xxv congresso nazionale di podologia. tutti ad assisi - AIP

Anno XXXIII n. 1 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n°46 art. 1, comma1, DCB (Roma) Italy prezzo di copertina: € 0,60 Editore: Associazione Italiana Podologi
ilPodologo
in medicina
Rivista bimestrale dell’Associazione Italiana Podologi
XXV CONGRESSO
NAZIONALE
DI PODOLOGIA.
TUTTI AD ASSISI
Gli abstract
degli interventi
scientifici
L’Aip invitata
nel gruppo di lavoro
del Ministero
della Salute sulla
riabilitazione
Mariapia Garavaglia:
“La mia proposta
per introdurre
il corso di Laurea
in Podoiatria”
numero 161
gennaiofebbraio2010

Le uniche ed originali
Tradizione ed esperienza per
un prodotto tecnico e innovativo.
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biodinamico

ilPodologo
in medicina
Rivista bimestrale dell’Associazione Italiana Podologi
DIRETTORE RESPONSABILE
Mauro Montesi Presidente Aip
DIRETTORE SCIENTIFICO
Francesco Fallucca Docente di diabetologia della II Facoltà di Medicina
e Chirurgia, Università “La Sapienza” di Roma.
VICEDIRETTORE SCIENTIFICO
Marco Cavallini Docente e Direttore del Master “Diagnosi e cura del piede diabetico”, II Facoltà di
Medicina e Chirurgia, Università “La Sapienza” di Roma. Presidente del Corso di Laurea in Podologia.
VICEDIRETTORE SCIENTIFICO
Giovanni Pepé Vicepresidente Aip
VICEDIRETTORE SCIENTIFICO
Antonio D’Amico Consigliere Aip
DIRETTORE EDITORIALE
Benedetto Leone Responsabile comunicazione Aip
COORDINAMENTO EDITORIALE
Giuseppe Raffa Giornalista
CONSULENTI SCIENTIFICI
Joseph B. Addante Podoiatra - Francesco Albo Chirurgo del piede
Alberto D’Ari Dermatologo - Tara Giorgini Chirurgo podoiatrico
Arcangelo Marseglia Podologo - Fabio Moro Podologo
Francesco Papa Specialista radiologia diagnostica
Guglielmo Pranteda Dermatologo - Antonella Tammaro Dermatologo
Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. I versamenti vanno effettuati tramite vaglia postale o assegno bancario
non trasferibile, intestato all’Istituto Podologico Italiano. Via dei Berio 91, 00155 Roma. Prezzo di Copertina: Euro 0,60. È
vietata la riproduzione anche parziale degli articoli senza autorizzazione. La responsabilità di quanto espresso negli articoli
firmati è esclusivamente degli autori. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Autorizzazione del
Tribunale di Roma n. 17397 del 26 settembre 1978. Iscrizione al R.O.C. n.10606/2004.
Editore Associazione Italiana Podologi
Direzione e redazione Via F. Tovaglieri, 17 - 00155 Roma Tel. 06/2282023,
E-mail: aip@tin.it - Internet: www.associazionepodologi.it
Impaginazione e stampa Eurolit, Roma - Tel. 06/2015137 Fax 06/2005251
In tipografia il 25 febbraio 2010
Distribuzione Istituto Podologico Italiano
associato all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana)
INSERZIONISTI
SanaGens tel. (0422) 406160 - My Med Group tel. (06) 88552264/5
Difa Cooper S.p.A. tel. (02) 9659031 - Novartis Farma S.p.A. tel. (02) 96541
Cominox S.r.l. tel. (0362) 912312
ilPodologoinmedicina
ASSOCIAZIONE
ITALIANA
PODOLOGI
PRESIDENTE
Mauro Montesi
VICEPRESIDENTI
Arcangelo Marseglia
Giovanni Pepè
CONSIGLIO DIRETTIVO
Giovanni Antonacci, Takis Capitini,
Bruno Cordazzu, Marco Costantini,
Antonio D’Amico, Erica Marini,
Mauro Montesi, Arcangelo Marseglia,
Linda Passaro, Giovanni Pepè,
Enrico Bertoncelli (Rapp. Studenti)
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
Isabella Bianco, Carlo Bruziches,
Catia Filippi, Stefano Mella,
Gerardo Russo
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Valentina Mancini, Antonietta Meloni,
Ferruccio Montesi, Francesco Picarazzi,
Emanuela Secoli
COMUNICAZIONE
E RAPPORTI ISTITUZIONALI
Benedetto Leone
INDIRIZZO SITO AIP
www.associazionepodologi.it
e-mail: aip@tin.it
CORSO DI LAUREA
IN PODOLOGIA
161genfeb10
03

COMUNICAZIONE COMMERCIALE
Cominox, un sistema di sicurezza completo
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tecnologico.
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prestazioni e caratteristiche che soddisfano le esigenze
dei settori sia dentale che medicale.
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l’ archiviazione dei cicli su SterilCard ® , il trasferimento
dei dati su PC tramite il software CominoxReader
e il controllo in remoto attraverso il software
CominoxWizard. Grazie alla stampante SteriLabel, collegabile
alla porta seriale di SterilClave, è possibile
stampare su etichette i dati relativi al processo di sterilizzazione
appena avvenuto, al fine di poter garantire
la tracciabilità del materiale sterilizzato.
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di SterilClave. COMINOX estende il concetto di
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La “buona” podologia
tra il Congresso di Assisi
e gli impegni che valorizzano
il nostro ruolo nella comunità
ilPodologoinmedicina
editoriale
L’
inizio di questo 2010 ha visto la macchina organizzativa dell’Aip impegnata a tutto regime nella definizione del XXV
Congresso nazionale, soprattutto sotto l’aspetto dei contenti scientifici e della ricerca. Come potrete leggere nella pagine
che seguono, l’incontro di Assisi si preannuncia ricco di impegni di studio e momenti di socializzazione.
Anche il panel dei relatori è di altissimo livello e contribuisce, insieme a tantissimi altri aspetti, a rendere il convegno dell’Associazione
il più importante evento formativo e scientifico del panorama della podologia italiana.
Questa edizione, che celebra le “nozze d’argento” dell’Aip con il suo appuntamento congressuale, è caratterizzata poi dalla
sempre più crescente attesa che circonda la presenza della senatrice Mariapia Garavaglia, la quale presenterà in Umbria
la sua proposta di legge di istituzione del corso di laurea in podoiatria nelle facoltà di medicina e chirurgia italiane, appena
presentata in Parlamento e pubblicata integralmente in questo numero della rivista. L’iniziativa, che prevede anche la riforma
del profilo professionale, è di estremo interesse per tutta la categoria ed apre orizzonti di sviluppo, solo qualche anno
fa, inimmaginabili. È la buona occasione, che aspettavamo tutti negli ultimi anni, di adeguare la podologia italiana ai livelli
raggiunti dalle esperienze maturate negli altri paesi più evoluti.
Sul fronte dei contenuti, l’edizione 2010 del Congresso, si prospetta molto interessante: si affronteranno i temi dell’obesità
e della nutrizione, ma si discuterà anche di dermatologia, di medicina dello sport, con particolare attenzione all’attività del
podologo nelle squadre di calco d’elite. Ci sarà spazio anche per trattare argomenti come la diagnostica nella cura delle patologie
podaliche, con momenti dedicati alla radiologia, all’ecografia e alla misurazione della pressione plantare, o l’uso delle
metodiche complementari di agopuntura in podologia. Ma non mancheranno neppure i contributi, ormai tradizionali, dedicati
alla posturologia o alla terapia V.A.C. per la cura delle ulcere diabetiche.
Anche la presidenza del Congresso, quest’anno affidata al dr. Filippo Palumbo, Capo Dipartimento della Qualità del Ministero
della Salute, è una garanzia per la buona riuscita di questa edizione del Congresso Nazionale Aip.
Insomma, si prospettano tre giorni di riflessione ed approfondimento tecnico e scientifico di indubbio valore, che sicuramente
andranno ad arricchire le conoscenze dei partecipanti. Ma che, si spera, consolideranno anche la comunità dei podologi
Aip, facendo incontrare i professionisti più “anziani” con i più giovani e gli studenti universitari, questi ultimi autentico patrimonio
della categoria su cui indirizzare attenzione ed energie per sviluppare la podologia del futuro.
L’occasione per rafforzare questo legame è rappresentata dall’Assemblea dei soci, in programma l’ultima giornata, la quale
dovrà anche eleggere il nuovo Consiglio Direttivo. È il momento per tutti coloro che, all’interno dell’Aip hanno nuove idee
e progetti, di candidarsi a guidare l’Associazione.
Ma questa “sfida” è lanciata anche a chi continua a voler stare fuori dal coro, a chi fa proposte, ma senza associarsi e, dunque,
senza assumere responsabilità. A tutti loro diciamo che è l'ora di mettersi in gioco, di far pesare le proprie idee nelle
assemblee pubbliche, in modo chiaro e trasparente.
Nel frattempo l’attività tecnica e politica dell’Associazione non si è certamente fermata. Lo scorso dicembre, infatti, l’Aip è
stata ufficialmente convocata dal Ministero della Salute per rappresentare il punto di vista della professione all’interno di un
gruppo di lavoro permanente dedicato al tema della riabilitazione. L’Associazione ha già avuto occasione di sottolineare al
Gruppo di lavoro come l’assistenza podologica, in collaborazione con il medico di famiglia, è fondamentale nei processi curativi
e riabilitativi, soprattutto nelle complicanze del piede diabetico, del piede geriatrico e del piede pediatrico.
Infine, non possiamo dimenticare di segnalare come il grande cuore dell’Aip sia stato vicino ai terremotati di Haiti. Una rappresentanza
di podologi, guidati da Mauro Montesi, lo scorso febbraio ha prestato assistenza a ben 45 bambini, provenienti
dall’isola del centroamerica colpita dal disastroso evento tellurico, in transito per Roma ed assistiti dalla sezione romana
della Croce Rossa.
Un’esperienza forte e toccante, che ha permesso ai volontari dell’Aip di rendere concreti i valori di assistenza e cura della
persona che sono nel DNA dei podologi italiani. ■
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05

06
sommario
12
20
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30
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XXV CONGRESSO
Al centro del dibattito di Assisi il nuovo modello di sanità e il ruolo
della podologia _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 07
Cari colleghi, cari studenti,_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 10
I giovani, patrimonio di una professione che,
con l’Associazione, guarda al futuro_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 12
Gli abstract delle relazioni scientifiche e dei workshop _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 13
AIP
Elezione del nuovo Direttivo: cercasi coraggiosi
che vogliono mettersi in gioco _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 16
L’Associazione invitata dal Ministero ai lavori
del Gruppo sulla riabilitazione _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 17
IL PERSONAGGIO
Garavaglia: “La mia proposta sulla podoiatria
necessaria per tenere l’Italia al passo con l’Europa”_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 20
FIP
Per la Federazione internazionale l’Aip è la sola
in grado di rappresentare i podologi italiani _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 23
SANITÀ
La salute: un bene pubblico da promuovere e comunicare_ _ _ _ _ _ _ 24
I podologi presenti al Convegno
dei chirurghi vascolari della Campania_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 26
MEDICINA
Le patologie dermatologiche
dopo la rimozione della tutela gessata _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 27
La valutazione podologica sui pazienti
affetti da cardiopatia ischemica cronica _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 30
ilPodologoinmedicina

Tutto pronto per l’appuntamento organizzato dall’Aip nella città
di San Francesco. Professionisti, medici, docenti universitari
ed esperti del settore, in occasione delle “nozze d’argento”
dell’evento scientifico più importante della podologia, affronteranno
tutti gli ambiti legati all’assistenza podologica dando spazio
anche a temi innovativi per il settore.
Al centro del dibattito di Assisi
il nuovo modello di sanità
e il ruolo della podologia
della XXV edizione del Congresso
Nazionale di Podologia procede senza sosta e il
L’organizzazione
Comitato organizzatore si sta dedicando soprattutto
ai contenuti scientifici e della ricerca. Ad Assisi, sede
scelta per garantire la massima funzionalità e comodità,
si festeggeranno le “nozze d’argento” dell’evento
scientifico più importante della podologia italiana e che
per l’Aip rappresenta anche la migliore vetrina per far
conoscere alle istituzioni della sanità e al mondo accademico
il nostro “universo”.
Le date dell’appuntamento sono note: da venerdì 16 a
domenica 18 aprile 2010, presso l’Ora Hotel “Cenacolo”,
duecentocinquanta tra professionisti, medici, docenti
universitari ed esperti del settore, dibatteranno
sul tema “Il nuovo modello organizzativo della sanità. Il
ruolo della podologia sul territorio”.
Il titolo del Congresso dà l’idea di quanto l’Associazione
ritenga fondamentale avviare una riflessione seria
sulla Sanità del futuro e sul ruolo che dovranno avere
i podologi italiani. L’organizzazione dei servizi sanitari,
la loro qualità e la capacità di erogarli con efficienza e
senza sprechi sono argomenti che devono essere affrontati
insieme alla necessità, ormai non più rinviabile,
di valorizzare tutte le risorse in campo, come i podologi,
per dare una risposta adeguata alla domanda
di salute che viene dai cittadini-pazienti. In quest’edizione,
poi, si è voluto dare uno spazio importante anche
al tema dell’innovazione nell’ambito dell’assistenza
podologica, sempre con uno sguardo che privilegia
la multidisciplinarietà e il coordinamento sul territorio
tra medici, professionisti e specialisti nell’interesse di
un unico soggetto: il paziente, il quale deve essere al
centro di tutte le prestazioni del servizi sanitari.
Gli argomenti al centro del XXV Congresso
Nell’appuntamento di Assisi, dunque, si approfondiranno le
questioni legate ai nuovi orizzonti legislativi, grazie alla presenza
della senatrice Mariapia Garavaglia, firmataria di un
ilPodologoinmedicina
XXV congresso
disegno di legge di riforma del profilo professionale del podologo
e di istituzione del corso di laurea in podoiatria. Sarà
anche l’occasione, dunque, per discutere dei percorsi universitari
che potrebbero aprirsi alla luce di questi cambia-
161genfeb10
Giuseppe Raffa
Coordinatore
editoriale
7

