racconti adulti - Comune di Trichiana

Premio Letterario Nazionale “Trichiana Paese del Libro”
grida dei ragazzi che non giocavano più. Chissà se al di la
del muro avevano lasciato di guardia un pupazzo di neve.
Lesse una ventina di pagine alla luce della piccola abat-jour,
poi la fame gli fece ricordare che aveva la cena fredda pronta.
Accese la luce e chiuse le tende della finestra, prese le aringhe
e le patate, si versò l’acqua e cenò senza distogliere per un
attimo il pensiero dall’attesa per l’indomani mattina.
Per essere in forma decise di coricarsi presto, lei sarebbe
arrivata prima dell’alba, doveva alzarsi almeno alle 5,30
per avere il tempo di fare una doccia, sbarbarsi con cura e
vestirsi. Solo in quel momento si rese conto che era chiuso
dentro e non era ancora passato nessuno a riportargli le
chiavi: come avrebbe fatto ad aprirle? Provò a chiamare
avvicinandosi alla porta ma fuori c’era solo silenzio. Beh...
probabilmente avrebbe dovuto chiedere proprio a Olga di
andare in portineria a recuperare le chiavi quando fosse
arrivata, magari l’avrebbe presa in ridere e sarebbe stato un
modo per rompere il ghiaccio... perché no?
L’idea gli parve in fondo buona, era senz’altro una ragazza
spiritosa, e se avesse chiesto come mai era successo poteva
sempre dare la colpa a quelli del servizio!
Si sdraiò sul letto e prese a fissare il soffitto. Si sorprese
a osservare la sua stanza come fosse la prima volta: non
ricordava di aver fatto caso che le pareti fossero cosi spoglie,
non c’era neppure un quadro, una stampa, un calendario;
78