1 universita' degli studi della tuscia “viterbo” - Unitus DSpace
1 universita' degli studi della tuscia “viterbo” - Unitus DSpace 1 universita' degli studi della tuscia “viterbo” - Unitus DSpace
no le distanze dai propri connazionali. Lady Duff Gordon scrivendo dall’Egitto, esternava tutto il suo spregio di fronte all’atteggiamento di indifferenza che i viaggiatori inglesi mostravano per le sorti tragiche di un paese in guerra, finendo per rinnegare la propria nazionalità: When I go and sit with the English I feel almost as if they were foreigners to me too, so completely am I now Bint el-Beled [daughter of the country] here 140 . La viaggiatrice inglese ripeteva spesso l’espressione di volersi “sedere” tra i popoli, ad indicare una totale fusione con essi, sottolineando la profonda diversità che avvertiva con i suoi connazionali, pronti a giudicare inferiori i popoli arabi dall’alto di un atteggiamento distaccato. I seat among the people and do not make myself big, dichiarava Lady Duff Gordon, riaffermando tenacemente la volontà di avvicinarsi ai popoli stranieri libera da vincoli sociali e pregiudizi. La fusione fu tale che Lady Gordon finì per affermare espressamente nelle sue lettere scritte dall’Egitto la volontà di diventare una donna araba: I belive, and as I now am no longer looked upon as a foreigner, I shall be able to get a respectable Arab women 141 . Simili approcci, simili reazioni allo straniero, come vedremo, emergono anche nelle esperienze di viaggio della Fielden, anche se in questo caso, diversamente dalle sue colleghe, Virginia non le espresse in dichiarazioni esplicite e cariche di una tale portata reazionaria, ma in modo più pacato e intimo in parole e frasi scritte fugacemente all’interno dei suoi libri. 140 L. D. Gordon, Letters from Egypt, London, 1902, p. 223. 141 Ivi, p. 270. 72
Viaggiano spesso sole, eleggendo il nostro paese come dimora permanente e base da cui partire per successivi viaggi British women had gained the confidence [typically by the mid-nineteenth century] to travel without a male chaperone – not even, on occasions, a female one – it was surely natural for them to choose a destination so familiar [artistically and historically, as well as topographically] and inviting as Italy 142 . A volte, ed è questo il caso delle nostre protagoniste, si muovono al seguito di padri, mariti, fratelli, o a causa di malattie che esigono climi caldi, ma mai per svago, per puro piacere. Viaggiare diventa per loro una sorta di condizione esistenziale, un modus vivendi che segna tutta la loro vita. Notevole è anche l’impegno sociale che queste donne riservano al viaggio e che esse dimostrano, in particolare, verso le popolazioni locali. Sarah Austin, ad esempio, viaggiando a Malta con il marito si preoccupa di migliorare la condizione delle donne nelle comunità locali, soprattutto in merito alla loro istruzione. Profondamente convinta che «una donna istruita sia sempre in grado di mantenersi da sola», Sarah dedicò gran parte della sua vita alla difesa dei diritti delle donne e alla loro educazione scolastica, sia all’estero sia in patria. Il porsi diversamente all’altro da parte di molte viaggiatrici straniere e il processo di apertura che esse ricercano, parte da una chiara opposizione alla maniera di intendere il viaggio secondo connotati tipicamente maschili. E’ lo spirito colonizzatore che da sempre spinge gli uomini a visitare nuove terre per conquistarle, quello che loro rifiutano, è l’aggressività tipica dei viaggiatori maschili a giudicare e ad invadere le altre civiltà, quella che spesso manca nella letteratura odeporica di stampo femminile. A questo proposito, Janet 142 J. Robinson, With Foreigners alone: Some British Women Travellers in Italy during the 15 th to the 19 th Centuries, Bollettino del C.I.R.V.I, Gennaio-Dicembre 1996, n.33-34, anno XVII, p. 22. 73
- Page 21 and 22: Spesso accadeva che gli intrepidi p
- Page 23 and 24: La visita alle collezioni di opere
- Page 25 and 26: gnare il nostro paese osservandone
- Page 27 and 28: pito da alcuni affreschi in cui, in
- Page 29 and 30: tensità, i viaggi nel nostro paese
- Page 31 and 32: il viaggiatore era e si sentiva pre