Da sinistra, di
seguito, Filippo
Palumbo,
Guglielmo
Pranteda,
Antonella
Tammaro e
Vincenzo Ziparo.
Sotto, Maria
Antonietta
Codella e
Marco Croce.
8
XXV congresso
menti con gli interventi del prof. Vincenzo Ziparo, Preside
della II Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Roma
“Sapienza” e del prof. Marco Cavallini, presidente del
corso di laurea in Podologia e Direttore del Master in Gestione
delle Lesioni Cutanee presso la stessa facoltà.
Il dott. Bartoletti, Segretario regionale del Lazio della Federazione
dei medici di famiglia, introdurrà il tema della
sinergia tra il medico di medicina generale e il podologo
nell’assistenza sul territorio, mentre al dott. Giovanni Leonardi,
Direttore generale delle risorse umane e delle professioni
sanitarie del Ministero della Salute, è affidato il
compito di illustrare le opportunità che si offrono ai podologi
con i nuovi servizi nel settore dei servizi farmaceutici.
A completare la riflessione sarà la relazione del presidente
dell’Aip, Mauro Montesi, che insieme al podologo Giovanni
Antonacci, affronterà la questione della responsabilità
del podologo nell’assistenza al paziente diabetico.
Ma il Congresso di Assisi, che sarà presieduto dal Capo
Dipartimento della Qualità, del Ministero della Salute, il dr.
Filippo Palumbo, vuole fornire una panoramica anche sulle
possibili collaborazioni che possono essere realizzate
con altri professionisti sanitari. Ecco, dunque, gli interventi,
sia nella sessione plenaria che nei workshop, in tema di
obesità e nutrizione, con le presenze dei dott. Giuseppe
Fatati, presidente dell’Associazione italiana di dietetica e
nutrizione clinica, Guido Monacelli e Gabriele Perriello, di
161genfeb10
dermatologia, con i professori Antonella Tammaro e Guglielmo
Pranteda, di medicina dello sport con il prof. Angelo
De Carli e con gli ospiti spagnoli Montse Marugan De
Los Bueis e Bernat V. Maldonado, specializzati nella podologia
applicata alle squadre di calcio d’elitè.
Ci sarà spazio anche per trattare argomenti come la diagnostica
nella cura delle patologie podaliche, con momenti
dedicati alla radiologia, all’ecografia e alla misurazione
della pressione plantare, o l’uso delle metodiche
complementari di agopuntura in podologia.
Ma non mancheranno neppure i contributi, ormai tradizionali,
dedicati alla posturologia o alla terapia V.A.C. per la
cura delle patologie del piede.
Gli altri eventi
Oltre al momento formativo, il XXV Congresso dell’Aip prevede
importanti appuntamenti.
Nella mattina di domenica 18 aprile, in sessione plenaria,
dopo i due interventi dell’avv. Marco Croce e della dr.ssa
Maria Antonietta Codella, dedicati agli aspetti giuridici ed
economici della professione e della gestione dello studio
podologico, è in programma la premiazione del miglior poster
scientifico elaborato da podologi e studenti universitari.
Agli autori della migliore presentazione scientifica
verrà assegnato un premio di 250 euro.
A seguire si terrà l’Assemblea generale dei soci Aip, la
quale ha come ordine del giorno, tra gli altri punti in discussione,
la relazione dell’attività del Direttivo, che ha
portato a conclusione il suo mandato, e l’elezione dei nuovi
componenti dell’organo di governo dell’Associazione.
Inutile sottolineare l’importanza di quest’assise degli associati
i quali avranno il compito di confrontarsi e di far
emergere una nuovo programma di attività per il prossimo
triennio, durante il quale sarà possibile, come già evidenziato,
ottenere delle risposte importanti dalle istituzioni in
materia di profilo professionale e formazione universitaria.
Ma nulla ci sarà regalato e, dunque, il nuovo Direttivo sarà
destinato a svolgere un lavoro impegnativo per la crescita
della podologia italiana.
ilPodologoinmedicina

Notizie utili
I poster
Il termine ultimo per l’invio alla segretaria dell’Aip (aip@tin.it)
e alla Segreteria Organizzativa (info@viva-voce.it) dei lavori
per partecipare al concorso dei poster scientifici è fissato per
il 5 aprile 2010.
I poster di dimensioni massime 70x100 cm dovranno essere
affissi dall’autore negli appositi spazi numerati dalle ore
9.00 alle ore 13.00 di venerdì 16 aprile.
L’accettazione di ciascun lavoro è subordinata all’approvazione
da parte del Comitato Scientifico e all’iscrizione al congresso
dell’autore che presenta il lavoro. Al poster giudicato
migliore sarà corrisposto un premio di Euro 250,00.
Attestato di partecipazione
A tutti i partecipanti regolarmente iscritti verrà rilasciato, al termine dei lavori, l’attestato di
partecipazione, dietro consegna della documentazione ECM.
Accreditamento ECM
Sono state attivate le procedure di accreditamento ECM per le seguenti figure: podologo,
medico. Il Ministero della Salute ha già riconosciuto per i podologi 12 crediti ECM. Il rilascio
della certificazione dei crediti formativi è subordinato alla partecipazione effettiva all’intero
programma formativo e alla verifica dell’apprendimento.
Esposizione
Nella sede congressuale sarà allestita un’esposizione tecnico-scientifica che osserverà gli
orari dei lavori congressuali.
Come raggiungere Assisi
In aereo atterrando all’aeroporto di Perugia S. Egidio (circa 12 km da Assisi) o all’aeroporto di Roma Fiumicino (circa 235 km da
Assisi). In treno con la linea Firenze-Terontola-Perugia-Foligno, con destinazione la stazione di Assisi - S. Maria degli Angeli.
In auto, per chi proviene da nord percorrendo l’autostrada A14 Adriatica, uscita Cesena (150 km da Assisi) e proseguimento per
Perugia E45, fino all’uscita per Assisi. L’alternativa è costituita dall’autostrada del Sole A1 uscita Valdichiana, con proseguimento
per Cesena-Perugia E45, fino all’uscita per Assisi. Per chi proviene da sud si consiglia di percorrere l’autostrada A14 Adriatica,
uscita Civitanova Marche, con proseguimento per Foligno-Perugia fino all’uscita per Assisi. In alternativa utilizzare l’autostrada
del Sole A1 uscita Orte, con proseguimento per Cesena-Perugia E45, fino all’uscita per Assisi.
Il programma sociale
Non possono mancare, neppure nella città natale di San
Francesco, gli appuntamenti dedicati allo svago e al divertimento.
Venerdì 16 aprile è prevista la “Cena di Benvenuto”,
che si svolgerà presso l’Ora Hotel Cenacolo, mentre
sabato 17 aprile, nelle splendide sale del Castello dell’Oscano,
a Perugia, si terrà la Cena di Gala.
Per gli accompagnatori, al seguito dei congressisti, che vogliono
dedicare un po’ di tempo ai “tesori” dell’Umbria, è
previsto per venerdì 16, alle ore 15.00, la visita alla città di
Assisi che comprenderà: la Basilica di S.Francesco, il Tempio
di Minerva, la Chiesa di S. Chiara e San Rufino. Sabato
17 è programmata una escursione nell’Umbria medioe-
ilPodologoinmedicina
Marco Cavallini
e Claudio
Mastrocola.
XXV Congresso
Giovanni Leonardi.
vale con le visite a Bevagna, Montefalco e Spello. Si partirà
alle ore 9.30 per raggiungere Bevagna e conoscere il
borgo medievale, le Gaite, la Chiesa di San Michele e la
Piazza Silvestri.
La destinazione successiva sarà Montefalco e, successivamente,
si pranzerà a Spello in un ristorante tipico. Nel pomeriggio
visita guidata del centro storico di Spello con tappe
alla Porta Consolare, la Chiesa di Santa Maria Maggiore
con gli affreschi del Pinturicchio e le Torri di Properzio.
Alle 17.30 è previsto il rientro in hotel.
L’invito, dunque, non può essere che quello di compilare le
schede di partecipazione, spedirle e organizzare tutti i preparativi
per non mancare a questo straordinario evento. ■
161genfeb10
9

10
XXV Congresso
ASSOCIAZIONE
ITALIANA
PODOLOGI
161genfeb10
Cari colleghi, cari studenti,
Q
uest’anno si celebra ad Assisi la venticinquesima edizione del Congresso
nazionale di Podologia organizzato dall’Aip. Questa manifestazione, di gran
lunga la più importante nel panorama delle iniziative scientifiche dedicate
alla nostra professione, ha visto crescere la podologia italiana e i suoi protagonisti: voi.
Il Congresso, oggi, è certamente un appuntamento fondamentale per chi vuole, in una
sanità sempre più tecnologicamente e scientificamente evoluta, approfondire aspetti teorici,
tecniche di cura e tematiche legate alle riforme normative che incidono sul presente
e sul futuro della podologia.
Sono certo che dal 16 al 18 aprile saremo in tanti, nella bellissima terra che ha dato i
natali a San Francesco, ad incontrarci e a confrontarci su argomenti di grande interesse
scientifico e professionale. Il vostro contributo è essenziale per far nascere idee nuove per
lo sviluppo della podologia italiana, ed è determinante per costruire un ruolo sempre più
forte per la nostra professione all’interno del mondo sanitario nazionale.
Una podologia che dovrà essere preparata alle sfide del futuro, forte di una cultura
scientifica e di una competenza approfondita, e in grado di rispondere alle nuove domande
di salute che provengono dalla società.
Infine un invito speciale lo porgo ai giovani neolaureati e agli studenti
universitari, che saranno presenti per l’occasione.
L’Associazione è sempre al loro fianco e lo sarà sempre di più in futuro
perchè siamo consapevoli dello straordinario patrimonio che essi
rappresentano per la podologia e per la sanità italiana. Il nostro impegno,
come nel passato, è migliorare la qualità della formazione e assicurare
alla podologia un ruolo nel sistema sanitario pubblico e nell’area
delle libere professioni.
È quindi con un grande piacere che vi invito a questo evento che, insieme
ai contenuti scientifici e professionali, mi auguro vi permetta di
godere anche dei momenti di sereno relax in un contesto che solo Assisi
può regalare.
Grazie
Il Presidente
Mauro Montesi
ilPodologoinmedicina

XXV Congresso Nazionale
di Podologia
ASSOCIAZIONE
ITALIANA
PODOLOGI
Assisi
16 - 18 Aprile 2010
Ora Hotel
“Il Cenacolo”
Il nuovo modello organizzativo della Sanità
Il ruolo della podologia sul territorio
Cinque buoni motivi per venire ad Assisi…
Partecipare ad un momento formativo di straordinario valore per la
crescita della propria professionalità.
Condividere spazi di dialogo dentro la podologia e con le altre professioni
sulle criticità del settore e sulle politiche pubbliche in tema
di sanità.
Far parte di una comunità in cui è forte l’unità di intenti, di obiettivi
e di valori.
Riflettere, insieme, sul ruolo e sulle responsabilità della podologia
moderna.
Determinare con scelte chiare e condivise il futuro della tua professione.
In collaborazione con:
II Facoltà di Medicina e Chirurgia Università “Sapienza” di Roma Istituto Podologico Italiano

Benedetto
Leone
Responsabile
comunicazione Aip
L’Ateneo di Roma “Sapienza”.
12
XXV Congresso
Nelle pagina che ha preceduto questo intervento il
presidente dell’Aip, Mauro Montesi, ha indirizzato
a tutti i soci e agli studenti dei corsi di laurea in podologia
una lettera aperta dedicata al XXV Congresso nazionale
di podologia.
Un passaggio fondamentale del messaggio ha come destinatari
i giovani, professionisti o impegnati ancora negli studi
universitari, indicati come “patrimonio” prezioso per la
podologia e per la sanità italiana. Il presidente ha ribadito
uno dei valori che anima l’Associazione fin dalla sua nascita:
essere al fianco dei giovani, della loro voglia di ampliare
competenze e conoscenze e di migliorarsi.
Per questo l’Aip, in questi ultimi decenni ha investito moltissime
risorse ed energie per innalzare la qualità della formazione
professionale. E anche l’organizzazione della venticinquesima
edizione del Congresso nazionale risponde a
questa politica.
Un evento che guarda al futuro dedicando molto attenzione
all’innovazione e all’interdisciplinarietà e che vuole contribuire
a rafforzare questo rapporto speciale con le nuove generazioni.
D’altronde, è sotto gli occhi di tutti, nessun’altra
realtà associativa dà voce alle aspettative e ai progetti dei
giovani professionisti, e nessun’altra realtà associativa è
impegnata a costruire un futuro in cui l’assistenza podologica
è collocata a pieno titolo nel sistema sanitario nazionale
per la prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie più
161genfeb10
Chi sta studiando nelle aule universitarie e chi da poco ha ottenuto
il titolo di “dottore in podologia”, aderendo all’Associazione,
potrà prepararsi ad affrontare le nuove sfide che li porteranno
ad assumere, in un futuro molto vicino, un ruolo sempre
più importante nella sanità italiana. E il XXV Congresso
vuole rafforzare questo rapporto con le nuove generazioni.
I giovani, patrimonio di una
professione che, con
l’Associazione, guarda al futuro
importanti che colpiscono il piede. Solo dentro l’Aip è possibile,
per le “nuove leve”, crescere nella consapevolezza
del proprio ruolo e dei doveri che competono ad una seria
professione sanitaria. E questo perché l’Aip è portatrice, da
quasi quarant’anni, di una forte cultura del lavoro, dello studio
e del rispetto del paziente. Non solo, ma in questi decenni
l'Aip con la sua azione ha colmato anche i vuoti lasciati
dalle istituzioni pubbliche, che hanno difficoltà ad agire
in mancanza degli Ordini e degli Albi professionali.
Siamo convinti che aderendo all’Associazione italiana podologi,
e partecipando intensamente alle sue attività, i tanti
giovani che stanno studiando nelle aule universitarie o
che da poco hanno ottenuto il titolo di “dottore in podologia”
possono prepararsi ad affrontare le nuove sfide che li
porteranno ad assumere, in un futuro vicino, un ruolo sempre
più importante nella sanità italiana.
Chi ritiene - studente, giovane o professionista esperto che
sia - di poter far da solo, che non sia necessario unire le
forze per difendere nel modo migliore gli interessi di tutta
la categoria (e, dunque, anche i propri); che sia uno spreco
di denaro il contribuire economicamente a tenere in vita
una comunità professionale organizzata che ha il fine di
affermare il ruolo della podologia; che non sia un suo problema
sostenere i colleghi che si trovano più in difficoltà
nei rapporti con le istituzioni pubbliche o con soggetti che
operano abusivamente, vuol dire che non ha capito nulla di
ciò che è avvenuto in questi anni.
È da questi “furbi” ed opportunisti che i giovani devono
guardarsi. È da questa visione egoistica della missione del
podologo che occorre allontanarsi, perché sono da ostacolo
a tutte le opportunità che possono essere colte da una
comunità coesa ed unità negli obiettivi da raggiungere.
La storia dell’Aip dimostra, senza ombra di dubbio, che il
versamento di una quota associativa - che per altro è deducibile
dal proprio reddito da lavoro - è ripagato ampiamente
dai traguardi che tutta la podologia ha conquistato fino ad
oggi e che continuerà a raggiungere solo con la piena partecipazione
delle forze migliori di questa professione. ■
ilPodologoinmedicina

