racconti adulti - Comune di Trichiana

L’appuntamento
Oh, Edie!! Non puoi non viaggiare. È la cosa più bella del
mondo, amica mia. Promettimi che lo farai. Promettimelo!
Te lo prometto.
Quando non dormiva, passeggiava, spariva o suonava
una specie di xilofono regalatogli da una principessa
nepalese (sospetto che fosse bella come una principessa,
più che di sangue realmente reale...), Roger passava lunghi
momenti scrivendo sul suo diario. A onor del vero la parola
«diario» era vietatissima perché Roger, che da quanto
potei apprendere una sera di luglio vantava illustri origini
d’Oltralpe, preferiva il termine journal: un vezzo che non
ho mai capito, ma sul quale non si poteva transigere.
Il suo journal era un tomo enciclopedico del peso, a
occhio e croce, di una decina di chili almeno. Come? Oh,
nossignori! Non potevo nemmeno nominarlo, figuriamoci
avvicinarmi per toccarlo... Roger non se ne separava mai,
e quando una volta gliene chiesi il perché, mi rispose
domandandomi se avrei permesso a chiunque di frugarmi
sotto i vestiti, o dentro le mutande. Proprio così. A volte
poeta e a volte beh... prosatore, diciamo.
Mi ricordo che questo journal aveva una copertina rossa
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