Pianeta Sanita' N. 2 2008 - Azienda ULSS 21

Ottima la collaborazione
con le associazioni
di donatori come
Avis, Fidas, Asfa, Alpini.
Il risultato positivo,
conseguito in questi ultimi
cinque anni,
ha permesso di dare
sangue anche alle
strutture ospedaliere che
non sono autosufficienti.
OSPEDALE
Donazioni di sangue in aumento
D a più di cinque anni nel Servizio
Trasfusionale dell
’ A z i e n d a
Ulss 21 di Legnago,
diretto da
Francesco Bertola,
le donazioni
di sangue e plasma
sono in continuo
e costante aumento.
Infatti nel 2007 complessivamente
sono state
superate le 10.500 unità
raccolte (8.516 unità di
sangue + 2.060 unità di
plasma), con un incremento complessivo
rispetto al 2006 del 4.7%, e del
22.5% rispetto al 2002.
“Questo incremento”, spiega Bertola,
“non è un fatto nuovo e osserviamo
che dal 2004 le donazioni crescono
ogni anno con una percentuale
compresa tra il 4 e il 5%. L’incremento
è dovuto alla crescita di tutte le Associazioni
Donatori (AVIS-FIDAS-ASFA-
ALPINI). Inoltre negli anni è cresciuta
sia la donazione di sangue che quella
di plasma, sia i donatori di midollo osseo
(passati dai 22 iscritti nel 2006 ai
37 nel 2007). La crescita registrata è
stata uniformemente ottenuta in tutte le
sedi in cui si articola il Servizio Trasfusionale
(Legnago, Bovolone, Nogara,
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Ottimi risultati nel 2007 con 10.500 donazioni
Zevio) con un incremento dei nuovi donatori.
Della continua crescita delle donazioni
nell’Azienda Ulss 21 ne
hanno tratto beneficio in primo
luogo le aziende sanitarie venete
non autosufficienti come
Verona e Vicenza, ma anche
quegli Ospedali
che per le loro dimensioni
non riescono ad
essere autonomi
come Milano, Monza
e Brescia in Lombardia
e Roma nel Lazio.
Parimenti è aumentata
l’importante quota di
plasma ceduto all’industria di emoderivazione
per la fabbricazione di emoderivati,
per i quali la Regione Veneto
nel 2007 non è ancora autosufficiente.
Questa crescita nella raccolta di sangue”,
conclude Bertola, “è frutto, oltre
che della generosità dei donatori, anche
di una attenta politica di programmazione
da parte del Servizio Trasfusionale.
Si è infatti cercato di garantire
una presenza adeguata di personale
medico nei giorni di sabato e domenica,
assicurando anche alle unità di
raccolta periferiche (Bovolone, Nogara,
Zevio) un utile calendario di apertura
per le donazioni. Infine già da 4 anni
stiamo realizzando un programma di
tutela della salute del donatore che prevede
con la prima donazione dell’anno
un esame del sangue per lo screening
del tumore della prostata”.
FRANCESCO BERTOLA
Dir. U.O. Immunotrasfusionale