XXV Congresso
Proponiamo una sintesi degli interventi che verranno presentati
ad Assisi, in occasione del Congresso nazionale di podologia
Gli abstract delle relazioni
scientifiche e dei workshop Giuseppe Raffa
Coordinatore
editoriale
P
ubblichiamo le sintesi delle relazioni scientifiche
che verranno illustrate durante il XXV Congresso
nazionale di podologia.
La raccolta degli abstract, resa possibile grazie al lavoro
della segreteria dell’Aip e della società “Viva Voce”, ci ha
permesso di pubblicare una rassegna dei temi che saranno
al centro del dibattito tecnico e scientifico dell’appuntamento
di Assisi.
Come da tradizione, nei prossimi numeri del “Podologo in
medicina” potrete leggere un’ampia selezione delle relazioni,
nella loro versione completa, presentate al Convegno.
Responsabilità del podologo nell’assistenza al paziente
diabetico
M. Montesi, G. Antonacci
Il podologo, come parte integrante di un gruppo multidisciplinare,
sta riscuotendo importanti successi nella prevenzione
delle ulcerazioni e, dunque, delle amputazioni,
che rappresentano senz’altro una delle più invalidanti
complicanze della malattia.
La responsabilità principale del podologo consiste in un
approccio globale alla prevenzione delle complicazioni del
piede che include non solo uno screening completo ed accurato
del piede, non solo la cura dei piedi a intervalli regolari,
ma anche una costante relazione con medici di famiglia,
diabetologi ed altri specialisti.
La comunicazione medico-podologo, dunque, come parte
integrante dell’approccio multidisciplinare, attraverso
l’uso della cartella clinica informatizzata, utile per l’uniformità
di linguaggio che si propone (anche per un teleconsulto
via internet), ed attraverso uno scambio di lettere
che riporti tutte le indicazioni necessarie per approfondimenti
diagnostici e terapeutici.
Coloro che si attengono ai consigli del gruppo di trattamento
hanno buone possibilità di ritardare o evitare la
comparsa delle complicazioni del diabete e condurre una
vita normale. Inoltre, con questo tipo di regime, si stima
che si potrebbe evitare più della metà delle amputazioni
tra la popolazione diabetica.
La rilevazione dell’entrata podalica in rapporto con i
recettori posturali
P. Bressan
Scopo della stabilometria è di analizzare il sistema posturale,
testare la normalità delle entrate posturali, misurare
i parametri di controllo della postura ortostatica, gestire
ilPodologoinmedicina
l’evoluzione delle eventuali disfunzioni ed indicare le premesse
su cui basare le eventuali strategie terapeutiche.
Questi parametri, estrapolabili dall’utilizzo della pedana
stabilometrica, permettono previsioni e correlazioni con le
eventuali terapie ortesiche valutando così le loro incidenze
sulle varie entrate posturali.
La rilevazione dell’entrata podalica in rapporto con i
recettori posturali
JJ. Limongi
La concezione della soletta ortopedica sta conoscendo le
più grandi evoluzioni della sua storia.
Sappiamo ora, che ha altre influenze oltre che al trattamento
delle deformazione del piede.
Può correggere efficacemente patologie della psiche con
buon risultato, a condizione di rispettare norme e regole di
concezione e di fabbricazione, per non peggiorare disfunzioni
del paziente.
Le pubblicazioni scientifiche della nostra scuola (Fonda -
zione Aire-PL e A.I.P.A.) dimostrano che la psiche influenza
in modo permanente la regolazione del sistema posturale
(ISPGR 2005 Marsiglia); il trattamento del disordine
da shock post traumatico con le suole ortopediche (ISPGR
2007 Burlington USA) e l’importanza delle solette ortopediche
nel ginocchio valgo, nello stress lavorativo e nella fibromialgia
(ISPGR 2009 Bologna Italia).
La rilevazione dell’entrata podalica in rapporto con i
recettori posturali
E. Mantovani
Il sistema visivo consente la realizzazione di funzioni
complesse e di importanza fondamentale per il controllo
della postura, dell’equilibrio e del movimento; la precisa
localizzazione spaziale di ciascuna parte del nostro corpo
rispetto agli oggetti di sguardo consente inoltre di muovere
indifferentemente una mano, un piede o qualsiasi altra
parte del corpo verso un determinato “bersaglio” visivo
(la cosiddetta “utilizzazione propriocettiva degli input
visivi).
L’adeguamento della postura e dell’equilibrio somatico rispetto
alle informazioni visive di tipo statico relative all’ambiente
esterno, in particolare anche dell’appoggio podalico,
consente adattamenti di tipo fasico con altrettanto
immediati e rilevanti effetti sulle sinergie motorie muscolo-scheletriche
antigravitarie e sull’orientazione spaziale
dei movimenti somatici.
161genfeb10
13

14
XXV Congresso
La rilevazione dell’entrata podalica in rapporto con i
recettori posturali
D. Marcuglia
Senza il controllo dell’oculomotricità una persona sarebbe
un “cieco posturale”.
Le informazioni sensoriali raccolte da sistema visivo-oculomotore,
sistema vestibolare e sistema propriocettivo,
rappresentano il fondamentale ed insostituibile punto di
origine di qualsiasi atto motorio somatico e, più in generale,
di qualsiasi risposta motoria del nostro organismo.
La corretta integrazione di tutti i diversi input sensoriali
rende possibile ai sistemi di controllo della postura, dell’equilibrio
e del movimento corporeo di mettere in atto,
nelle più diverse condizioni ed in modo pressoché automatico,
le più appropriate risposte motorie.
Pertanto, tutti i test non strettamente legati all’utilizzo di
sistemi fissi (forottero) sia altri test come: convergenza,
cover/uncover, Maddox e ampiezze fusionali possono e
dovrebbero essere svolti in diverse condizioni di postura
ed i singoli risultati confrontati per avere un’idea dell’influenza
dei vari stimoli posturali sul sistema visivo-oculomotore,
allo scopo di capire quali sistemi verosimilmente
hanno una priorità di trattamento.
Un restayling nello studio podologico è la prima risposta
per fronteggiare la crisi
M. A. Codella
Per evitare e fronteggiare la crisi il passaggio chiave passa
attraverso l’innovazione dello studio e la formazione del
podologo. Le promesse fatte ai professionisti, e non mantenute,
dalla manovra Finanziaria per il 2010.
La conoscenza giuridica e la capacità di tutelare una
categoria per il corretto esercizio professionale in Sanità
M. Croce
Rapporti con istituzioni e soggetti pubblici e privati -
Autonomia della Professione nell’ambito dell’ordinamento
generale e del profilo professionale - - Contributo del
singolo iscritto alla gestione comunitaria della Professione
- Le elezioni degli organi degli Ordini e delle Associazioni
come momento di partecipazione di ciascun professionista
- Lo svolgimento ottimale della Professione a vantaggio
dei cittadini quale cardine istitutivo dei nuovi Ordini e
delle attuali Associazioni
Il ruolo del podologo in una squadra di calcio d’elite e
le patologie più frequenti
M. Marugan De Los Bueis, B.V. Maldonado
L’obiettivo del workshop é esplicare il lavoro del podologo
di una squadra di calcio prestigiosa, sia durante la preparazione
della stagione, sia durante l’anno. In cosa consiste
il suo lavoro e le patologie più importanti che incontra.
Di quali mezzi dispone e come li utilizza.
161genfeb10
Patologíe ossee e della crescita più frequenti (Dr. Vazquez),
e patologie tendinose e dermiche (Dr.ssa Marugan);
conoscenza e trattamento delle stesse.
Metodiche complementari di agopuntura in podologia
S. Minciarelli, R. Rinaldi, A. Boriglione
La medicina tradizionale cinese (MTC) è un sistema medico
organico e completo in sé, che comprende molteplici e
diversificate metodiche terapeutiche. Il campo di applicazione
clinica della MTC è molto vasto, ma va sottolineato che
i fondamenti teorici sono gli stessi sia che si tratti di agopuntura,
di massaggio, di auricoloterapia o della tecnica
dell’ago cutaneo. La MTC ha una visione olistica dell’uomo,
per la quale in nessuna delle componenti corporee può esistere
una funzione del tutto distinta e separata dalle altre.
Il workshop prevede, oltre ad una sintetica panoramica
delle branche della MTC e all’introduzione alle sue principali
teorie, la presentazione delle cosiddette “metodiche
complementari di agopuntura”, quali: il tuina; la tecnica
dell’ago cutaneo (che consiste nella stimolazione mediante
picchiettamento cutaneo con un particolare strumento
provvisto di punte, di specifiche aree corporee e dei punti
di agopuntura); la moxibustione (una metodica peculiare
della MTC che tratta e previene le patologie mediante
l’applicazione del calore sugli agopunti o su determinate
regioni corporee); l’auricoloterapia, piuttosto nota anche in
Occidente, che comprende una particolare procedura diagnostica
e un trattamento basato sulla stimolazione con
semi di Vaccaria Segetalis, di specifiche microaree del padiglione
auricolare per la cura di numerose malattie, in
particolare delle sindromi dolorose.
Infine, si accenna ad un efficace protocollo combinato di
trattamento del dolore nel piede artrosico con tuina, ago
cutaneo ed auricoloterapia.
Il vantaggio della dieta mediterranea
G. Monacelli
La Dieta Mediterranea è stata definita come “il modello
alimentare tipico di molte regioni del Mediterraneo nei primi
anni 60, come Creta, altre aree della Grecia e dell’Italia
Meridionale”.
Tale modello alimentare era vario ed equilibrato, caratterizzato
da alimenti come i cereali, i legumi, gli ortaggi e la
frutta, il pesce di mare, l’olio di oliva.
Questi alimenti forniscono un adeguato apporto calorico,
e, parallelamente, permettono di coprire i fabbisogni in fibre,
proteine, vitamine e sali minerali senza eccedere in lipidi
e proteine animali.
L’interesse per questo tipo di alimentazione nasce da studi
epidemiologici che hanno dimostrato una minore mortalità
per cardiopatia coronaria nelle popolazioni dell’Europa Meridionale
rispetto a quelle dell’Europa Settentrionale.
In particolare questo ruolo preventivo èsatto messo in evidenza
dal “Seven Countries Study”, iniziato nel 1958 esa-
ilPodologoinmedicina

