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05.06.2013 Views

mi stessi di quei sommi uomini che tanto illustrarono la Toscana, alimentano ancor oggi l’erudita curiosità del forestiero, risvegliano il genio dell’artista e consolano il filosofo che contempla con estrema compiacenza le leggi dolci e temperate come il clima, la cultura non interrotta di campagne ridenti onde il cittadino ottiene i mezzi di un’esistenza beata e tranquilla. E forse per più lungo tempo, e con maggior profitto per loro, e per gli abitanti della bella Firenze vi soggiornerebbero i forestieri, se trovassero un pubblico stabilimento che riunisse gli scritti periodici 105 . A parte le classiche connotazioni celebrative di Firenze, già rintracciate altrove nei vari resoconti dei viaggiatori stranieri che la visitarono, ciò che interessa è la riaffermazione nell’avviso di propaganda, dell’immagine della città quale luogo ideale per i forestieri che fossero intenzionati ad alimentare «l’erudita curiosità», attraverso la presenza «degli scienziati, le magnifiche biblioteche, i capi d’opera». I viaggiatori «per la maggior parte istruiti» diventavano, quindi, nelle parole del Vieusseux, gli utenti privilegiati del suo stabilimento. Nei loro resoconti di viaggio, infatti, non è raro, trovar traccia della funzione del Gabinetto Vieussuex quale luogo di incontro tra gli stranieri, che spesso ne ricordano la visita accanto agli altri poli di attrazione culturale fiorentini. Susan Horner, ad esempio, la giovane inglese che a Firenze soggiornò per due anni tra il 1847 e il 1848 e che costituisce una voce autorevole per segnalare i luoghi culturali più in voga in città tra i forestieri, ricorda nel suo diario le frequenti visite al Gabinetto di lettura, in cui usufruiva normalmente del prestito dei libri a domicilio. Il 21 febbraio del 1847, ad esempio, scrive: I went to Vieusseux to look at books in Venice […] Young Vieusseux talked to me of the Venetian Tommaseo who is here 106 . Valery, nel 1826, in occasione della sua visita fiorentina lascia appassionate notazioni del gabinetto Vieusseux: 105 L. Desideri, Storia di un gabinetto di lettura…, op. cit., p. 17 106 S. Horner, Journal of a Tour in France and Italy, 1847-1848, op. cit. f. 31 r. 56

[…] a côté de ses vieux et doctes dépôts littéraires, Florence possède un établissement moderne digne d’intérêt, c’est le cabinet de M. Vieusseux, qui doit recevoir une de ses premières visites de tout voyageur éclairé et qui contribue singulièerement à l’agrément du séjour de cette ville. Là se trouvent les principaux journaux, les revues, les nouveautés remarquables qui paraissent en Europe. Un tel établissement, au centre de l’Italie, doit agir à la fin sur le perfectionnement et le progrès de ce pays 107 . Malgrado si tratti di un’opera di fantasia, una idea piuttosto significativa dell’immagine che il Vieusseux venne a ricoprire nell’800 tra gli stranieri presenti a Firenze, quale salotto e luogo privilegiato di incontri, ci viene offerta da William Dean Howells che nel Gabinetto di lettura, ambientò parte del suo romanzo Indian Summer [1886]. Lasciamo la parola al protagonista: After breakfast he went without delay to Vieusseux’s reading – room, to examine his catalogue, and see what there was in it to his purpose. While he was waiting his turn to pay his subscription, with the people who surrounded the proprietor, half a dozen of the acquaintances he had made at Mrs. Bowen’s passed in and out. Vieusseux’s is a place where sooner or later you meet every one you know among the foreigners residents in Florence 108 . Basta scorgere i titoli delle riviste e dei volumi conservati nel Gabinetto Vieusseux, per avere una conferma del carattere cosmopolita della «magnifica biblioteca». Per quanto riguarda la biblioteca circolante, possiamo avere un’idea abbastanza chiara della tipologia dei volumi in essa conservati da un primo catalogo stilato nel 1835, in cui si citava: […] la biblioteca è composta già di circa 8000 volumi di storia, economia pubblica, viaggi, belle lettere e romanzi negli idiomi italiano, francese ed inglese; e viene giornalmente accresciuta col corredo di opere e di opuscoli recenti, che vertono principalmente sulla storia, sui viaggi e sulla letteratura contemporanea 109 . 107 P. Valery, Voyages historiques et littéraires en Italie pendant les années 1826, 1827 et 1828, ou indicateur italien, Bruxelles, 1835, pp. 60-61. 108 W.D. Howells, Indian Summer, Boston and New York, 1889, p. 85. 109 L. Desideri, La biblioteca del Gabinetto Giovan Pietro Vieusseux negli anni dell’«Antologia»: acquisizioni, recensioni, letture in “Biblioteche nobiliari e circolazione del libro…” op. cit., p. 123. 57

mi stessi di quei sommi uomini che tanto illustrarono la Toscana, alimentano ancor oggi<br />

l’erudita curiosità del forestiero, risvegliano il genio dell’artista e consolano il filosofo che<br />

contempla con estrema compiacenza le leggi dolci e temperate come il clima, la cultura non<br />

interrotta di campagne ridenti onde il cittadino ottiene i mezzi di un’esistenza beata e<br />

tranquilla. E forse per più lungo tempo, e con maggior profitto per loro, e per gli abitanti <strong>della</strong><br />

bella Firenze vi soggiornerebbero i forestieri, se trovassero un pubblico stabilimento che riunisse<br />

gli scritti periodici 105 .<br />

A parte le classiche connotazioni celebrative di Firenze, già rintracciate<br />

altrove nei vari resoconti dei viaggiatori stranieri che la visitarono, ciò che<br />

interessa è la riaffermazione nell’avviso di propaganda, dell’immagine <strong>della</strong><br />

città quale luogo ideale per i forestieri che fossero intenzionati ad alimentare<br />

«l’erudita curiosità», attraverso la presenza «<strong>degli</strong> scienziati, le magnifiche<br />

biblioteche, i capi d’opera». I viaggiatori «per la maggior parte istruiti» diventavano,<br />

quindi, nelle parole del Vieusseux, gli utenti privilegiati del suo stabilimento.<br />

Nei loro resoconti di viaggio, infatti, non è raro, trovar traccia <strong>della</strong><br />

funzione del Gabinetto Vieussuex quale luogo di incontro tra gli stranieri, che<br />

spesso ne ricordano la visita accanto agli altri poli di attrazione culturale fiorentini.<br />

Susan Horner, ad esempio, la giovane inglese che a Firenze soggiornò<br />

per due anni tra il 1847 e il 1848 e che costituisce una voce autorevole per segnalare<br />

i luoghi culturali più in voga in città tra i forestieri, ricorda nel suo<br />

diario le frequenti visite al Gabinetto di lettura, in cui usufruiva normalmente<br />

del prestito dei libri a domicilio. Il 21 febbraio del 1847, ad esempio, scrive:<br />

I went to Vieusseux to look at books in Venice […] Young Vieusseux talked to me<br />

of the Venetian Tommaseo who is here 106 .<br />

Valery, nel 1826, in occasione <strong>della</strong> sua visita fiorentina lascia appassionate<br />

notazioni del gabinetto Vieusseux:<br />

105 L. Desideri, Storia di un gabinetto di lettura…, op. cit., p. 17<br />

106 S. Horner, Journal of a Tour in France and Italy, 1847-1848, op. cit. f. 31 r.<br />

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