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1 universita' degli studi della tuscia “viterbo” - Unitus DSpace

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l’autrice registra le proprie impressioni, fornisce riferimenti ed informazioni<br />

sui luoghi visitati, sulla loro arte, sul loro governo, sulla religione, sulla lingua,<br />

sul modo di vestire, sulla cucina, su persone di sua conoscenza o sui personaggi<br />

noti, normalmente figure politiche, dei paesi visitati. La Fielden usava<br />

spesso firmare i suoi libri annotando insieme l'anno e il luogo di acquisto,<br />

fornendo quindi uno specchio inconsueto dei suoi frequenti viaggi in Oriente.<br />

Tra le mete privilegiate Shanghai, Singapore, Bangkok e soprattutto, Cairo.<br />

Scorrendo i titoli dei testi che compongono questo prezioso fondo librario,<br />

risalta immediatamente agli occhi del lettore il tratto comune che li lega:<br />

il viaggio. Si tratta prevalentemente di testi che parlano di paesi stranieri,<br />

<strong>della</strong> loro storia, <strong>della</strong> loro arte, delle loro tradizioni culturali; accanto ai resoconti<br />

di viaggi reali, si susseguono quelli romanzati su esperienze inventate;<br />

spesso si incontrano dizionari o volumi di enciclopedie, nonché raccolte letterarie<br />

e manuali storici.<br />

Nella sua fisionomia, questo fondo rispecchia in scala ridotta il Gabinetto<br />

Scientifico e Letterario G.P. Vieusseux, nella caratteristica presenza di<br />

libri inerenti al viaggio e alla descrizione dei paesi stranieri, che abbiamo preso<br />

in rassegna nel paragrafo precedente. Scritti prevalentemente in inglese,<br />

anche se non mancano quelli in italiano, russo, spagnolo, francese e tedesco, i<br />

volumi del fondo Fielden ricordano ulteriormente la varietà linguistica dei testi<br />

conservati nella biblioteca circolante e nel gabinetto di lettura del Vieusseux,<br />

uno dei tratti caratteristici <strong>della</strong> sua impronta internazionale. Si tratta<br />

quindi di un tipico esempio di una politica di selezione dei testi odeporici da<br />

sempre favorita all’interno del gabinetto letterario fiorentino che proprio per<br />

questo motivo ricevette una accoglienza particolarmente entusiasta al suo ingresso<br />

nel Vieusseux.<br />

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