minando le popolazioni di Finlandia, Grecia, Giappone, ex
Iugoslavia, Olanda, USA, Italia.
Dall’esame posturale alla costruzione del trattamento
ortesico plantare propriocettivo
F. Moro
Le limitazioni dell’”observer dependentness” in logica ed
in fisica, insieme all’enfasi sugli stessi processi cognitivi
della IA, hanno condotto la cibernetica a riconsiderare,
non solo la “natura” dell’oggetto di studio, ma anche del
soggetto e delle modalità di osservazione, quindi il rapporto
soggetto/oggetto: il soggetto conoscente diviene oggetto
di osservazione.
Questi concetti sono fondamentali anche nella clinica medica
ove il terapeuta-osservatore deve districarsi tra il vortice
del solipsismo (Cariddi) il “mostro” del rappresentazionismo
(Scilla). La reintroduzione dell’osservatore, con
conseguente perdita di neutralità e di oggettività, è il requisito
fondamentale per l’epistemologia dei sistemi viventi.
Trattamento osteopatico dei traumatismi del piede e
della caviglia
R. Oste
Il piede è un esempio di perfezione meccanica, esso deve
distribuire e sostenere l’intero peso del corpo e spesso è
sede di dolori, secondi solo a quelli del mal di schiena.
La distorsione della caviglia è uno dei traumi più comuni,
essa coinvolge diverse articolazioni del piede e vari legamenti,
che vengono stirati. Un’articolazione può essere recuperata
regolarmente lasciando, però, un’altra in un’instabilità
cronica, questa è la ragione per cui molte volte
una distorsione della caviglia non guarisce completamente
ed il dolore persiste, non in maniera acuta, ma sorda,
sufficiente ad infastidire il paziente e a rendergli una semplice
passeggiata disagevole.
La manipolazione Osteopatica di una caviglia distorta è
molto indicata, aiutando a riposizionare le ossa del piede
ed ad allentare le tensioni legamentose. In tal modo si recupera
la mobilità in maniera completa e naturale.
Purtroppo molti pazienti non subiscono il trattamento osteopatico
ed in mancanza di ciò soffrono: di una certa instabilità
articolare, perdita della flessibilità dell’arto, di un costante
disagio accompagnato da un fastidioso dolore che riduce
la capacità del piede a sostenere il peso del corpo. Un
massaggio Osteopatico profondo sul legamento dolente e
con tecniche specifiche di de coattazione e di riallineamento
permettono la riduzione dei tempi di recupero.
La valutazione trans-disciplinare e sinergica tra podolgo,
posturologo e osteopata, solo basata sulle evidenze, darà
la possibilità di disegnare programmi di rieducazione Podo-posturo-osteopatica
che portino da un lato alla strutturazione
funzionale posturale quanto più vicina alla norma
e dall’altro ad ottimizzare il compenso in atto.
ilPodologoinmedicina
XXV Congresso
Corso pratico di ecografia del piede
F. Papa, G. Monticone, A. Pausania, A. Cribari
L’ecografia del piede è un ausilio diagnostico fine ed immediato
per innumerevoli patologie sistemiche quali artrite
reumatoide, gotta, artrosi sia patologie traumatiche,
come infrazioni e modifiche anatomiche corticali, neoformazioni,
neuromi, permettendo l’inquadramento della
quasi totalità delle patologie podaliche, non riscontrabili
negli esami di routine solitamente eseguiti che non considerano
il complesso “tessuti molli-osso” e loro funzionalità.
L’importanza delle patologie cutanee in ambito podologico
G. Pranteda
Gli autori vogliono sottolineare quanto sia importante per
il podologo saper interpretare le lesioni cutanee localizzate
a livello dei piedi poiché queste, alcune volte, possono
essere indice di patologie a carattere sistemico e quindi di
interesse internistico.
È quindi necessario valutare con attenzione tali lesioni,
onde evitare errori diagnostici e trattamenti inadeguati.
Wound bed preparation con focus sulla terapia V.A.C
V. Ponti, T. Sessa
La preparazione del letto della lesione è l’insieme delle
procedure di gestione di una ferita che ha come obiettivo
l’accelerazione di processi endogeni di guarigione e la
promozione dell’efficacia di altre misure terapeutiche.
La terapia VAC è un sistema integrato ad alta tecnologia
per la guarigione delle ferite complesse che utilizza una
pressione sub-atmosferica, localizzata e controllata, continua
o intermittente per promuovere il processo di guarigione
delle ferite. È composta da una medicazione inerte,
posizionata sulla ferita e collegata alla fonte di aspirazione,
che esercita sulla ferita stessa una pressione negativa
tale da provocare micro e macro deformazioni che innescano
la proliferazione cellulare. I principi su cui si basa
la VAC terapy è l’aumento della perfusione e la riduzione
dell’edema: decomprime i piccoli vasi, ristabilisce il
flusso ematico interrotto o rallentato e favorisce la resistenza
all’infezione.
La dermatite allergica del piede
A. Tammaro, A. Narcisi, S. Persechino
La dermatite allergica del piede rappresenta una patologia
da non sottovalutare,in quanto può essere seriamente invalidante.
Le sedi più colpite sono il dorso e la pianta. Gli allergeni
responsabili della dermatite da contatto sono molteplici; è
importante eseguire test diagnostici per individuare la
causa ed ottenere una risoluzione del quadro clinico. Il
medico dermatologo allergologo e il podologo possono
cooperare per la diagnosi e la terapia. ■
161genfeb10
15

Giuseppe Raffa
Coordinatore
editoriale
16
AIP
Il programma del XXV Congresso nazionale di podologia
riserva all’interno delle sue giornate uno spazio all’Assemblea
dei soci Aip.
Domenica 18 aprile, l’ultimo atto dell’evento è proprio dedicato
a questo importante appuntamento di confronto e di
riflessione interna all’Associazione che, tra i suoi punti all’ordine
del giorno, prevede l’elezione dei componenti del
nuovo Direttivo.
La “squadra” uscente ha visto al lavoro negli ultimi tre anni
il Presidente, Mauro Montesi, supportato dai Vicepresidenti
Giovanni Pepè e Arcangelo Marseglia e dagli altri membri:
Giovanni Antonacci, Takis Capitini, Bruno Cordazzu, Marco
Costantini, Antonio D’Amico, Erica Marini, Linda Passaro e
Enrico Bertoncelli, quest’ultimo rappresentante degli studenti
universitari. I risultati della loro azione è sotto gli occhi
di tutti. L’ultimo triennio ha visto l’Aip impegnata in un potenziamento
dell’organizzazione interna che ha portato al
trasferimento nella nuova sede di via Francesco Tovaglieri a
Roma, più funzionale ed adeguata alle attività, e all’individuazione
dei responsabili regionali che garantiscono una
presenza articolata e capillare sul territorio nazionale.
È stata più incisiva e pressante l’opera di controllo sull’abusivismo
professionale, testimoniata dalle centinaia di denuncie
e segnalazioni alle autorità competenti di tutt’Italia,
così come lo è stata la difesa dei diritti e delle prerogative
dei podologi in tutti i settori, dall’assistenza sanitaria alla
formazione offerta dalle università e da soggetti privati.
Il Direttivo non ha tralasciato neppure l’impegno a sostegno
delle riforme che riguardano lo sviluppo della podologia.
Negli incontri pubblici e nei tavoli istituzionali dove è
stata chiamata a rappresentare la categoria, l’Aip ha sem-
Il programma aggiornato del XXV Congresso nazionale di podologia,
insieme alle schede di partecipazione, possono essere
scaricate dal sito web dell’Associazione (http://
www.associazionepodologi.it/) o richieste alla Segreteria organizzativa,
affidata alla società “Viva Voce Srl” (tel. 0763
391751).
161genfeb10
Il rinnovo del vertice che guiderà l’Associazione nel prossimo
triennio 2010-2012 dovrà essere l’occasione per tutti
i podologi di accettare una sfida importante: impegnarsi direttamente
per difendere la categoria e lavorare per una professione
moderna, capace di guardare al futuro.
Elezione del nuovo Direttivo:
cercasi coraggiosi che vogliono
mettersi in gioco
pre indicato nell’evoluzione del profilo professionale e nell’introduzione
della podoiatria, come corso di laurea quinquennale,
negli atenei italiani i traguardi strategici per assicurare
alla sanità italiana il contributo di una podologia
moderna che mete al centro della sua azione il paziente.
Questi ultimi tre anni hanno visto anche l’impegno sul fronte
della formazione ECM con i corsi curati direttamente
dall’Associazione ed apprezzati da tutti i soci che vi hanno
partecipato. E non possiamo dimenticare il supporto quotidiano
che le strutture dell’Aip, sotto il vigile controllo del
vertice associativo, hanno fornito ai podologi in difficoltà. I
consigli legali, fiscali ed amministrativi sono spesso un utile
e preziosa guida per chi gestisce uno studio podologico.
Ma quest’attività ha un costo, in termini economici, di risorse
umane e di impegno di tempo ed energie.
Dunque, oggi si lancia una sfida. Il compito che spetta agli
iscritti all’Associazione, il prossimo 18 aprile, non è solo
quello di scegliere dieci “bravi” colleghi a cui affidare l’incombenza
di gestire l’organizzazione. Questa deve essere,
invece, l’occasione per discutere degli obiettivi da raggiungere
nei prossimi tre anni e per far emergere forze nuove;
energie “nascoste” dentro l’Aip; podologi che hanno sogni
e progetti e, soprattutto, la capacità di tramutarli in realtà.
È anche il momento per mettere in campo idee diverse rispetto
al ruolo attuale dell’Associazione in un confronto
aperto e sempre finalizzato alla crescita della professione
e all’interesse di tutta la comunità dei podologi italiani.
Per questo la sfida è lanciata anche a chi continua a voler
stare "fuori dal coro", a chi fa proposte ma senza "prendere
posizione". A tutti loro diciamo che è l'ora di mettersi in
gioco, di far pesare le proprie idee nelle assemblee pubbliche,
in modo chiaro e trasparente. Iscrivetevi all'Associazione
e presentare una lista che sia in grado di raccogliere
i consensi necessari per guidarla.
I soci che avessero voglia di raccogliere questa sfida, anche
se non parteciperanno ai lavori del Congresso, devono
inviare per e-mail (aip@tin.it), entro il 10 aprile, la lista dei
nominativi che si candidano alla carica di componenti del
nuovo Direttivo per il triennio 2010-2012. ■
ilPodologoinmedicina

L’organo, individuato dal Ministro della Salute e coordinato
dal Sottosegretario di Stato, on. Francesca Martini, ha il compito
di ridisegnare, in collaborazione con le Regioni e le associazioni
di categoria, l’organizzazione delle prestazioni e dei servizi erogate
dalle professioni sanitarie dell’area della riabilitazione.
L’Associazione invitata dal Ministero
ai lavori del Gruppo sulla riabilitazione
L’
azione e il ruolo svolto dall’Aip a tutela della salute
dei cittadini e della professionalità dei podologi
hanno ottenuto un altro significativo riconoscimento
da parte delle istituzioni pubbliche.
Lo scorso dicembre, infatti, l’Associazione italiana podologi
è stata ufficialmente convocata dal Ministero della Salute
per rappresentare il punto di vista della professione all’interno
di un gruppo di lavoro permanente dedicato al tema
della riabilitazione.
Il nucleo di tecnici, esperti e responsabili della associazioni
delle professioni sanitarie è coordinato dal Sottosegretario
di Stato alla Salute, on. Francesca Martini, la quale sarà
coadiuvata dal dott. Giovanni Zotta, dirigente pubblico di
grande esperienza e capacità, attualmente Consigliere della
Corte dei Conti. Tra gli autorevoli componenti del Gruppo
vi è anche il prof. Massimo Fini, direttore scientifico dell'Istituto
“San Raffaele Pisana”.
L’obiettivo del Gruppo di lavoro è quello di ridisegnare, in
collaborazione con le Regioni e con la partecipazione delle
associazioni di categoria, l’organizzazione delle prestazioni
e dei servizi erogate dalle professioni sanitarie dell’area del-
ilPodologoinmedicina
AIP
la riabilitazione. L’Aip, unica struttura dell’area della podologia
ad essere stata interpellata dal Ministero, ha partecipato
alla prima riunione ed ha già contribuito alla discussione
generale presentando un report sulle problematiche della
prevenzione e della riabilitazione delle patologie podaliche.
È stato sottolineato come la podologia sia in grado di dare
risposte efficaci per una serie di problematiche come il piede
reumatico, le affezioni derivanti dalla postura, il piede
piatto del bambino, la spina calcaneare, le verruche, l’unghia
incarnita e tante altre. E, soprattutto, è stato dimostrato
come l’assistenza podologica, in collaborazione con il
medico di famiglia, è importante nei processi curativi e riabilitativi
nelle complicanze del piede diabetico, del piede
geriatrico e del piede pediatrico. Ancora una volta si conferma
come l’impegno, serio e costante, di un’Associazione
che lavora per la crescita e l’affermazione dei propri
iscritti paga sempre, mentre le chiacchiere dei “solisti” della
podologia non portano da nessuna parte.
Nei prossimi numeri della rivista vi informeremo sugli sviluppi
dei lavori del Gruppo e su tutte le decisioni che verranno
prese e che investono il ruolo del podologo nella sanità. ■
I podologi in aiuto dei bambini di Haiti
I l
grande cuore dell’Aip è stato vicino
ai terremotati di Haiti. Lo scorso
13 e 14 febbraio, il presidente, Mauro
Montesi, e gli studenti del corso di
laurea, Silvana De Luca e Fabrizio Tomei,
insieme alla dr.ssa Simona Montesi,
hanno prestato assistenza a ben
45 bambini provenienti da Haiti, l’isola
del centroamerica colpita dal disastroso
evento tellurico lo scorso gen-
161genfeb10
Giovanni Pepè
Vicepresidente Aip
Alcune immagini dell’assistenza prestata dai volontari dell’Aip. Nell’ultima foto a destra, Mauro Montesi con il responsabile
della Croce Rossa, Fernando Capuano.
naio, in transito per Roma ed assistiti dalla sezione della provincia di Roma della Croce Rossa Italiana. I piccoli presentavano diverse
patologie: dal piede piatto bilaterale al retro piede valgo, dovute all’abitudine di camminare scalzi; dai nevi cutanei localizzati sui
piedi e sub ungueali, all’onicolisi, e non mancavano casi di micosi, tinia pedis, ed unghie traumatizzate parzialmente asportate e
medicate sul momento. Ai bambini e alle mamme, che li accompagnavano, sono state donate delle calzature idonee proveniente
dal negozio di Fabio Montesi. Un’esperienza forte e toccante, che ha permesso ai volontari dell’Aip di rendere concreti i valori di assistenza
e cura della persona che sono nel DNA dei podologi italiani. ■ G.R.
17

Micosi del piede?
1
1 CC
sola applicazione,
volta soltanto.
Per liberare i tuoi piedi
dalle micosi.
È un medicinale indicato solo per adulti. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 27/5/2008.
10080041000

