parte 1 - Comunità Montana dei Monti Dauni meridionali
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PIT 10 SUB APPENNINO DAUNO Pagina 41 di 179<br />
Allo stato attuale tre corsi d’acqua alimentano altrettanti invasi artificiali; due di questi per<br />
sbarramento diretto (Celone e Fortore), il terzo per deviazione delle acque dall’Ofanto (diga<br />
Capacciotti).<br />
Allo stato delle attuali conoscenze la qualità delle acque <strong>dei</strong> fiumi e torrenti menzionati appare<br />
decrescere dalla sorgente verso valle, con cadute quasi verticali della qualità dopo il passaggio nelle<br />
vicinanze di centri abitati.<br />
Manca però un serio e puntuale studio con metodi standardizzati, soprattutto per quanto riguarda la<br />
qualità biologica. Lo stesso discorso vale per gli invasi, per i laghetti collinari, per le marcite e gli<br />
stagni e, infine, per i fontanili (abbeveratoi). In quest’ultimo caso, non esistono in Europa lavori di<br />
studio completi per cui non è possibile nemmeno effettuare raffronti.<br />
Ad una superficiale e preliminare analisi, il degrado di questi particolarissimi ambienti è legato alla<br />
loro accessibilità con autovetture. In questo caso, infatti, per un diffuso malvezzo tutto italiano, i<br />
fontanili vengono utilizzati come luoghi per lavare le macchine e l’inquinamento che ne deriva<br />
appare strettamente legato alla presenza, nelle vasche, di detersivi e sostanze chimiche utilizzate per<br />
i lavaggi. Altro elemento di degrado appare la captazione delle acque sorgive <strong>dei</strong> fontanili con la<br />
conseguente essiccazione degli stessi e l’uso delle stesse riserve d’acqua per la miscelazione <strong>dei</strong><br />
fitofarmaci ed erbicidi con conseguente contaminazione delle stesse acque.<br />
Molto diversa si presenta la situazione nei fontanili che, in gran <strong>parte</strong>, sono poco o nulla accessibili<br />
con i normali mezzi.<br />
In questo caso ci si trova di fronte ad ambienti di elevatissimo valore con entità faunistiche<br />
importantissime, spesso scomparse da altre zone.<br />
Un discorso a <strong>parte</strong> va fatto per le marcite, ormai quasi del tutto scomparse dal territorio, ma in<br />
passato presenti in modo più consistente.<br />
Questi ambienti molto particolari, originati dall’affioramento di falde, costituiscono vere e proprie<br />
riserve genetiche alle quali conferiscono numerosissimi anfibi (Tritone, Salamandra, Ululone,<br />
Rospo smeraldino, Rana italica, ecc.), con colonizzazione da <strong>parte</strong> di specie botaniche rare e<br />
protette (orchidee, farfaraccio maggiore, equiseto, carice, giunco, ecc.).<br />
Tutti gli ambienti acquatici, inoltre, costituiscono luoghi di riproduzione di insetti e rappresentano<br />
punti di abbeverata fondamentali per tutta la fauna del comprensorio.<br />
VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE