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falsa biografia Hitler sarebbe morto nel 1953. Il testo narra le imprese di Feric Jaggar, sorta di superuomo o Vero Uomo dal genotipo purissimo (come ossessivamente ricorda l’autore Spinrad-Hitler), il quale, in una terra devastata dagli effetti di un conflitto atomico, muove alla conquista dell’impero Heldon armato di una prodigiosa mazza ferrata. Come si nota, vi è un sorprendente scambio dei ruoli convenzionali tra autore, narratore e personaggio. Norman Spinrad, che inventa Hitler romanziere e scrive attribuendo a questi il romanzo Il signore della svastica, immagina il personaggio di Feric Jaggar, che in sostanza rappresenta ciò che Hitler (il dittatore) si considerava, il capo supremo di un mondo che sarebbe dovuto finire sotto il dominio della svastica, ed insieme anche il superuomo di razza ariana. Le avventure di Feric, ricalcate grossolanamente proprio sui principi del Mein Kampf, sono grottesca parodia della vicenda di Hitler e la narrazione, a focalizzazione esterna, risulta nondimeno prevedibile, in quanto il lettore ha modo di rendersi conto che il romanzo ripercorre, pur trasponendolo in un mondo e in un’epoca diversa, il cammino del Führer. Così seguiamo le avventure di Feric Jaggar, un monocorde e grottesco susseguirsi di battaglie e massacri di ripugnanti umanoidi, inframmezzate dalla progettazione di piani per la conquista del pianeta (materia abituale delle riflessioni dei capi nazisti). Nella storia del Vero Uomo Feric il lettore, dunque, non fatica a scorgere la grottesca parodia di quella di Hitler: punti del romanzo, infatti, contengono precise allusioni in questo senso. La nascita, anzitutto: Feric nasce a Borgravia, paese al di fuori di Heldon e aspira a essere cittadino di questo stato, così come Hitler era nato a Braunau, in Austria, ma aspirava alla cittadinanza tedesca. Borgravia è stata separata da Heldon dal vergognoso trattato di Karmak, così come l’Austria e la Germania furono di fatto separate dai trattati di Saint-Germain e di Versailles. Feric incontra Bogel (chiara allusione a Goebbels), il suo futuro braccio destro, in una taverna chiamata “Il nido dell’aquila”. Le prime riunioni naziste avvenivano nella famosa birreria di Monaco Bürgerbraukeller e “Nido dell’aquila” era il nome di uno dei famosi rifugi di Hitler. L’incontro di Feric Jaggar con Stag Stopa, capo di un gruppo di giovani banditi, i Vendicatori Neri, e la sua liquidazione ad opera dello stesso Feric, ricorda la vicenda di Ernst Roehm, il capo delle S.A. fatto sopprimere da Hitler nella “notte dei lunghi coltelli” (1934). Stopa riconosce in Feric Jaggar il predestinato duce di Heldon e mette a sua disposizione i Vendicatori Neri, come Roehm mette al servizio di Hitler le S.A. Il programma del partito della rinascita umana, fondato da Feric (lotta per la purezza del gene umano autentico, per lo sterminio dei –92–
Dominatori antiumani, per la dominazione di Heldon sul mondo) ricorda da vicino quello del partito nazista. Non mancano poi le adunate esultanti dell’armata di Feric, con le complicate evoluzioni dei soldati, schierati a forma di svastica. E le analogie potrebbero continuare. Anche i nomi dei personaggi richiamano i capi nazisti. Ludolf Best, il giovane attendente di Feric, ricorda Rudolf Hess; il teorico del partito, Parmerob, il filosofo nazista Rosenberg; Lar Waffing, comandante dell’armata aerea e della polizia, è il feldmaresciallo Hermann Goering. E Feric Jaggar? Ovviamente Spinrad non poteva utilizzare il nome di Hitler, che aveva prestato all’ipotetico romanziere autore del Signore della svastica. Non si può però fare a meno di notare che i tratti più appariscenti del personaggio rappresentano una commistione di quelli del superuomo nietzscheiano e, più in generale, degli eroi delle saghe nordiche. Il nome stesso, Feric, evoca questi accostamenti. Viene in mente Siegfried, l’eroe della saga dei Nibelunghi. L’arma magica che dà il supremo potere a Feric, e che solo il predestinato al dominio su Heldon può maneggiare, ricorda in effetti molto da vicino la spada che il nano Mime forgia per Siegfried e con la quale l’eroe abbatte