Lamisilmono, per trattare il piede
d’atleta in un’unica applicazione
È un nuovo medicinale con azione antimicotica per uso cutaneo sviluppato dai laboratori
NOVARTIS. Il prodotto è in grado di alleviare fortemente i sintomi tipici del piede d’atleta,
eliminando i funghi che causano la tinea pedis.
dalla Novartis Farma Spa
La tinea pedis, meglio conosciuta come “piede d’atleta”, è un’infezione micotica che si sviluppa in genere nel terzo
o quarto spazio tra le dita del piede e si estende successivamente agli altri spazi interdigitali; se non curata
tempestivamente, l’infezione può diffondersi anche ad altre parti del piede.
Il primo sintomo del piede d’atleta è la pelle arrossata a cui si associano prurito e successivamente desquamazione,
anche profonda, bruciore e cattivo odore.
Il contagio può avvenire quando si cammina a piedi nudi in aree pubbliche altamente frequentate, come ad esempio,
spogliatoi, piscine, saune, spiagge.
Trasmesso attraverso il contatto diretto con lembi di pelle infetta, il piede d’atleta può facilmente contagiarsi tra
soggetti che vivono nello stesso nucleo familiare.
LAMISILMONO, a base di TERBINAFINA Cloridrato 1%
è un nuovo medicinale con azione antimicotica per uso cutaneo sviluppato dai laboratori NOVARTIS per il trattamento
del piede d’atleta. LAMISILMONO è in grado di eliminare i funghi che causano la tinea pedis con un’unica
applicazione.
A contatto con la pelle, la soluzione di Lamisilmono forma una sottile pellicola protettiva (FFS) consentendo l’assorbimento
del principio attivo che viene poi rilasciato fino a 13 giorni dall’applicazione.
LAMISILMONO si applica tutto una sola volta partendo dal piede infetto ed estendendo il trattamento al secondo piede.
I sintomi tipici del piede d’atleta risultano fortemente alleviati, fino a scomparire del tutto entro il sesto giorno.
LAMISILMONO
Per liberare i tuoi piedi dalle micosi
È un medicinale indicato solo per adulti. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 10.06.2008
COMUNICAZIONE COMMERCIALE

Giuseppe Raffa
Coordinatore
editoriale
La senatrice
Mariapia
Garavaglia.
20
il personaggio
Nell’ultimo numero del 2009 di questa rivista abbiamo
dato ampio spazio ad una notizia che ha destato,
come era prevedibile, un notevole interesse nel
mondo della podologia.
La discussione avvenuta in Parlamento qualche settimana
fa in merito agli interventi che il Governo potrebbe attuare
per migliorare l’assistenza sanitaria ai pazienti diabetici, ha
portato alla ribalta anche il ruolo del podologo. In quell’occasione
la senatrice Mariapia Garavaglia ha annunciato
l’imminente presentazione alle Camere di una proposta di
Legge sulla riforma del profilo professionale del podologo
e dell’istituzione della podoiatria.
Sono stati tantissimi i podologi, anche non associati, che si
sono rivolti all’Aip per chiedere qualche informazione in più
o avere delle anticipazioni
su ciò che potrebbe delinearsi
nel panorama sanitario
nazionale in caso di approvazione
del testo di Legge.
A tutti questi colleghi diciamo
di aver pazienza e, soprattutto,
fiducia nell’azione
161genfeb10
Intervista alla senatrice del Pd che lo scorso 17 dicembre
ha presentato formalmente un disegno di legge di riforma
del profilo professionale del podologo e istituzione
del corso di laurea quinquennale in Podoiatria. “L’assistenza
podologica - afferma la Garavaglia - ha assunto un rilievo
e una specificità, a livello di prevenzione, cura e riabilitazione,
che non può più essere soggetta a vuoti legislativi”.
Garavaglia: “La mia proposta sulla
podoiatria necessaria per tenere
l’Italia al passo con l’Europa”
dell’Associazione, la quale seguirà l’iter parlamentare della
proposta, che è stata presenta alla presidenza del Senato
lo scorso 17 dicembre, con attenzione e la sosterrà con
tute le proprie forze.
Sappiamo che l’agenda politica del Governo e del Parlamento
è fitta di problemi e questioni “prioritarie”. Ma sappiamo
anche che sulla salute dei cittadini e la qualità delle
cure le istituzioni devono dare risposte rapide, efficaci e di
effetto immediato. Queste norme, ancora sulla “carta”, sono
necessarie per dare una risposta adeguata ad una crescente
domanda di salute che proviene da coloro che sono
colpiti da patologie podaliche le cui complicanze possono
essere devastanti e portare all’amputazione del piede.
Alle istituzioni, come già affermato da tempo, guardiamo,
per accelerare il processo d’integrazione socio sanitaria,
avviare lo sviluppo della medicina del territorio, affermare
la centralità della figura del medico di famiglia. Strumenti,
che insieme alla nascita degli Ordini, già previsti dalla Legge
1 febbraio 2006, n.43, e alla riforma dei profili professionali,
potrebbero dare risposte concrete alla domanda di
salute della popolazione italiana, soprattutto nell’ambito
della prevenzione e della riabilitazione.
L’aula di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica.
ilPodologoinmedicina

Alla luce di queste novità, non potevamo che rivolgere
qualche domanda in più alla senatrice Garavaglia, promotrice
dell’importante iniziativa politica.
Senatrice, può illustrarci a grandi linee la sua proposta
di Legge?
Credo che un Paese come il nostro, presente fin dall’inizio
al processo d’integrazione europea, abbia il dovere di rimanere
al passo di una legislazione che deve sempre più
adeguarsi ai bisogni e alle necessità di società sempre più
complesse. All’interno di queste, l’ambito sanitario è essenziale.
Per questo, di fronte al frammentarsi della domanda
di servizi sanitari da parte dei cittadini, lo Stato ha
il dovere di garantire la specificità necessaria allo svolgimento
della professione medica nel migliore dei modi, sia
per gli operatori sanitari non medici che per i cittadini-pazienti.
Il podologo ha assunto una rilevanza e una specificità
che non può più essere soggetta a vuoti legislativi. Da
questa constatazione nasce il mio disegno di legge.
Pensa che queste norme possano avvicinarci ai paesi
europei, come la Spagna, più evoluti nel settore?
Come ho detto, stiamo andando incontro ad una società
sempre più europea al cospetto della quale è bene presentarsi
preparati. Il ddl sulla formazione in podologia e podoiatria
è un tentativo in questo senso. I nostri professionisti devono
poter operare in un ambito, sia quello nazionale sia nell’Unione,
nel quale vigano norme certe, definite e soprattutto
efficaci ai fini del sostegno e funzionamento del loro lavoro.
Il suo disegno di legge è bipartisan? Ha già raccolto
l’adesione di altri gruppi parlamentari?
Sono sicura che il mio disegno di legge sarà condiviso da
molti altri parlamentari, anche se, per ragioni di tempestività,
ho preferito presentarlo il prima possibile e riservarmi la
necessità di illustrarlo ad altri possibili cofirmatari in seguito.
Quali benefici, se fosse approvato il suo testo, potrebbero
avere i cittadini affetti da particolari patologie
con complicanze podaliche?
Il podologo è un operatore sanitario che integra molto positivamente
la diagnosi del medico, soprattutto per i pazienti diabetici.
Una tempestiva diagnosi a pazienti affetti da patologie
inerenti la podologia e la podoiatria significa evitare ricoveri
se non addirittura, nei casi più gravi, amputazioni. Quindi da
una parte c’è un grande beneficio per il rispetto dell’integrità
fisica della persona, dall’altra un notevole risparmio derivante
dall’evitare ospedalizzazioni non necessarie.
Questa riforma da lei proposta con quale modello di
sanità potrebbe trovare la sua giusta valorizzazione?
Il nostro sistema sanitario, così come è ordinato, prevede
che prevenzione, cura e riabilitazione abbiano pari dignità.
L’assistenza podologica riguarda esattamente tutti e tre
ilPodologoinmedicina
La scheda di Mariapia Garavaglia
N ata
il personaggio
il 10 agosto 1947 a Cuggiono, in provincia di Milano,
Mariapia Garavaglia si è laureata in Lettere e in Scienze Politiche
presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e si
è da sempre dedicata all’insegnamento e alle attività di volontariato
nel settore sanitario e sociale. Dal 1975 al 1979 si è divisa
tra il lavoro di insegnante di Lettere presso il Liceo Scientifico “Legnano”
e il ruolo di Assessore comunale.
Nel 1979 è stata eletta alla Camera dei Deputati per il Collegio di
Milano e Pavia, dove è stata rieletta fino al 1994.
Dal 1988 al 1992 è stata nominata Sottosegretario di Stato al Ministero
della Sanità con delega per la Croce Rossa Italiana, e dall’aprile
1993 al maggio 1994 ha ricoperto la carica di Ministro
della Sanità. Negli anni ‘90 ha anche insegnato presso la “Sapienza”
di Roma e l’Università di Catania.
È socio fondatore e Presidente dell’Istituto per l’Analisi dello Stato
(I.A.S.S.) di Milano, che pubblica la rivista di Medical Humanities
L’Arco di Giano.
Dal maggio 1995 all’aprile 1998 ha rivestito la carica di Commissario
Straordinario della Croce Rossa Italiana. Il 4 aprile 1998, in
occasione della prima Assemblea Generale dell’Ente dopo la riforma
statutaria del 1997, è stata eletta Presidente Generale della
Croce Rossa Italiana con mandato di quattro anni. È stato questo
il riconoscimento che i soci della CRI hanno voluto darle per l’opera
competente e generosa. Nel novembre 1997 è stata eletta Vice
Presidente della Federazione Internazionale delle Società di
Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa.
Dal giugno 2003 al marzo 2008 ha ricoperto la carica di Vicesindaco
di Roma con delega al Turismo e alla Moda.
Dall’aprile 2008 è senatrice del Partito Democratico, membro della
Commissione Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica,
spettacolo e sport e membro della Commissione speciale per
i Diritti Umani. ■
questi livelli. Nell’infanzia il podologo può aiutare a correggere
difetti deambulatori e posture che potranno creare
danni più avanti. Per gli anziani il podologo è invece importante
per il mantenimento dell’autosufficienza, perché
quando una persona non cammina per qualche sofferenza
ai piedi arriva facilmente a un livello di non mobilità, con diverse
conseguenze patologiche correlate. Considero l’assistenza
podologica un servizio del sistema sanitario nazionale,
ma esistono anche ambulatori privati che vanno garantiti
per qualità, con adeguati controlli antiabusivismo.
Ad oggi, con l’ordinamento vigente, secondo lei quali
sono gli interventi più urgenti che il Governo e le Regioni
dovrebbero attivare per migliorare la qualità delle
prestazioni sanitarie?
Nel nostro ordinamento, sono le Regioni ad avere la competenza
primaria e a svolgere le funzioni richieste al nostro
sistema sanitario nazionale. Serve che con la programma-
161genfeb10
21

22
il personaggio
zione vengano definiti standard anche per questo servizio.
Con ciò si incrementeranno nuovi posti di lavoro e si aumenterà
la qualificazione professionale.
Quali margini ci sono, in questa momento, di inserire
nei Lea alcune prestazioni podologiche, riservate ai
pazienti diabetici, finalizzate a migliorare le condizioni
di criticità di questi cittadini?
In una mozione approvata all’unanimità dal Senato è stato
chiesto esattamente questo inserimento per i motivi che ho
precedentemente ricordato: risparmio e qualità della vita
del paziente.
Guardando alla formazione universitaria, come giudica
il livello di preparazione dei podologi italiani e quali
miglioramenti si potrebbero apportare?
Dai podologi stessi è venuto un grande aiuto all’università
per programmare la laurea breve in materia ed ora mi auguro
che, proprio nella logica del risparmio, il governo, attraverso
il concerto dei ministri della Salute, dell’Università
e dell’Economia, possa organizzare la laurea magistrale in
podioatria. Non mi nascondo che sia la crisi attuale, che
chiede risparmi all’università, sia una corretta e puntuale
programmazione non possono prevedere una dispersione di
corsi. Possono essere istituiti corsi di laurea in 2-3 atenei,
tenendo conto della dislocazione geografica e delle strutture
esistenti, perché sia possibile coniugare teoria e pratica.
Può dirci la sua opinione sul Disegno di Legge n.1142
in discussione al Senato, sull’istituzione degli Ordini e
gli albi delle professioni sanitarie? Quali prospettive ci
sono che questa riforma possa trovare una sua concreta
realizzazione? E con quali tempi?
La tempistica del Parlamento purtroppo, dal mio punto di
vista, è decisa dagli atti del governo che, dagli inizi della legislatura
ad oggi, sono stati preponderanti sulle iniziative
parlamentari. Credo tuttavia che questa materia debba essere
trattata con un occhio attento alla normativa europea,
perché occorre garantire anche la mobilità dei professionisti
italiani in Europa. ■
NUOVE NORME PER LA FORMAZIONE IN PODOLOGIA E PODOIATRIA
D’iniziativa dei Senatori: Garavaglia, Pinotti, Andria, Armato e Baio
Il disegno di legge è stato presentato in data il 17 dicembre 2009, ed assegnato come Atto senato n. 1944, in
sede referente l’11 febbraio 2010 alla 12ª Commissione permanente - Igiene e sanità.
Art. 1 - Profilo professionale
Il podologo è l’operatore in possesso di abilitazione all’esercizio della professione, che tratta direttamente dopo
esame obiettivo le affezioni del piede, le alterazioni ipercheratosiche cutanee, le verruche, le unghie ipertrofiche,
deformi ed incarnite, piede doloroso, le ulcerazioni, le piaghe, le ferite, le alterazioni posturopediche.
Per la cura delle affezioni podologiche egli può utilizzare farmaci topici e ricorrere a piccoli interventi chirurgici,
in anestesia locale, e assiste, ai fini della prevenzione e dell’educazione sanitaria, i soggetti a rischio per fasce
di età e in stretta collaborazione con il medico, i soggetti portatori di patologie sistemiche.
Il podologo predispone ed applica inoltre ortesi finalizzate alla terapia di patologie del piede di propria competenza.
Il podologo per le diagnosi di sua competenza si avvale di idonei strumenti e di tecniche no invasive nonché
dell’utilizzo di apparecchiature diagnostiche per immagini.
Il podologo segnala al medico le sospette condizioni patologiche del paziente che richiedono un approfondimento
diagnostico e/o terapeutico.
Il podologo svolge attività nell’ambito di strutture sanitarie pubbliche o private in regime di dipendenza o libero
professionista.
Art. 2 - Delega al Governo
Il Governo è delegato a istituire il corso di laure specialistica in podoiatria. Il Ministero dell’istruzione della ricerca
e dell’università di concerto con il Ministero della Salute determina nel piano triennale il numero dei posti
da mettere a concorso.
Art. 3 - Finanziamenti
Per l’attuazione delle norme il Ministero dell’Economia è autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti
variazioni di bilancio di cui alla presente legge.
161genfeb10
ilPodologoinmedicina

