1 universita' degli studi della tuscia “viterbo” - Unitus DSpace
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In uno <strong>studi</strong>o sul ruolo di epicentro di dibattiti politici e culturali che i<br />
salotti privati vennero a ricoprire nel corso dell’800, sono particolarmente interessanti<br />
le parole di Maria Iolanda Palazzolo:<br />
[…] Da qui l’interesse per i salotti, come luoghi in cui politica e cultura divenivano<br />
vita quotidiana, scambio giornaliero commisto ai piccoli e grandi riti di cui si nutriva la società<br />
colta e aristocratica del tempo 96 .<br />
Molto più importante fu la funzione che queste dimore ricoprirono<br />
come luogo di aggregazione tra i forestieri anglo americani di passaggio o residenti<br />
in Toscana, creando un sorta di piccola Inghilterra che cresceva sempre<br />
più popolosa all’interno <strong>della</strong> regione italiana. Il potere di richiamo esercitato<br />
da questa comunità straniera nei confronti dei propri connazionali fu fortissimo,<br />
tanto che molti decidevano di vivere nella città toscana esclusivamente<br />
per la possibilità di frequentare famosi letterati ed artisti del proprio paese<br />
che in essa si ritrovavano. Così, Frances Power Cobbe dichiarava:<br />
Per me il più gran piacere di stare in Italia non consiste nello <strong>studi</strong>arne le memorie<br />
classiche, né l’ammirare le glorie dell’arte né godere le impareggiabili bellezze <strong>della</strong> natura,<br />
ma nella opportunità di frequentare la società. Non intendo quella italiana, […] ma quella<br />
numerosissima <strong>degli</strong> artisti letterati e scultori che in Italia con poco prezzo riesce a condurre<br />
una vita vera 97 .<br />
96 M. I. Palazzolo, I salotti di cultura nell’Italia dell’800. Scene e modelli, Milano, 1985, p. 9.<br />
97 Cit. in G. A. Treves, Anglo-fiorentini di cento anni fa…, op. cit. p. 184.<br />
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