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05.06.2013 Views

tra l’accompagnatore e la guida di viaggio. Si tratta di vere reliquie del tradizionale viaggio in Italia che tramontò nella seconda metà dell’800 e che ispirò molti scrittori che delle avventure del viaggio in carrozza guidati da pittoreschi vetturini italiani, fecero materia dei propri romanzi. Non mancavano, naturalmente, le storie dei briganti e dei banditi che ricorrono frequentemente nella vasta materia odeporica così come nelle storie che si tramandavano oralmente tra i forestieri in viaggio per l’Italia, fomentate spesso dalle leggende e dalla superstizione della popolazione locale. Charlotte Lindsay, che viaggia in Europa nel 1815 con il fratello Frederick, durante una sosta in una locanda nei pressi di Siena, la città che ricorda per «the most remarkable part of it is a place built in the form of a shell […]» scrive: we arrived at night at Torricello, a miserable little inn upon the borders of Tuscany where they entertained us with stories of robberies and murders that had just been committed upon persons traveling in our road, and advised us to take an escort to enter the Pope’s territory 51 Sono squarci di una realtà popolata da mitiche figure leggendarie protagoniste di viaggi pittoreschi, che finirono per perdersi nei secoli con l’evoluzione delle forme tradizionali del viaggio in Italia, in particolare in seguito all’introduzione dei nuovi mezzi di trasporto a fine secolo. Charlotte Lindsay, partendo da Firenze alla volta di Roma, si sofferma in una appassionata descrizione del paesaggio circostante che poteva ammirare dall’interno della propria carrozza: 51 Il manoscritto Journal of Charlotte Lindsay, 1815, conservato nella Bodleian Library di Oxford, sotto il numero di inventario MSS. ENG. C. 7052-3. 32

we afterwards set out to travel to Rome by Vetturino […] we travelled this day through a hilly and highly cultivated country which was, like most parts of Tuscany that I have seen, pretty and cheerful but not possessing any romantic or sublime beauty of nature […]. The hills are usually covered with olives and have pretty picturesque little towns rising up the sides or crowning the summits of them 52 . Allo stesso modo, una guida inedita di Firenze scritta nei primi anni del novecento coglie efficacemente la mutata percezione del paesaggio alle porte di Firenze a causa dei diversi mezzi di trasporto: Quando si viaggiava in modo meno comodo ma più efficace a chi veniva da lontano, dal nord, nella carrozza da posta o nella diligenza […] in un mare di luce, in un nimbo dorato, la città scintillante di marmi, di cristalli battuti dal sole pareva un favoloso gioiello adagiato in uno scrigno di velluto, tra le sue colline profumate leggiadramente nei vapori della lontananza e lo straniero amava subito codesto lembo di paradiso che si apriva sorridente ai suoi piedi. Oggi si arriva prosaicamente in un affumicato vapore ferroviario, si entra in una brutta stamberga antiartistica e incomoda e se il giorno è triste e piovoso le strade nere di fango e di poltiglia, la prima impressione è sfavorevole e triste. 53 52 Journal of Charlotte Lindsay 1815, op. cit. 53 cit. in M. P. Gonnelli, Firenze in tasca. Immagine artistica di una città attraverso le guide dell’ottocento, Firenze, 1999, pp. 1-2. 33

we afterwards set out to travel to Rome by Vetturino […] we travelled this day<br />

through a hilly and highly cultivated country which was, like most parts of Tuscany that I<br />

have seen, pretty and cheerful but not possessing any romantic or sublime beauty of nature<br />

[…]. The hills are usually covered with olives and have pretty picturesque little towns rising<br />

up the sides or crowning the summits of them 52 .<br />

Allo stesso modo, una guida inedita di Firenze scritta nei primi anni<br />

del novecento coglie efficacemente la mutata percezione del paesaggio alle<br />

porte di Firenze a causa dei diversi mezzi di trasporto:<br />

Quando si viaggiava in modo meno comodo ma più efficace a chi veniva da lontano,<br />

dal nord, nella carrozza da posta o nella diligenza […] in un mare di luce, in un nimbo dorato,<br />

la città scintillante di marmi, di cristalli battuti dal sole pareva un favoloso gioiello adagiato<br />

in uno scrigno di velluto, tra le sue colline profumate leggiadramente nei vapori <strong>della</strong> lontananza<br />

e lo straniero amava subito codesto lembo di paradiso che si apriva sorridente ai suoi<br />

piedi. Oggi si arriva prosaicamente in un affumicato vapore ferroviario, si entra in una brutta<br />

stamberga antiartistica e incomoda e se il giorno è triste e piovoso le strade nere di fango e di<br />

poltiglia, la prima impressione è sfavorevole e triste. 53<br />

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Journal of Charlotte Lindsay 1815, op. cit.<br />

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cit. in M. P. Gonnelli, Firenze in tasca. Immagine artistica di una città attraverso le guide dell’ottocento,<br />

Firenze, 1999, pp. 1-2.<br />

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