cordigliere<br />
vulcaniche.<br />
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orogene<strong>si</strong><br />
Il termine orogene<strong>si</strong> <strong>si</strong>gnifica gene<strong>si</strong> delle montagne. Questo<br />
fenomeno <strong>si</strong> ha attraverso piegamenti ed accavallamenti degli<br />
strati di roccia.<br />
L’orogene<strong>si</strong> <strong>si</strong> ha in corrispondenza dei margini convergenti<br />
delle placche litosferiche quando almeno uno dei margini è<br />
costituito da crosta continentale.<br />
1. Colli<strong>si</strong>one fra placca oceanica e placca continentale;<br />
2. Colli<strong>si</strong>one fra due placche continentali.<br />
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Colli<strong>si</strong>one fra due placche<br />
continentali<br />
La colli<strong>si</strong>one è preceduta dalla convergenza fra crosta continentale e crosta oceanica.<br />
Sul bordo del continente <strong>si</strong> forma un arco magmatico. Nella fossa <strong>si</strong> accumulano<br />
sedimenti. Quando i <strong>continenti</strong> <strong>si</strong> avvicinano <strong>si</strong> forma un bacino oceanico intermedio<br />
che tende progres<strong>si</strong>vamente a chiuder<strong>si</strong>. La crosta oceanica <strong>si</strong> rompe in cunei che <strong>si</strong><br />
accavallano verso la placca in subduzione.<br />
Nella zona di colli<strong>si</strong>one <strong>si</strong> ha un forte ispes<strong>si</strong>mento della crosta con la formazione di<br />
una catena montuosa.<br />
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