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1 universita' degli studi della tuscia “viterbo” - Unitus DSpace

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S. Catherine and two angels playing on a mandoline and on a viol […] Besides<br />

some little holes in the canvas, the picture is not touched. Brandolese<br />

Pittura etc. di Padova mentions this as one ‘one of the finest works of this<br />

celebrated artist’ [Moschini] Guida di Padova speaks of it in the same terms.<br />

There is a possibility of obtaining the picture» 30 .<br />

Prima di partire alla volta dell’Italia, i connoisseurs, i mercanti d’arte<br />

e i collezionisti europei che si affacciavano al patrimonio artistico del nostro<br />

paese, consultavano già in patria le guide cittadine attraverso le quali venivano<br />

a conoscenza <strong>della</strong> riserve collezionistiche pubbliche e private in cui concentrare,<br />

una volta in Italia, le proprie ricerche. A questo proposito, va ricordata<br />

una guida anonima di Firenze, pubblicata nel 1852, che riscosse particolare<br />

successo in Italia e all’estero tra i conoscitori d’arte. Si tratta di The Lions<br />

of Florence and its environs, or the Stranger conducted through its principal<br />

Studios, Palaces and Galleries, by an Artist 31 . L’artista in questione, William<br />

Blundell Spence, era un giovane inglese che da tempo si era trasferito nella<br />

città granducale e che sembra essere, accanto ad altri artisti inglesi residenti a<br />

Firenze, uno dei primi agenti o consulenti all’estero per la neo nata Galleria<br />

Nazionale inglese di Londra 32 . La guida si configurava come un vero e proprio<br />

vademecum per i collezionisti e per quei viaggiatori che in occasione del<br />

tour continentale, puntavano ad affinare il proprio gusto, accrescere le proprie<br />

conoscenza artistiche e acquistare opere d’arte. Spence, finiva quindi per fornire<br />

al viaggiatore straniero un guida completa dall’acquisto dell’opera alla<br />

sua collocazione. Non c’è dubbio infatti che gli officers del museo inglese ed<br />

30 Ivi, pp. 139-140.<br />

31 Un’attenta analisi di questa guida anonima uscita a Firenze nel 1852, è stata fatta da Donata Levi nel suo saggio William<br />

Blundell Spence a Firenze in “Studi e ricerche di collezionismo e museografia, Firenze 1820-1920”, Quaderni del seminario<br />

di storia <strong>della</strong> critica d’arte, 2, Scuola Normale Superiore di Pisa, 1985, pp. 85-149.<br />

32 «[…] appear to have been the Trustees’ first unofficial consultants living abroad», cit. in D. Robertson, Sir<br />

Charles Eastlake and the Victorian Art World, 1978, Princeton University Press, p. 125.<br />

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