In una comunicazione diretta al Ministero della Salute la Fip ribadisce
che l’Associazione è la sola organizzazione italiana riconosciuta a livello
mondiale. E, coerentemente, respinge la richiesta di affiliazione di una
associazione che si autoproclama “società” di podologia.
Per la Federazione internazionale
l’Aip è la sola in grado di
rappresentare i podologi italiani
C
he l’azione svolta in questi anni dall’Associazione italiana
podologi per la crescita della professione fosse apprezzata
anche a livello internazionale non è un mistero.
Non per nulla nel 2008 la Federazione internazionale di podologia
e podoiatria ha tenuto il suo meeting annuale a Roma affidandosi
all’ospitalità e alla capacità organizzativa dell’Aip, riconoscendo
pubblicamente il ruolo svolto nell’occasione attraverso l’invio di
una lettera aperta di ringraziamento firmata dal Presidente della
Fip, Robert Chelin.
Ma è soprattutto il valore dell’impegno profuso nelle sedi in cui gli
organi della Federazione internazionale si confrontano a rendere, dal
1980, la presenza dell’Associazione preziosa, un punto di riferimento
importante per le realtà più “giovani” e fragili a livello europeo e
mondiale. L’evoluzione della podologia italiana, la qualità della sua
Alla “Sapienza” il 2009 si chiude
con la consegna delle lauree in podologia
L a
nostra panoramica sui giovani neolaureti in podologia
in Italia non poteva dimenticare l’appunta-
mento con l’Ateneo “Sapienza” di Roma, la prima che
ha istituito negli anni ‘90 i diplomi universitari nel nostro
paese e tra le migliori realtà formative, anche dopo
l’introduzione delle lauree triennali. Lo scorso novembre,
infatti, presso le aule del Ospedale Sant’Andrea
di Roma, sede del corso di laurea in podologia
della II Facoltà di medicina e chirurgia, si è svolto
l’esame finale e la consegna delle pergamene.
formazione, il livello raggiunto nella capacità di integrarsi con le altre
professioni mediche e sanitarie, ne fanno, insomma, un modello
da imitare. La Fip, poche settimane fa, ha confermato questa fiducia
inviando al Ministero della Salute una nota ufficiale in cui ha
sottolineato che a rappresentare la podologia italiana a livello
mondiale è una solo struttura riconosciuta: l’Aip.
Un ruolo, questo, che ha portato la stessa Federazione internazionale
ha respingere la richiesta di affiliazione presentata da una
“Società” di podologia che, a quanto si sa, ha una manciata di
iscritti, nessuna articolazione sul territorio nazionale e un’unica finalità:
organizzare corsi a pagamento.
La posizione della Fip è chiara: a livello internazionale (e dovrebbe
essere così anche dentro i nostri confini) è inaccettabile una confusione
di ruoli ed inutili moltiplicazioni di sigle. ■
Nell’occasione si sono fregiati del titolo di dottore in Podologia: Domenico Ferri (punteggio finale 105/110 con tesi su “Infezione
nel piede diabetico. Studio clinico sull’uso topico della vaucomicina sulle ulcere”); Alfonso De Santis (108/110 – “Instabilità e cadute
nel paziente anziano. Ruolo del podologo nella prevenzione delle patologie correlate”); Cristina Cattari (108/110 – “Studio osservazionale
del piede piatto nella prima decade di vita: rapporto tra BMI e piede piatto”); Andrea Venditti (108/110 – “Il ruolo del
podologo nei traumatismi del piede collo-piede”); Enrico De Angelis (110 e lode/110 – “Ulcera da decubito: ruolo del podologo nell’educazione
sanitaria, prevenzione e trattamento); Marco Spinelli (100/110 – “Trattamento ortesico con scarico elettivo nelle fratture
del quinto metacarpo dopo il gambaletto gessato”); Leonardo Garufi (102/110 – “Studio mediante pedana boropaodometrica
su pazienti affetti da artrite reumatoide con calzature protettive e pedding metatarsale”).
A loro vanno gli auguri del Presidente, Mauro Montesi, e dell’intero Direttivo dell’Aip e ricordino che da oggi si possono onorare di
un titolo che, oltre a coronare un percorso di studi di alto livello, li consacra quali professionisti in grado di assicurare ai cittadini
un’assistenza sanitaria di qualità. ■ B.L.
ilPodologoinmedicina
FIP
161genfeb10
Benedetto
Leone
Responsabile
comunicazione Aip
I laureati in Podologia dell’Ateneo “Sapienza”.
23

Benedetto
Leone
Responsabile
comunicazione Aip
24
L’intervento
di Michele
Mirabella
durante
l’incontro.
sanità
I
nformare ed essere informati in tema di prevenzione e
tutela della salute è un’ esigenza in crescente aumento
nel nostro Paese. Quali strategie possono essere
messe in atto per comunicare e promuovere efficacemente
la salute e fornire ai cittadini le conoscenze, le abilità e
le competenze necessarie per compiere scelte consapevoli
in merito alla loro salute?
È questo il tema su cui si sono confrontati lo scorso 9 febbraio
i professionisti della Sanità pubblica e i professionisti
dell’informazione nell’incontro promosso dall’Osservatorio
Sanità e Salute, presso la Biblioteca del Senato “Giovanni
Spadolini”, dal titolo “Comunicazione Sanità e Salute”.
Bruno Vespa, chiamato a coordinare i lavori della giornata,
ha subito ricordato l’importanza dell’impegno alla sensibilizzazione
dei cittadini e della stampa sul tema della salute.
“Comunicare sanità - ha dichiarato nel suo intervento di
apertura il senatore Cesare Cursi, Presidente dell’Osservatorio
Sanità e Salute e Presidente Consulta nazionale politiche
sociali e sanità del PDL - divulgare il modo corretto informazioni
legate alla salute non è facile, chiarire, approfondire,
valutare i rapporti tra comunicazione e sanità, tra comunicazione
è salute può essere di grande utilità per tutti”.
All’incontro hanno partecipato Mario Pappagallo, giornali-
161genfeb10
Si è svolto a Roma lo scorso febbraio il convegno,
organizzato dall’Osservatorio Sanità e Salute guidato
dal senatore Cesare Cursi, sul tema della “Comunicazione”.
Interessanti gli spunti di riflessione sull’esigenza, sentita sempre
più forte dai cittadini, ad essere informati correttamente.
La salute: un bene pubblico
da promuovere e comunicare
sta del Corriere della Sera; Francesco Avitto, dell’agenzia
giornalistica ADNKronos; Luciano Onder di Medicina 33
della RAI; Margherita De Bac del Corriere della Sera; Michele
Mirabella conduttore del programma di Rai Tre “Elisir;
Arianna Gasparini dell’AIFA, Annunziatella Gasparini del
Ministero della Salute; Mirella Taranto dell’Istituto Superiore
di Sanità; Sergio Dompè di Farmindustria e tanti altri.
Al termine del convegno è stato assegnato il primo Premio
“Comunicazione Sanità e Salute” al Sen. Antonio Tomassini,
Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato,
per il suo impegno profuso nella corretta comunicazione della
sanità e per la sensibilità e le doti relazionali e comunicative
dimostrate nei confronti dei cittadini e dei pazienti.
L’Osservatorio di Sanità e Salute è un’associazione apartitica
e senza fine di lucro avente come finalità principale
quella dell’innovazione e ricerca dell’eccellenza nell’ambito
del funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale e nell’educazione
e perseguimento della cura della Salute del
cittadino. L’idea di costituirla nasce nel luglio del 2008
quale strumento in grado di dare risposte concrete al cittadino,
agli operatori del mondo sanitario e alla politica
stessa, sulle criticità oggettive percepite intorno all’universo
sanitario e sulla qualità dei servizi erogati. ■
ilPodologoinmedicina

Cristian Nardozi
Studente del III anno
del Corso di laurea
un podologia
presso l’Università
“Sapienza” di Roma
L'intervento di
Mauro Montesi
durante il
convegno
dei chirurghi
vascolari della
Campania e,
a destra,
un'immagine
della sala
di Belvedere
San Leucio.
26
sanità
Lo scorso 22 gennaio il presidente dell’Aip, Mauro Montesi,
è stato invitato a Belvedere San Leucio, in provincia di Caserta,
in occasione del primo incontro degli specialisti campani che ha avuto
per tema le problematiche del diabete e la prevenzione sul territorio.
Grande interesse della platea sulle potenzialità dell’assistenza
podologica nella prevenzione delle complicanze del piede diabetico.
S
i è svolto lo scorso 22 gennaio 2010, presso la Sala
Congressi di Belvedere San Leucio, in provincia
di Caserta, il primo convegno dei chirurghi vascolari
della Campania sulle problematiche del piede diabetico
e la prevenzione sul territorio.
All’incontro è stata invitata l’Associazione italiana podologi,
quale unico ospite delle professioni sanitarie, con il compito
di illustrare il ruolo del podologo nella prevenzione delle
complicanze del piede diabetico attraverso lo screening e
la realizzazione di ortesi.
Numerose ed illustri sono state le relazioni che si sono susseguite
durante l’intera giornata e dalle quali si è riusciti a
percepire come medici e specialisti di rilievo nazionale poco
conoscano ancora l’effettiva potenzialità dell’assistenza
podologica.
Addirittura in alcuni interventi scientifici la figura e l’attività
del podologo è stata confusa con quella del callista. Per
qualcuno, insomma, gli ultimi trent’anni, nel campo della
podologia, sono passati invano e ciò la dice lunga sulla capacità
che alcuni medici hanno di guardarsi intorno e capire
i profondi cambiamenti che hanno attraversato il mondo
della medicina e della sanità italiana.
Sorprendente è stata la partecipazione e l’attenzione rivolta
dai partecipanti alla relazione del presidente dall’Asso-
161genfeb10
I podologi presenti al Convegno
dei chirurghi vascolari
della Campania
ciazione italiana podologi, Mauro Montesi, grazie alla quale
molti medici hanno avuto finalmente chiaro quanto sia
importante la nostra figura professionale all’interno di un
equipe multidisciplinare e di come si potrebbe agire per
evitare migliaia di amputazioni con accortezze che solo la
cultura e la scienza podologica
sono in grado di
mettere in atto.
È stata l’occasione per far
capire che il podologo è
un professionista sanitario
che acquisisce una formazione
universitaria attraverso
un corso di laurea
triennale nelle facoltà di
medicina e chirurgia, ed è
in grado di prendersi carico
del paziente diabetico e
di identificare precocemente
i fattori di rischio e delle complicanze, al fine di eliminare
o almeno limitare eventuali complicanze attraverso
l’esame obiettivo del piede, l’utilizzo di ortesi plantari e digitali
e la prescrizione di una calzatura idonea, l’educazione
sanitaria e lo screening e il monitoraggio delle infezioni
e delle medicazioni.
Il dibattito che si è sviluppato dopo la relazione di Montesi
ha dimostrato quanto l’azione e l’impegno della professione
podologica possa essere apprezzata anche da chi, pochi
istanti prima, usava erroneamente il termine callista.
Da sottolineare come l’Associazione dei chirurghi vascolari
della Campania abbia individuato nei podologi e nell’Aip,
quale struttura in grado di rappresentarli adeguatamente,
gli unici professionisti sanitari che possono svolgere un
ruolo significativo nelle cure ai pazienti affetti da piede diabetico.
Eventi come questi sono un buon segno per la podologia
e, soprattutto, per il cittadino il quale potrà avere un
punto di riferimento in più valido nella salvaguardia della
propria salute. ■
ilPodologoinmedicina

