racconti adulti - Comune di Trichiana

Premio Letterario Nazionale “Trichiana Paese del Libro”
il numero del suo ufficio.
Intanto i bambini stavano dormendo. E c’era un silenzio
pesante nella casa solitamente piena di voci e di rumori.
Tu sentivi un gran freddo nelle ossa mentre dei brividi ti
correvano lungo la schiena, pur stando seduta accanto al
termosifone acceso.
Finalmente eri riuscita a comporre il numero. Il passaggio
per il centralino era stato breve. Subito la sua voce, ferma:
“Pronto, sono Mara, con chi parlo?”
“Ciao, sono la moglie di Pietro, scusa se ti disturbo in
ufficio…” le avevi detto, respirando a fatica. Lei – sorpresa
ma per niente imbarazzata – ti aveva restituito alcune
parole con voce sicura, e senza incertezze aveva accettato di
incontrarti, il pomeriggio del giorno seguente.
Posato il ricevitore, all’improvviso ti era piombato addosso
un incredibile senso di stanchezza e ti eri sentita invadere
da un’insopportabile vampata di calore.
Ti tremavano le mani, e ti pareva di non riuscire a tenere il
corpo fermo in qualche posto.
Per fortuna nel frattempo si erano svegliati i bambini, ignari
dei tuoi pensieri, allegri, esigenti e sicuri del loro diritto di
succhiarti tutta, ripensamenti e paure compresi.
La notte era stata insonne, ma non molto più insonne di
quelle precedenti. Non eri riuscita a dormire nonostante la
102