racconti adulti - Comune di Trichiana

Premio Letterario Nazionale “Trichiana Paese del Libro”
serata precedente: con chi fosse uscito, dove, o come avesse
fatto a rientrare nel suo alloggio in quelle condizioni...
Certo, doveva davvero aver alzato troppo il gomito per non
ricordare nulla.
Al secondo tentativo si sollevò e riuscì a raggiungere la stanza
da bagno. L’impatto fresco dell’acqua gettata sul viso a piene
mani lo risvegliò, il dentifricio ammansì l’amarognolo fra
le labbra e un sonoro gargarismo lo mise di buon umore. Si
spogliò per mettere qualcosa di più comodo, aprì l’armadio
e prese il maglione kaki che indossò sopra un pantalone
verde di velluto a coste larghe e nel riporre le ciabatte notò
che le scarpe di vernice nera erano perfettamente al loro
posto nel mobiletto. «Strano... ero talmente ubriaco da non
essermi neppure svestito e aver dormito riverso sopra il letto,
eppure ho riposto ordinatamente le scarpe... qualcuno mi
ha senz’altro accompagnato.»
Come un flash vide per un attimo apparire fra le immagini
della mente il volto di una ragazza, ma non fece a tempo a
chiederle nulla che già era scomparsa dai suoi pensieri.
Sul tavolo vicino al cestino del pane c’era un piattino con dei
riccioli di burro e una scodellina di marmellata e un termos
che profumava di caffè caldo, ma non ricordava di averlo
preparato. «Forse mi ha riaccompagnato un amico e prima
di andarsene ha fatto il caffè per quando mi fossi svegliato.»
Versò il caffè nella tazza, aggiunse il latte e nell’attesa che
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