- Page 33 and 34: we afterwards set out to travel to
- Page 35 and 36: La bellezza di Firenze non lasciò
- Page 37 and 38: pochissimo, pochi dazi, gran quanti
- Page 39 and 40: […] a just appreciation of Italia
- Page 41 and 42: Una appassionata viaggiatrice ingle
- Page 43 and 44: nare opere d’arte con cui abbelli
- Page 45 and 46: perdute all’Italia» 78 . Alla ba
- Page 47 and 48: la cortesia dei rispettivi propriet
- Page 49 and 50: È interessante notare, inoltre, co
- Page 51 and 52: In uno studio sul ruolo di epicentr
- Page 53 and 54: forte, per dirlo con le parole di C
- Page 55 and 56: Niccolò Tommaseo, primo biografo d
- Page 57 and 58: […] a côté de ses vieux et doct
- Page 59 and 60: italiana dei più interessanti arti
- Page 61 and 62: A sua volta intrepido viaggiatore e
- Page 63 and 64: alcune riviste [oltre l’Antologia
- Page 65 and 66: Dall’analisi dei registri di pres
- Page 67 and 68: Malgrado l’apertura del gabinetto
- Page 69 and 70: stanza ed erano in grado di dare le
- Page 71: che percorrono le strade del mondo
- Page 75 and 76: interagire con culture diverse e di
- Page 77 and 78: l’autrice registra le proprie imp
- Page 79 and 80: seux. In queste pagine tra centinai
- Page 81 and 82: paesi stranieri, di Virginia, che s
- Page 83 and 84: degli stranieri in transito per il
- Page 85 and 86: viaggio, terminava dicendo: «moder
- Page 87 and 88: Non sappiamo con esattezza quali, q
- Page 89 and 90: strarono costantemente nei propri p
- Page 91 and 92: Turkey, [166308-Ffie], la Fielden a
- Page 93 and 94: den, 2/4/4». Numerose sono anche l
- Page 95 and 96: iguarda le trascrizioni delle note
- Page 97 and 98: Catalogo dei volumi appartenenti al
- Page 99 and 100: • Padova, Biblioteca del Dipartim
- Page 101 and 102: 166337 Ffie Non è presente in altr
- Page 103 and 104: 13) R. FEDDEN, Syria: An Historical
- Page 105 and 106: Non è presente in altri fondi del
- Page 107 and 108: 3. Sul r della sguardia anteriore n
- Page 109 and 110: 28) R. LIDDELL, Byzantium and Istan
- Page 111 and 112: 1. Sul r. della guardia nota manosc
- Page 113 and 114: Att. risulta nell’inventario orig
- Page 115 and 116: Presente in SBN: • Milano, Biblio
- Page 117 and 118: Att. risulta nell’inventario orig
- Page 119 and 120: 55) L. COTTRELL, The Bull of Minos,
- Page 121 and 122: Travels of Marco Polo (1954) Att. r
no le distanze dai propri connazionali. Lady Duff Gordon scrivendo<br />
dall’Egitto, esternava tutto il suo spregio di fronte all’atteggiamento di indifferenza<br />
che i viaggiatori inglesi mostravano per le sorti tragiche di un paese in<br />
guerra, finendo per rinnegare la propria nazionalità:<br />
When I go and sit with the English I feel almost as if they were foreigners to me too,<br />
so completely am I now Bint el-Beled [daughter of the country] here 140 .<br />
La viaggiatrice inglese ripeteva spesso l’espressione di volersi “sedere”<br />
tra i popoli, ad indicare una totale fusione con essi, sottolineando la profonda<br />
diversità che avvertiva con i suoi connazionali, pronti a giudicare inferiori<br />
i popoli arabi dall’alto di un atteggiamento distaccato. I seat among the<br />
people and do not make myself big, dichiarava Lady Duff Gordon, riaffermando<br />
tenacemente la volontà di avvicinarsi ai popoli stranieri libera da vincoli<br />
sociali e pregiudizi.<br />
La fusione fu tale che Lady Gordon finì per affermare espressamente<br />
nelle sue lettere scritte dall’Egitto la volontà di diventare una donna araba:<br />
I belive, and as I now am no longer looked upon as a foreigner, I shall be able to get<br />
a respectable Arab women 141 .<br />
Simili approcci, simili reazioni allo straniero, come vedremo, emergono<br />
anche nelle esperienze di viaggio <strong>della</strong> Fielden, anche se in questo caso,<br />
diversamente dalle sue colleghe, Virginia non le espresse in dichiarazioni esplicite<br />
e cariche di una tale portata reazionaria, ma in modo più pacato e intimo<br />
in parole e frasi scritte fugacemente all’interno dei suoi libri.<br />
140 L. D. Gordon, Letters from Egypt, London, 1902, p. 223.<br />
141 Ivi, p. 270.<br />
72