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Prostatectomia radicale laparoscopica extraperitoneale - Auro

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XVI CONGRESSO NAZIONALE AURO.IT<br />

PIELOPLASTICA LAPAROSCOPICA<br />

RETROPERITONEALE:<br />

ESPERIENZA SU 52 CASI<br />

Dr.G.Martina, Dr.PL.Giumelli, Dr.G.Caruso,<br />

Dr.S.Scuzzarella, Dr.I.Piacentini, Dr.M.Remotti,<br />

Dr.F.Cantoni<br />

Centro di Laparoscopia Urologica Avanzata<br />

Sc Urologia Sondalo


Casistica<br />

Febbraio ‘02 - Marzo ‘09<br />

Età<br />

N°<br />

Pazienti<br />

Follow-up<br />

in mesi<br />

Media 38 52 24<br />

Max 74 86<br />

Min 14 1<br />

Mediana 37.5<br />

Moda 18<br />

52 pazienti consecutivi (28 F, 24 M) con accesso retroperitoneale<br />

tranne 1 caso con pelvi anteriore in rene a ferro di cavallo in cui è<br />

stato preferito un accesso transperitoneale.<br />

35 a destra e 17 a sinistra<br />

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Tecnica<br />

L’approccio prevede il posizionamento di 3 trocar di cui 2<br />

da 5 mm monouso e un Hasson centrale, mentre il 4°<br />

trocar monouso da 12 mm ha lo scopo di sollevare il rene e<br />

permettere l’introduzione delle forbici di Pott<br />

Dopo aver isolato la pelvi, si sutura prima della<br />

successiva sezione, l’uretere distale alla porzione posteriore<br />

della pelvi renale<br />

Successivamente si esegue la resezione del giunto pieloureterale,<br />

si spatola l’uretere e si procede a suturare il piatto<br />

posteriore a punti staccati e in continua con monofilamento<br />

5/0 e ago hr 13<br />

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Tecnica<br />

Si posiziona per via anterograda uno stent<br />

idrofilo introducendolo attraverso il trocar da<br />

12 mm<br />

Infine si utilizzano punti staccati e in<br />

continua per terminare l’anastomosi pieloureterale<br />

sul versante anteriore<br />

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Tecnica<br />

In 9 casi è stato eseguito uno<br />

scrociamento di vaso anomalo<br />

In 6 casi l'intervento è stato associato<br />

a una pielolitolapassi <strong>laparoscopica</strong> per<br />

calcolosi<br />

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Durata Intervento<br />

Durata in min<br />

dell'intervento Tutti i casi<br />

Primi 20<br />

casi<br />

Ultimi 20<br />

casi<br />

Media 123.2 135.3 112.6<br />

Max 210 210 145<br />

Min 85 90 85<br />

Mediana 120 120 110<br />

Moda 120 120 130<br />

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Degenza, Rimozione Catetere e Stent<br />

Giorni degenza<br />

(giorni)<br />

Rimozione<br />

catetere (giorni)<br />

Media 5.7 2.9<br />

Max<br />

14<br />

Min 3<br />

Lo stent è stato rimosso dopo 4 settimane nella totalità dei<br />

pazienti<br />

Il controllo postoperatorio è stato eseguito con ecografia a<br />

3 mesi ed rx urografia a 6 mesi, in alcuni casi associata a<br />

scintigrafia renale<br />

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Complicanze<br />

N° Pazienti %<br />

Complicanze 5 9.6<br />

2 versamenti pleurici (in un caso associato a voluminoso<br />

coagulo pielico), risoluzione spontanea<br />

1 ematoma sottofasciale su retroperitoneoscopia che ha richiesto<br />

una revisione dell’emostasi<br />

2 spandimenti d’urina di cui uno in 3° giornata che è stato risolto<br />

sostituendo per via retrograda lo stent ureterale<br />

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Risultati<br />

La metodica ha avuto successo nel 96% dei<br />

casi con 50 pazienti che risultano<br />

asintomatici al follow-up<br />

Le recidive a distanza sono state 2 (3.8%)<br />

ed hanno richiesto una nuova correzione<br />

chirurgica (tutte nei primi dieci casi)<br />

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Conclusioni<br />

La pieloplastica <strong>laparoscopica</strong> è una tecnica<br />

sicura e fattibile che presenta, in mani esperte,<br />

risultati funzionali a lungo termine sovrapponibili<br />

alla tecnica open<br />

A nostro avviso, per gli evidenti vantaggi in<br />

termini di morbilità e convalescenza, la<br />

pieloplastica <strong>laparoscopica</strong> potrebbe divenire la<br />

tecnica di riferimento nel trattamento della<br />

sindrome del GPU<br />

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