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Luigi Riccoboni, Il liberale per forza / L'italiano ... - irpmf - CNRS

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84 – Valentina Gallo<br />

Resta Lelio solo e con ansietà si pone a leggere il biglietto, che trova scritto in questi<br />

termini:<br />

«Amor mio,<br />

io dubito, o mia cara, che il Conte mio sposo non esequisca pontualmente la mia comissione,<br />

e questa mia dubietà deve assicurarvi della mia tenerezza. Quello che più preme ch’egli vi<br />

faccia conoscere è l’ardente desiderio che ho di vedervi e, come che mi è impossibile di<br />

venire a trovarvi, vi prego di voler voi venire a mia casa. Egli è infructuoso che mi esprima<br />

d’avantaggio, e mi lusingo che voi non dubitatte punto de’ miei sentimenti, e che voi<br />

riconosciate in me la più tenera passione e l’amicizia la più sincera<br />

© IRPMF, 2008 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

la Contessa».<br />

Ad ogni passo in questa lettera di tenerezza e di amore Lelio si comove <strong>per</strong> gelosia e,<br />

terminata di leggere, dice tenere <strong>per</strong> certo che non sia la Contessa, ma qualche amante della<br />

sua moglie che abbi guadagnato quel servo e si sia servito di quel pretesto; che potrebbe<br />

darsi ancora che fosse la lettera scritta in ciffra e <strong>per</strong>ò voler conservarla <strong>per</strong> consultarla<br />

con qualche amico che di tale matteria sia addotrinato. Si conferma più che mai di voler<br />

tenere Flaminia ben guardata e chiusa nella sua camera, e spiacergli ancora che le fi nestre<br />

di quella guardino su la strada, mentre pur troppo s’inmagina che tutto il giorno stia al<br />

balcone a vedere tutto il popolo che passa, e che fra quelli è impossibile che non passi<br />

qualche giovane che non gusti Flaminia di vedere e che lui non si compiacia di veder lei.<br />

In questo discorso Lelio si lascia trasportare dalla passione, e si fi gura di vedere Flaminia<br />

al balcone, salutata da un uomo che le addimanda scusa se troppo si inoltra ed ardisce<br />

dimandarle il di lei nome e la sua condizione, sembrandogli aver qualche cognizione di lei,<br />

a cui Flaminia pare a lui che, in vece di ritirarsi dal balcone, rispondi con molta cortesia e gli<br />

dica la sua condizione e stato. Lelio riscaldato ed acciecato dalla gelosia si dà ad intendere<br />

che il giovine, con artifi ccio, le dica che non si era ingannato ed avere qualche cognizione<br />

di Lelio suo marito, con il quale vuol cercare di fare amicizia <strong>per</strong> aver campo di pratticare in<br />

sua casa <strong>per</strong> offerirle la sua servitù e chiederle il favore di essere lui il suo cavagliere, come<br />

è di costume, <strong>per</strong> servirla a’ spettacoli, al ballo ed a’ passeggi; alla quale proposizione dice<br />

Lelio che doverebbe Flaminia rispondere col ritirarsi dal balcone e serrarne la fi nestra, ma,<br />

tutto al contrario, gli par di sentire che tutta gentilezza lo ringrazii, e gli dica che si chiamerà<br />

ben fortunata e potrà ben dirsi contenta se averà il piacere e l’onore della compagnia di<br />

un cavagliere così gentile e garbato. A questo punto Lelio, che ubriacato dalla passione si<br />

crede che le sue rifl essioni siano un fatto e non una fi nzione e pensa che Flaminia sia in<br />

quel’instante medesimo al balcone parlando col cavagliere, dà in un trasporto di colera e<br />

corre nella stanza gridando contro Flaminia, dicendo che non le riuscirà di eseguire la sua<br />

voglia e saprà frenare la sua libertà, e termina l’atto primo.

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