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da L'universo fenicio Indice - Parodos.It

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thymiateria)<br />

erano oggetti di culto, spesso di origine cipriota,<br />

ritrovati a Malta, in Sardegna e in An<strong>da</strong>lusia. Ugualmente<br />

ciprioti (e siriani?), gli<br />

oinochoai in argento e in<br />

bronzo con una palmetta alla base dell’ansa sono molto<br />

diffusi (Cipro, Etruria, Lazio, Campania, Spagna, Por-<br />

Michel Gras, Pierre Rouillard e Javier Teixidor <strong>L'universo</strong> <strong>fenicio</strong><br />

www.parodos.it 73<br />

togallo), e la loro forma, attestata anche in ceramica e<br />

in avorio, verra imitata <strong>da</strong>gli Etruschi (bucchero) e <strong>da</strong>gli<br />

autoctoni an<strong>da</strong>lusi (bronzo). Coppe e patere recanti sontuose<br />

decorazioni a sbalzo che occupano per intero l’interno<br />

del recipiente autorizzano a pensare, a motivo<br />

della loro enorme diffusione (Iran, Assiria, Cipro, Grecia,<br />

Etruria, Calabria), a una produzione siriana o cipriota,<br />

sebbene molti esemplari ォitalianiサ siano imitazioni<br />

occidentali. Ricordiamo che questa forma si trova anche<br />

in argento dorato: a Cerveteri e, soprattutto, a Palestrina,<br />

dove l’esemplare della tomba Bernardini reca<br />

un’iscrizione fenicia.<br />

Ma l’oggetto di bronzo piu famoso e il calderone, la<br />

grande marmitta utilizzata per la cottura delle carni bollite.<br />

Normalmente era montato su un treppiede o su un<br />

supporto conico quando veniva offerto al dio in un santuario.<br />

La decorazione era imponente: gli attacchi delle<br />

anse recavano talvolta delle sirene e dei tori, mentre<br />

altre serie presentavano sull’orlo protomi di grifoni o di<br />

leoni (o anche quattro protomi di toro).<br />

I calderoni orientalizzanti provengono soprattutto<br />

<strong>da</strong>i santuari: a tutt’oggi ne sono stati ritrovati<br />

quattrocentotrentatre

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