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1 universita' degli studi della tuscia “viterbo” - Unitus DSpace

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Malgrado i quattro secoli che separano Montaigne da queste spinsters<br />

abroad, si coglie nelle loro esperienze di viaggio la stessa volontà di calarsi e<br />

di misurarsi con popoli e costumi estranei ai propri, senza gli stereotipi che<br />

animano le pagine dei diari di molti viaggiatori occidentali in epoca moderna<br />

ma solo guidati dalla profonda fede nel viaggio come mezzo di conoscenza.<br />

Si tratta di un modo di porsi all’altro straordinariamente atipico rispetto ad<br />

un’infinita quantità di resoconti di viaggio che ripetono ininterrottamente gli<br />

stessi clichés e che finiscono per determinare quella diversità culturale stereotipata<br />

tra nazioni diverse che si trasmette da secoli sino ai giorni nostri. Montaigne,<br />

non a caso, conscio di questa realtà ridicolizzava già nel XVI secolo il<br />

turista medio:<br />

La plus part ne prennent l’aller que pour le venir. Ils voyagent couverts et resserrez<br />

d’une prudence taciturne et incommunicable, se defendans de la contagion d’un air inconnue<br />

1 .<br />

Mossi da una comune curiosità di conoscere il “diverso” e non di giudicarlo<br />

dall’alto <strong>della</strong> propria presunta superiorità culturale, questi viaggiatori<br />

di epoche diverse e lontane intraprendono cammini che pur nelle variate tipologie<br />

e mutate dinamiche, sembrano motivati da uguali costanti psicologiche.<br />

La psiche di chi viaggia, nonostante i cambiamenti del tempo, rimane<br />

immutata. Certe situazioni sono quasi al di fuori del tempo, gli stessi conflitti<br />

interiori si ripetono continuamente fino a tracciare stati d’animo universali del<br />

viaggiatore: la voglia di fuggire dalla quotidianità, la fame di novità e la curiosità<br />

che lo spingono ad abbandonare la propria casa, uniti alla continua nostalgia<br />

di essa, l’interesse per i nuovi paesi visitati da una parte e l’inevitabile<br />

1 cit. in F. Paloscia, Il Grand Tour ieri e oggi: proposte di continuità, Bollettino del C.I.R.V.I n. 20, Luglio-Dicembre<br />

1989, anno X, fasc. II, p. 332<br />

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