racconti adulti - Comune di Trichiana

L’appuntamento
aveva detto di lavorare nel settore pubblicitario, ma si era
detto che forse era una delle classiche persone che dopo aver
usato il computer tutto il giorno, nel privato ne facevano
volentieri a meno.
Sistemò piatto e bicchiere in lavastoviglie, prese il cellulare
e provò a chiamare Marco per sentire se il viaggio procedeva
senza intoppi. Dopo un paio di tentativi durante i quali
non riuscì nemmeno a prendere la linea, desistette e per
passare il tempo decise di sfogliare un album.
Fermo assertore del principio secondo cui una bionda è
sempre un’ottima compagnia, prese una birra dal frigo e
si sistemò sul divano, stranamente eccitato dall’imminente
rendez-vous con la sua infanzia. Tolse un velo di polvere dalla
copertina, non guardava quelle immagini da un’eternità e
cominciò a sfogliare le pagine. Sorrise nel rivedersi vestito
da cow boy con tanto di pistola e baffi finti disegnati col
pennarello, con un braccio attorno alle spalle di un Marco
- indiano bardato di piume. Si trattava di una festa di
carnevale delle elementari, la facevano tutti gli anni …
Poi la foto con tutta la squadra di calcio, lui si riconosceva
bene, lo avevano messo portiere perché era il più alto. Marco
invece era sempre stato piuttosto minuto e gli avevano
assegnato il ruolo di attaccante. Avrebbe sicuramente
segnato un sacco di gol se non avesse mollato il pallone
quasi subito. Non faceva per lui, aveva detto, non gli
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