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1 universita' degli studi della tuscia “viterbo” - Unitus DSpace

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seux. In queste pagine tra centinaia di frequentatori italiani e stranieri, tra cui<br />

nomi illustri del panorama culturale mondiale del ‘900, che passarono per il<br />

Vieusseux, si legge:<br />

25/10/73 - Virginia Fielden – Villa Melazzanno. Greve – Firenze 146<br />

Nel quadro di una evidente scarsità di informazioni precise sulla vita e<br />

sulla figura di Virginia Fielden, l’individuazione di questo dato, anche se apparentemente<br />

secondario, è di estrema importanza: ci consente di datare la<br />

frequentazione di Virginia delle sale di lettura del Vieusseux e di conoscere il<br />

periodo e il luogo in cui soggiornò a Firenze.<br />

Si tratta, quindi, di un soggiorno che precedette di circa dieci anni<br />

quello del padre a Firenze nel 1981, anno in cui egli donò il patrimonio librario<br />

<strong>della</strong> figlia al Vieusseux.<br />

Inoltre, rileggendo le date appuntate all’interno dei libri dalla stessa<br />

Virginia e dai suoi conoscenti autori delle dediche manoscritte, è possibile datare<br />

i suoi viaggi nell’arco di circa un trentennio, dagli anni trenta agli anni<br />

sessanta del ‘900 147 . Risulta pertanto evidente che essi furono tutti anteriori al<br />

1973, anno in cui Virginia si abbonò al Vieusseux e in cui decise, dopo tanto<br />

viaggiare, di fermarsi definitivamente a Firenze e qui trascorrere gli ultimi<br />

anni <strong>della</strong> sua vita. A Firenze, Virginia lasciò la sua biblioteca privata che nel<br />

146 si tratta <strong>della</strong> firma e del recapito che vengono richiesti, ancora oggi, ai nuovi soci al momento <strong>della</strong> loro iscrizione al<br />

Vieusseux.Il volume che costituisce il Libro dei Soci dal 1952 al 1977 è custodito, insieme agli altri, negli archivi del Gabinetto<br />

Vieusseux.<br />

147 le date che Virginia usava appuntare nei suoi libri accanto alla sua firma, probabilmente in occasione di ogni suo nuovo<br />

viaggio, sono molto utili e ci aiutano a ricostruire una cronologia dei suoi itinerari: ci accorgiamo così che i primi furono<br />

realizzati alla fine <strong>degli</strong> venti e che i più frequenti si concentrano negli anni trenta e negli anni cinquanta. Il ’57 e il ’58, in<br />

particolare, sono anni n cui la viaggiatrice visitò numerosi paesi come: Shanghai, Singapore, Pechino, New York, Giappone,<br />

Bangkok, e così via, come dimostrano i circa quindici libri dedicati all’oriente che riportano le date scritte a matita<br />

1957-‘58.<br />

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