da L'universo fenicio Indice - Parodos.It
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indigeni (sono rannicchiati nella tomba, mentre i Greci<br />
sono seppelliti supini). Questi riti sono gli stessi che<br />
s’incontrano<br />
nel mondo coloniale greco.<br />
Sino ad anni recenti si riteneva che, con l’esclusione<br />
di alcuni indigeni, tutti gli abitanti di Pitecussa fossero<br />
quei Greci dell’Eubea di cui parlano Tito Livio e Strabone,<br />
e i loro discendenti. Un certo numero di osservazioni<br />
consentono oggi di dimostrare che degli orientali<br />
sono stati seppelliti nella necropoli (di rito greco) di<br />
Pitecussa. Nelle tombe si constata la presenza di oggetti<br />
orientali: trentasei esemplari di sigilli in forma di scarabeo<br />
incisi su serpentino rosso o verde appartenente a<br />
una produzione della Siria settentrionale o cilicia, ispirati<br />
al gruppo detto ォdel suonatore di liraサ (decorazione<br />
particolarmente frequente), di cui si conoscono soltanto<br />
sessantun esemplari nell’intero mondo mediterraneo;<br />
centinaia di amuleti e di piccoli oggetti ornamentali;<br />
scarabei egizi di cui uno reca il cartiglio del faraone<br />
Bocchoris, che regno tra 720 e 715 a. C.; piccoli vasi<br />
per olio profumato fabbricati in Siria settentrionale e <strong>da</strong>i<br />
Fenici di Rodi; anfore provenienti <strong>da</strong>lla Fenicia.<br />
Tutti questi oggetti non sono tuttavia sufficienti a<br />
provare la presenza di residenti orientali nell’isola di<br />
Michel Gras, Pierre Rouillard e Javier Teixidor <strong>L'universo</strong> <strong>fenicio</strong><br />
www.parodos.it 46<br />
Ischia. Tra gli elementi a favore, un segno in scrittura<br />
semitica occidentale che indica una misura di capacita<br />
inciso su un’anfora greca <strong>da</strong>tabile all’incirca alla meta<br />
dell’<br />
viii secolo a. C. Anfora riutilizzata per seppellire un<br />
neonato (numero 575 della numerazione adottata <strong>da</strong>gli