Il ruolo del podologo può essere molto importante nella cura
dei problemi causati dall’ingessatura. Basandosi sulle proprie
esperienze e competenze è in grado di dare una buona assistenza
ai pazienti, facilitandone la completa riabilitazione.
Le patologie dermatologiche
dopo la rimozione
della tutela gessata
L
a tutela gessata è un apparecchio che rientra come
importante terapia incruenta per alcune patologie.
Essa viene usata per mantenere in posizione corretta
e relativamente immobile il segmento corporeo interessato.
Gli apparecchi gessati possono essere a doccia o circolari:
le docce gessate sono costituite da un “mezzo gesso”,
posto dorsalmente rispetto alla porzione del corpo da
immobilizzare, e mantenuto in sede attraverso una fasciatura.
I gessi circolari, invece, avvolgono interamente l’arto.
La tutela gessata viene utilizzata principalmente in caso di
fratture e piede torto congenito. Per frattura s’intende
un’interruzione parziale o totale della continuità di un segmento
osseo. Essa può essere causata da un trauma diretto
o da un trauma indiretto. In questa prospettiva l’apparecchio
gessato ha lo scopo di immobilizzare i segmenti
ossei coinvolti in modo tale da favorire la formazione del
callo osseo, destinato a reintegrare la funzione statica e dinamica
del segmento scheletrico leso.
Il piede torto congenito è una deformità complessa ad eziologia
sconosciuta, che si instaura dal terzo mese di vita intrauterina,
la cui variante più frequente è il piede equinocavo-varo-addotto-supinato.
Il trattamento si basa su una
serie di manipolazioni atte a detendere le capsule, i legamenti
e i tendini, per ristabilire i normali rapporti articolari,
dopo le quali viene applicato un apparecchio gessato, di tipo
femoro-podalico a ginocchio flesso, in modo da mantenere
la correzione ottenuta tramite le manipolazioni.
Numerosi sono i tipi di tutele gessate, e tra queste il gambaletto
gessato è quello che maggiormente viene utilizza-
Bambino affetto da piede torto congenito presenta, dopo la rimozione della
tutela gessata, sul dorso e sulla pianta del piede una lesione eritematosa con
vescicole e desquamazione indicativa di dermatite irritativa da contatto.
ilPodologoinmedicina
medicina
to. Il gambaletto gessato va esteso dalla radice della gamba
a tutto il piede. I materiali che compongono un apparecchio
gessato sono:
- maglia tubolare: è un materiale estensibile, si adatta bene
all’arto interessato senza determinare pieghe, è disponibile
in tipi di diversa consistenza di tessuto e diversa
larghezza. La maglia tubolare ha lo scopo di proteggere
la cute dal contatto diretto con il gesso.
- cotone: quello più utilizzato è il “cotone di Germania”, e
ha la funzione di proteggere le salienze ossee e di facilitare
la rimozione dell’apparecchio gessato, rendendola
meno pericolosa.
- bende gessate: di diversa lunghezza e larghezza.
Bisogna fare molta attenzione a non fissare i rivestimenti
protettivi delle ferite sotto l’ingessatura con strisce di cerotto
o con fasce elastiche, perché potrebbero determinare
un rischio di allergia e/o un ostacolo alla circolazione.
Le complicanze causate da un apparecchio gessato
Le tutele gessate rappresentano misure terapeutiche traumatizzanti,
con possibili e serie conseguenze. Per questo
motivo vanno controllate a distanza di alcune ore dopo la
loro realizzazione. È, infatti, necessario accertarsi di:
- una possibile presenza di riduzione della circolazione;
- ridotta sensibilità;
- presenza di dolore;
- insorgenza di leggeri edemi, determinati da un ambiente
freddo umido causato dalla lenta asciugatura del gesso.
Le complicanze causate da un apparecchio gessato si distinguono
in: generali e locali. Tra le complicanze generali
abbiamo lo shock emorragico, l’embolia adiposa, la trombosi
venosa profonda (TVP), le cistopieliti, le broncopolmoniti
e le piaghe da decubito.
Tra le complicanze locali, rientrano la comparsa di fratturalussazione,
le lesioni nervose, le lesioni vascolari, la sindrome
compartimentale, l’atrofia cutanea, l’eccessiva crescita
di peli, il morbo di Sudeck, l’anchilosi, lo hallux limitus e
l’alluce rigido, gli errori di tecnica, gli errori durante la rimozione
dell’apparecchio gessato e gli errori di posizionamento
di quest’ultimo. Sono inoltre possibili, sempre a livello
locale, complicanze di pertinenza dermatologica.
161genfeb10
Antonella Tammaro
Medico chirurgo
specialista dermatologo
Guglielmo Pranteda
Medico chirurgo specialista
dermatologo
Claudia Abruzzese
Medico chirurgo
Marta Bonimelli
Podologo
27

28
medicina
Paziente adulto di 50 anni, con una frattura del perone del piede destro. Alla
rimozione della tutela gessata, dopo 35 giorni, presentava un’ecchimosi a livello
del IV metatarso, placche ipercheratosiche plantari a livello dei metatarsi e del
calcagno con xerosi cutanea.
Frequente, infatti, è il riscontro, alla rimozione del gesso, di
dermatomicosi e/o onicomicosi, in quanto le dita dei piedi
non sono coperte e possono infettarsi. Le dermatomicosi
sono infezioni della cute e degli annessi cutanei causate da
dermatofiti, miceti parassiti obbligati, costituenti il gruppo
più ampio dei funghi patogeni; si manifestano clinicamen-
Paziente adulto di 57 anni, con frattura tibiale destra. Dopo 7-10 giorni dalla
rimozione dell’apparecchio gessato, compariva in corrispondenza del IV spazio
interdigitale una dermatomicosi con macerazione e desquamazione.
161genfeb10
Paziente giovane di 12 anni, con frattura della tibia e del perone dell’arto
inferiore sinistro. Dopo 30 giorni dalla rimozione della tutela gessata, il piede
presentava un’iperidrosi con conseguente bromidrosi e macerazione plantare a
livello del IV e V metatarso.
te con chiazze tondeggianti eritematose e desquamanti,
presenza di macerazione, prurito più o meno intenso, comparsa
di fessure e cattivo odore.
Le onicomicosi sono tutte le infezioni delle unghie causate
da funghi e possono essere provocate da dermatofiti, lieviti
e muffe. I segni clinici presenti consistono in una variazione
della colorazione dell’unghia, un aspetto fragile, l’onicolisi,
il cattivo odore, la perionissi, la presenza di emorragia
nel letto ungueale, l’ingrossamento e l’irregolarità della
superficie ungueale e la presenza di ipercheratosi nel
letto e/o iponichio.
L’iperidrosi è un’eccessiva produzione di sudore da parte
delle ghiandole sudoripare cutanee, rispetto a quella normalmente
richiesta per mantenere la regolazione della
temperatura corporea. Può essere generalizzata o localizzata,
acuta o cronica. Per bromidrosi si intende invece la
comparsa di cattivo odore, dovuto alla decomposizione
della cheratina in presenza di iperidrosi.
Nelle zone interessate si evidenzia un’intensa macerazione
della cute e, nelle forme di grado severo, si può avere la
formazione di vescicole, che possono ulcerarsi fino a provocare
vere piaghe, con conseguente rischio infettivo. Per
entrambe queste condizioni esistono varie modalità di trattamento:
agenti topici a base di alluminio cloruro, una delle
terapie di prima scelta; tanning agents; anticolinergici sistemici;
ionoforesi e iniezioni di tossina botulinica.
ilPodologoinmedicina

Sempre a livello cutaneo è possibile rilevare la presenza di
desquamazione, che permette il continuo ricambio delle
cellule cornee più esterne, sotto forma di scaglie sottili e
invisibili; presenza di cute secca, in cui sono visibili squame,
screpolature e/o fissurazioni su cute opaca, anelastica,
sensibile e suscettibile all’arrossamento, e il cui trattamento
prevede l’idratazione della cute attraverso creme,
ad esempio a base di collagene.
Altra condizione che si può verificare è l’ipercheratosi, cioè
un ispessimento dello strato corneo, che si riscontra nelle
zone soggette a carico eccessivo, ad alterazioni della calzatura
o ad alterazioni ossee, e che viene trattata mediante
escissione della stessa e tramite realizzazione delle ortesi.
Un’altra importante complicanza dermatologica che può
verificarsi dopo la rimozione del gesso è la dermatite irritativa
da contatto, che è quella reazione infiammatoria acuta
o cronica, dovuta a sostanze che vengono a contatto con
la cute. Nella forma acuta l’evoluzione delle lesioni consiste
in eritema a superficie opaca, non lucente e vescicolazione,
con evoluzione di tipo erosivo crostoso e successiva
desquamazione. La DIC rimane limitata all’area di esposizione,
avrà sempre bordi netti e non si diffonderà. La forma
cronica inizia da xerosi cutanea con evoluzione verso
l’escoriazione e l’eritema, con seguenti ipercheratosi e desquamazione
e successiva fissurazione e croste. La lesione,
inoltre, si presenta a bordi mal definiti e spesso va incontro
a lichenificazione.
Riguardo la dermatite allergica da contatto, essa è causata
da un’esposizione a una sostanza nei confronti della quale
un individuo è già sensibilizzato e consiste in una dermatite
eczematosa caratterizzata dalla presenza di eritema e vescicole,
che poi formano delle esulcerazioni con successive
croste, desquamazione e spesso lichenificazione.
Conclusioni
La nostra ricerca si è incentrata sugli effetti che un apparecchio
gessato può causare, nell’ambito dell’esperienza
dermatologica e podologica. Le forme cliniche da noi osservate,
dovute da un prolungato periodo di immobilizzazione
o dal gesso stesso, sono molteplici e a volte anche
invalidanti.
A tutt’oggi, la tutela gessata rappresenta l’unico mezzo di
cura più efficace messo a nostra disposizione, per il trattamento
di alcune patologie. Da alcuni anni, si è cercato di
sostituire il gesso con materiali sintetici, come ad esempio
la resina, i quali hanno il vantaggio di rendere la tutela gessata
più leggera, ma nonostante ciò, determinano ugualmente
le stesse patologie causate da una tutela gessata.
Rientra qui, l’importanza della figura del podologo nel cercare,
basandosi sulle proprie esperienze e competenze, di
dare una buona assistenza ai pazienti, per migliorare e curare
le condizioni patologiche osservate dopo la rimozione
dell’apparecchio gessato. ■
ilPodologoinmedicina
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161genfeb10
29

Arcangelo Marseglia
Vicepresidente Aip e
docente del Corso di laurea
in podologia dell’Università
“Magna Graecia” - Catanzaro
Maria Francesca Salvati
Ilenia Siniscalchi
Studenti III anno del Corso di
laurea in podologia dell’Università
“Magna Graecia” - Catanzaro
30
medicina
L’
obiettivo dello studio è stato quello di valutare la
prevalenza rispettivamente di vasculopatia e neuropatia
degli arti inferiori in una popolazione con
soggetti affetti da cardiopatia ischemica ostruttiva ed il loro
rapporto con le altre maggiori complicanze quali, diabete,
ipertensione arteriosa. Inoltre, nei soggetti arteriopatici
sono stati valutati altri parametri di interesse prettamente
podologico, quali alterazione della lamina ungueale, formula
digitale, vari tipologie di piede e di calcagno.
Materiali e metodi per i vasculopatici
Il nostro studio ha interessato pazienti di sesso maschile e
femminile di età varia, affetti da cardiopatia e da vasculopatia.
L’indagine è condotta prendendo in esame 54 pazienti
cardiopatici, visitati nel reparto di cardiologia del Policlinico
Universitario “Magna Graecia”nei pressi del Campus
“Salvatore Venuta” di Catanzaro.
Di tali pazienti 29 erano vasculopatici, di cui 21 di sesso
maschile e 8 di sesso femminile. La vasculopatia periferica
è stata definita come un Indice di Winsor £ 0,96.
L’esame delle estremità inferiori in molti casi viene completamente
o in parte trascurato nel corso della visita al
paziente. È, invece, assai opportuno riflettere e considerare
gli svariati elementi di rilievo che possono emergere da
un relativo e accurato esame. L’approccio alle estremità inferiori
viene qualche volta trascurato dal medico per dimenticanza,
ma spesso anche per il notevole ed evidente
fastidio manifestato dal paziente quando viene invitato a
togliere i calzini e mostrare i piedi.
Il motivo più comune e banale è in genere semplicemente
da attribuire alla scarsa igiene ed alla consapevolezza di
andare incontro ad una pessima figura con il medico esaminatore,
ma è possibile che vi siano giustificazioni ben più
serie e gravi, come ad esempio i palesi segni di puntura da
siringa nei tossicodipendenti, fatti infiammatori pregressi o
in atto, malattie degenerative, danni da deambulazione per
calzature inadeguate.
L’esame del piede è un aspetto fondamentale e da non
omettere nella visita medica, poiché, come abbiamo visto,
161genfeb10
Lo studio è stato sviluppato con l’obiettivo di valutare
la prevalenza rispettivamente di vasculopatia e neuropatia
degli arti inferiori in una popolazione con soggetti affetti
da cardiopatia ischemica ostruttiva ed il loro rapporto
con le altre maggiori complicanze.
La valutazione podologica
sui pazienti affetti da
cardiopatia ischemica cronica
manifestazioni a livello podalico sono sintomi di malattie a
livello sistemico (con molti precisi riferimenti sia alla medicina
interna che a numerose branche specialistiche quali
la diabetologia, la chirurgia vascolare, la dermatologia e le
malattie infettive), ma per raggiungere questo obiettivo bisogna
prima sensibilizzare medici e familiari.
Per l’ottenimento di un corretto esame obiettivo, oltre alla
raccolta dei dati anagrafici, sono stati presi in considerazione
anche il peso (poiché sappiamo l’importanza del sovrappeso
in questa patologia), l’altezza, il numero della calzatura,
la storia clinica (con domande specifiche per quel
che riguardava il tipo di vita del soggetto, se sedentario o
no e l’autonomia di marcia).
È stata, quindi, eseguita un’anamnesi familiare, grazie anche
alla consultazione della cartella ospedaliera, una patologica
remota (se il soggetto fosse affetto da diabete, ipertensione,
se avesse subito altri interventi), e un’anamnesi
patologica prossima (eventuale presenza di dolore in statica
e dinamica, tipo di dolore, luogo e insorgenza).
Successivamente, nell’esame fuori carico, venivano eseguite
delle valutazioni correlate al bilanciamento, relative
alla muscolatura ed ai riflessi osteoarticolari. È stata vista
la mobilità articolare tramite movimenti di flesso-estensione
del piede e movimenti di lateralità. Con le manovre neurologiche
sono stati osservati il riflesso achilleo (con il quale
la percussione del tendine provoca la flessione del piede),
il riflesso plantare (stimolazione longitudinale esterna
della pelle nella zona plantare, che produce l’estensione
del primo dito).
L’esame è proseguito con l’analisi distinta tra piede destro e
sinistro delle deviazioni assiali delle dita, indicando la precisa
localizzazione al fine di evidenziarne la possibile causa.
Nell’eseguire l’esame sono stati analizzati anche gli annessi
cutanei, in particolare l’eventuale presenza o assenza di peli,
modificazioni morfologiche delle unghie o cambiamenti
trofici delle stesse, presenza o meno di infezioni ungueali. È
stata rilevata anche la presenza di eventuali edemi.
Sono stati presi in considerazione anche la cute, se elastica
o meno, il grado di umidità, il calore, l’eventuale presen-
ilPodologoinmedicina

