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1 universita' degli studi della tuscia “viterbo” - Unitus DSpace

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stanza ed erano in grado di dare lezioni al più grande viaggiatore reduce dalle<br />

sue tediose e costose peregrinazioni e di correggerlo» 134 ; più avanti poneva<br />

una domanda:<br />

Che cosa facciamo se non perdere il beneficio di tanti diari, mappe, descrizioni storiche<br />

o relazioni, se con questi aiuti non possiamo viaggiare accanto al nostro cammino?<br />

e concludeva che un<br />

buon libro è nello stesso tempo il miglior compagno, la migliore guida, via, meta del<br />

nostro viaggio 135 .<br />

Sono molto più le donne, legate da sempre ad un’immagine di stasi in<br />

contrapposizione al movimento <strong>degli</strong> eroi maschili, ad usufruire dei testi che<br />

hanno come tema il viaggio 136 . Confinate all’interno delle proprie case, angeli<br />

forzati del focolare domestico e romantiche sognatrici di viaggi che non possono<br />

materialmente fare, diventano il pubblico privilegiato <strong>della</strong> letteratura<br />

odeporica. Costrette quindi a «viaggi indoors, nello spazio domestico da sempre<br />

concesso alle donne», come fa notare Mirella Scriboni, «possono anche se<br />

solo con l’immaginazione sconfinare outdoors, all’esterno» 137 . Le donne, inoltre,<br />

sembrano ricoprire un ruolo passivo non solo nell’unica veste che vie-<br />

134<br />

Cit. in A. Maczack, Viaggi e viaggiatori…, op. cit., p. 280.<br />

135<br />

Ivi. p. 280.<br />

136<br />

In generale sul tema del viaggio delle donne ho consultato M. Russel, The Blessings of a Good Thick Skirt:<br />

Women Travellers and their World, London, 1994, pp. 225-234; AA.VV., Altrove. Viaggi di donne<br />

dall’antichità al Novecento, a cura di Dinora Corsi, Roma, 1999; AA.VV., Donne in viaggio. Viaggio religioso,<br />

politico, metaforico, a cura di M.L. Silvestre e A. Valerio, Bari, 1999; D. Shemek, Ladies errant: Wayward<br />

Women and Social order in early modern Italy, Durham 1998. Per i cataloghi riguardo alle viaggiatrici<br />

cfr. J. Robison, Wayward Women: a guide to Women Travellers, Oxford-New-York 2001; W. Griep, A. Pelz,<br />

Frauen reisen. Ein bibliographisches Verzeichnis deutschsprachinger Frauenreisen 1700 bis 1810, Bremen,<br />

1995. Sul tema delle viaggiatrici straniere in Italia cfr. AA.VV., Viaggio e scrittura. Le straniere nell’Italia<br />

dell’Ottocento, a cura di L. Borghi, N. Livi Bacci, U. Treder, Génève, 1966. A questo proposito, scrive Francesca<br />

De Caprio, che «oltre ad alcune viaggiatrici si prendono in considerazione alcune tipologie di viaggio<br />

(pp. 9-38) e la funzione e la retorica dell’abito da viaggio (pp. 181-214). F. De Caprio, Maria Ludovica Gonzaga<br />

Nevers. Una principessa franco-mantovana sul trono di Polonia, Roma-Mentana, 2002, p. 11.<br />

137<br />

M. Scriboni, Il viaggio al femminile nell’Ottocento: la principessa di Belgioioso, Amalia Zizzoli e Carla<br />

Serena, Bollettino del C.I.R.V.I., Gennaio-Dicembre, 1994, Anno XV, Fascicolo I-II, p. 100.<br />

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