za di lesioni (analizzandone la natura e la localizzazione) e
ipercheratosi. Si deve puntualizzare però che l’esame in
carico del soggetto non si è potuto effettuare poiché la
maggior parte delle persone in quel momento era costretta
a letto o per infarto in corso o per altri motivi che ci hanno
portato ad eliminare questa fase dell’esame obiettivo
anche nei pazienti che avrebbero potuto farlo per mancanza,
poi, di termini di paragone.
Sono stati rilevati poi i valori pressori, la frequenza ed il ritmo
del battito cardiaco, dopodiché i polsi periferici pedidia
e tibiale posteriore. Gli strumenti usati per lo screening sono:
lo sfigmomanometro (per rilevare i valori pressori) e
l’ecodoppler (per valutare l’indice di Winsor - Figura 2), il
martelletto neurologico (utilizzato per le prove apposite), il
goniometro medico (per la valutazione dei gradi di deviazioni
assiali dei segmenti ossei - Figura 3), il centimetro da
sarta (per analizzare una differente circonferenza tra i due
arti ed evidenziare eventuali presenze di edemi).
Abbiamo rilevato in ogni paziente la presenza dei polsi pedidio
e tibiale posteriore con la palpazione, abbiamo poi
misurato la pressione a questi livelli con l’uso del Doppler
ed abbiamo, infine calcolato, il rapporto pressorio caviglia/braccio
(Indice di Winsor).
La procedura va eseguita a paziente supino da almeno 5
min; le pressioni sistoliche devono essere rilevate sempre
con sonda doppler utilizzando un gel elettroconduttivo, insonorizzando
l’arteria in esame con un angolo compreso tra
45° e 60°, il manicotto dello sfigmomanometro va gonfiato
sino a 20 mmHg oltre il punto di scomparsa del segnale arterioso,
e quindi sgonfiato lentamente (2 mmHg/sec).
È stato riscontrato frequentemente la netta riduzione dell’ampiezza
o addirittura l’assenza totale di uno o più polsi
distali nei soggetti anziani e, talora, anche in pazienti relativamente
giovani, i quali possono essere del tutto ignari
del loro difetto e anche del tutto asintomatici. È proprio su
questa eventuale assenza, scarsità e/o sottovalutazione dei
segni relativamente modesti che l’osservazione di un medico
o operatore sanitario scrupolosi può portare elementi
utili di valutazione e di prospettive diagnostiche.
Tutti questi dati sono stati raccolti ed inseriti nella cartella
clinica (Figura 1).
Diviene importantissimo ampliare lo studio con numerosi
mezzi di indagine incruenti, e all’occorrenza anche invasivi
(arteriografia), fino alla scoperta dei dati patologici significativi,
altrimenti destinati a rimanere sconosciuti e comportare
conseguenze quoad vitam et valetudinem (morte
del paziente).
Il riscontro di un polso pedidio deficitario non è solo un dato
occasionale curioso ed isolato, ma costituisce il punto di
partenza per un doveroso iter diagnostico.
È certamente opportuno notare, per inciso, quale può essere
il beneficio per l’individuo e per la società, in termini
di morbosità, mortalità e possibile invalidità e conseguente
aggravio dei costi sociali, il porre un’importante diagnosi di
ilPodologoinmedicina
medicina
malattia destinata ad evolvere, partendo da una osservazione
di per sé banalissima, ma certamente doverosa da
parte di chiunque operi nel campo sanitario.
Il riscontro di manifestazioni emorragiche a carico del piede
può aprire la strada ad un iter diagnostico estremamente
ampio. La presenza di petecchie ed ecchimosi a carico
del piede, sottoposto ad un continuo e rilevante carico e,
quindi, soggetto a micro e macro traumatismi, in misura
superiore ad altri segmenti corporei, richiede in ogni caso
vaste ed importanti direttive diagnostiche.
Esiste la possibilità che i segni di emorragia sottocutanea
siano semplicemente dovuti a fenomeni di fragilità venulare
e capillare, la così detta angiopsatirosi, ma bisognerà
opportunamente escludere che il paziente non soffra di
una piastrinopenia o di una piastrinopatia primitiva o compressa
nell’ambito di una malattia dell’apparato emopoietico,
quale la leucemia.
È cosa nota che i segni precoci di alterazione del numero
e della funzione delle piastrine si manifestano facilmente a
carico delle estremità distali, proprio a causa delle maggiori
esposizioni a carico e a traumi.
Sarà opportuno estendere poi lo studio agli altri fattori della
coagulazione, soprattutto in caso di sanguinamento in
caso di manovre chirurgiche sul piede, con riscontro di difetto
della emostasi o di imperfetta formazione del coagulo.
Risultati della ricerca sui vasculopatici
Nella valutazione, i risultati sono stati elaborati mediante il
t-test p

32
medicina
Figura 2a. Ecodopple e valutazione ABI
ABI= minor valore di pressione rilevato alla caviglia (dx o sn) maggior valore
assoluto della pressione agli arti superiori
Di tali soggetti maschi sono emersi dati rilevanti per quanto
riguarda i soggetti vasculopatici e non vasculopatici.
L’età prevalente per quanto riguarda la presenza di vasculopatia
è del 68,9±9,3, rispetto all’assenza di vasculopatia
in cui vi è una prevalenza di età del 61,2±14,8.
Per quanto riguarda il diabete non sono emersi dati significativi
sia nei confronti dei soggetti vasculopatici che dei
soggetti non vasculopatici (27,5% vs 20,6%).
Rilevante è la presenza dell’ipertensione arteriosa nei soggetti
con presenza di vasculopatia (86,2% vs 41,3%), quale
principale causa di tale patologia. Il fumo considerata causa
imponente nella vasculopatia, in effetti nel nostro studio non
ha evidenziato alcuna percentuale rilevante (0% vs 24,1%).
L’assenza dei riflessi achillei nei soggetti vasculopatici era
del 55,1% vs 6,8%, mentre per quanto riguarda i riflessi
rotulei nei soggetti vasculopatici era del 51,7% vs 6,8%
dei non vasulopatici. La dimostrazione del danno circolatorio
emerge anche dal dato temperatura: nei soggetti vasculopatici
è infatti presente l’89,6% dei soggetti con bassa
temperatura, contro il 44,8% dei soggetti non vasculopatici.
Le percentuali di alcool ed epatopatia erano troppo
basse per essere valutate statisticamente.
Inoltre sono stati presi in considerazione altri parametri di
interesse prettamente podologico. Dall’esame con il podoscopio
sono emersi dati riguardanti le diverse tipologie di
piede, in relazione alla presenza o all’assenza di vasculopatia.
La prevalenza riguarda il piede piatto con 58,60%
nei vasculopatici,mentre nei soggetti non vasculopatici vi è
una prevalenza del 28,50% di un piede normale.
Per quanto riguarda la formula interdigitale vi è prevalenza
di un piede quadrato sia nei soggetti vasculopatici (51,8%)
che non vasculopatici (33,4%). I valori differiscono di poco.
Quindi, non c’è una reale connessione della patologia vascolare
che possa avere effetto su una differenza di lungezza
delle dita.
161genfeb10
Figura 2b. Valutazione ABI
ABI = minor valore di pressione rilevato alla caviglia (dx o sn) maggior valore
assoluto della pressione agli arti superiori.
pressione 1: omerale (o radiale) dx; pressione 2: omerale (o radiale) sn; pressione
3: tibiale posteriore e pedidia sn; pressione 4: tibiale posteriore e pedidia
dx.
Infine, abbiamo valutato gli annessi cutanei quali peli ed
unghie. Da tale valutazione è emerso un’alterazione della
lamina ungueale nel 79,30% dei vasculopatici, mentre nei
soggetti non vasculopatici un’alterazione della lamina è riscontrabile
solo nel 47,7%.
Da ciò possiamo evincere che una sofferenza vascolare
periferica può provocare un ulteriore sofferenza dei tessuti
che si ripercuote a livello ungueale
Tabella 1. Soggetti con cardiopatia ischemica
Vasculopatia Vasculopatia
presente assente
Età (anni) 68,9±9,3 61,2±14,8*
Sesso (%) 72,4% 65,5%*
Diabete (%) 27,5% 20,6%*
Ipertensione (%) 86,2% 41,3%
Fumo (%) 0 24,1%*
Rot achilleo alterato (%) 55,1% 6,8%*
Rot rotuleo alterato (%) 51,7% 6,8%*
Bassa temperatura arti inf (%) 89,6% 44,8%*
*p

metria, monofilamento di Semmens Weinstein, riflessi
Achilleo e rotuleo, alterazione morfologica del piede, formula
digitale, e alterazione lamina ungueale.
Il paziente, è stato sottoposto, ad un esame neurologico,
andando quindi ad esplorare, la sensibilità superficiale con
il monofilamento; quella vibratoria con il biotesiometro; i riflessi
Achilleo e Rotuleo.
Figura 3.
Nell’andare a valutare la sensibilità superficiale, il paziente è
posto in posizione supina (cioè sdraiato a pancia in su), in
modo tale che non andava a guardare i suoi piedi durante
tutta la durata del test; con leggera pressione, si è andato a
toccare il piede del paziente per 1-2 secondi fino a far flettere
il monofilamento, facendo attenzione a non andare a
toccare direttamente le callosità; sulla pianta del piede, è
stato posto a livello del 1-3-5 dito; 1-3-5 testa metatarsale;
all’estremità mediale e laterale del mesopiede; al tallone.
Sul dorso invece, è stato posto il monofilamento a livello dello
spazio interdigitale tra il 1 e il 2 dito, e quello tra il 4 e il 5.
Figura 4.
ilPodologoinmedicina
medicina
Invece, con il biotesiometro appoggiato sul piede, si trasmette
una vibrazione ad intensità variabile. Se il soggetto
non avverte la vibrazione o la avverte ad una soglia elevata
(maggiore di 25 V) si ha un deficit sensitivo.
Riflesso rotuleo
Si provoca percuotendo immediatamente al di sotto della
rotula, a paziente seduto con gambe a ciondoloni o con
l’arto in esame accavallato, oppure a paziente supino, passando
la mano libera sotto il ginocchio dell’arto in esame,
allo scopo di fletterne leggermente l’articolazione.
Figura 5. Riflesso rotuleo
Riflesso achilleo
Si provoca percuotendo sul tendine d’Achille (Figura 6),
mentre il paziente si trova in ginocchio sul letto in modo
che i piedi sporgano dalla sponda, oppure in posizione supina
con l’arto inferiore semiflesso e tenendo, con la mano
libera, il piede in stato di leggera flessione.
Inoltre, con il podoscopio,si sono andate a valutare le diverse
alterazioni del piede (piatto, cavo, pronato); e attraverso
la lunghezza dei primi due metatarsi, le formule me-
Figura 6. Riflesso achilleo
161genfeb10
33

34
medicina
tatarsali (egizio in cui il primo dito è più lungo del secondo;
greco il secondo più lungo del primo; e quadrato le due dita
sono uguali).
Tra le diverse alterazioni della lamina ungueale quelle che
più frequentemente, si sono verificata sono le onicomocosi
(infezione funginea), macerazioni e fessurazioni, distrofia
ungueale.
Risulati e conclusioni
Dai risultati ottenuti, è emerso un dato significativo: tutti e
25 pazienti affetti da neuropatia, presentano cardiopatia
ischemica; la prevalenza maggiore si è riscontrata nel sesso
maschile rispetto a quello femminile.
Come si può notare dai dati che seguono (Tabella 2):
Tabella 2. Soggetti con cardiopatia ischemica
Vasculopatia Vasculopatia
presente assente
Età (anni) 70,0±8,4 61,2±14,7*
Sesso (%) 84% 76%*
Diabete (%) 12% 32%*
Ipertensione (%) 76% 56%*
Rot achilleo alterato (%) 48% 0*
Rot rotuleo alterato (%) 44% 8%*
Bassa temperatura arti inf (%) 60% 36%*
Da questo grafico (Grafico 1) emerge come l’alterazione
morfologica più frequente è il piede piatto.
Nei soggetti neuropatici vi è una percentuale del 55%; seguita
dal 35% da piede cavo; e meno del 10% vi è un piede
pronato; quest’ultima percentuale la si può notare anche
per un piede normale.
Anche nei soggetti non neuropatici l’alterazione morfologica
più frequente è il piede piatto, con il 39%; seguito con
il 22% da un piede normale; con il 19% un piede cavo; e
con l’11% un piede pronato.
Grafico 1. Prevalenza di piede normale, piatto, cavo, pronato nei soggetti con
e senza Neuropatia.
161genfeb10
Dal Grafico 2 si può notare che quasi l’80% dei pazienti
neuropatici presenta alterazione della lamina ungueale; invece
nei pazienti non neuropatici il dato è del 55%.
Grafico 2. Prevalenza di alterazione della lamina nei soggetti con e senza
Neuropatia.
Dal Grafico 3 si può notare, come sia nei soggetti neuropatici
che non neuropatici, il 45% presenta piede quadrato,
seguito dal 33% da piede egizio e dal 22% da piede
greco.
Grafico 3. Prevalenza di alterazione del piede nei soggetti con e senza Neuropatia.
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