il drago Fafnir. Ma l’arma che dona all’eroe l’invincibilità e che questi può possedere solo dopo una prova iniziatica è motivo topico di racconti e leggende di varie aree culturali (come quelle, per esempio, del ciclo arturiano, che contengono il mito della leggendaria spada Excalibur). I riferimenti storici non si fermano qui. Il nome Feric richiama da ultimo il tedesco Friedrich e ricordiamo che il grande sovrano Federico II di Prussia (1712-1786), fondatore della Germania moderna, era forse il personaggio storico più amato dal Führer, che si illuse di possedere lo stesso destino di grandezza. Egli lesse la biografia di Federico II di Prussia di Thomas Carlyle, e sperò fino all’ultimo, nella Berlino assediata dai russi, in un clamoroso rovesciamento di fronte che avrebbero dovuto assicurargli le divisioni del generale Wenck, così come il sovrano di Prussia si era miracolosamente salvato dalla sconfitta. Si ricordi anche che il ritratto di Federico II campeggiava dietro la scrivania di Hitler nella sede della Brieunerstrasse a Monaco. Il vincitore della guerra dei Sette Anni, instancabile sul campo di battaglia, idolatrato dai suoi soldati, tirannico con gli altri e con se stesso, ha in effetti qualche tratto che richiama Hitler e quindi Feric Jaggar. Feric lotta per liberare la sua terra da una mostruosa progenie di mutanti e umanoidi, che ricordano gli ibridi esseri effigiati da Hieronymus Bosch nel Giardino delle delizie o nell’Inferno musicale: sono esseri dalle forme più strane, pappagalloidi, uomini rospo, ameboidi giganti, strumenti di una –93–
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falsa biografia Hitler sarebbe morto nel 1953. Il testo narra le imprese <strong>di</strong><br />
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devastata dagli effetti <strong>di</strong> un conflitto atomico, muove alla conquista dell’impero<br />
Heldon armato <strong>di</strong> una pro<strong>di</strong>giosa mazza ferrata. Come si nota, vi è un<br />
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Norman Spinrad, che inventa Hitler romanziere e scrive attribuendo<br />
a questi il romanzo Il signore della svastica, immagina il personaggio <strong>di</strong><br />
Feric Jaggar, che in sostanza rappresenta ciò che Hitler (il <strong>di</strong>ttatore) si considerava,<br />
il capo supremo <strong>di</strong> un mondo che sarebbe dovuto finire sotto il<br />
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avventure <strong>di</strong> Feric, ricalcate grossolanamente proprio sui principi del Mein<br />
Kampf, sono grottesca paro<strong>di</strong>a della vicenda <strong>di</strong> Hitler e la narrazione, a<br />
focalizzazione esterna, risulta non<strong>di</strong>meno preve<strong>di</strong>bile, in quanto il lettore ha<br />
modo <strong>di</strong> rendersi conto che il romanzo ripercorre, pur trasponendolo in un<br />
mondo e in un’epoca <strong>di</strong>versa, il cammino del Führer. Così seguiamo le avventure<br />
<strong>di</strong> Feric Jaggar, un monocorde e grottesco susseguirsi <strong>di</strong> battaglie e<br />
massacri <strong>di</strong> ripugnanti umanoi<strong>di</strong>, inframmezzate dalla progettazione <strong>di</strong> piani<br />
per la conquista del pianeta (materia abituale delle riflessioni dei capi<br />
nazisti). Nella storia del Vero Uomo Feric il lettore, dunque, non fatica a<br />
scorgere la grottesca paro<strong>di</strong>a <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Hitler: punti del romanzo, infatti,<br />
contengono precise allusioni in questo senso. La nascita, anzitutto: Feric<br />
nasce a Borgravia, paese al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> Heldon e aspira a essere citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong><br />
questo stato, così come Hitler era nato a Braunau, in Austria, ma aspirava<br />
alla citta<strong>di</strong>nanza tedesca. Borgravia è stata separata da Heldon dal vergognoso<br />
trattato <strong>di</strong> Karmak, così come l’Austria e la Germania furono <strong>di</strong> fatto<br />
separate dai trattati <strong>di</strong> Saint-Germain e <strong>di</strong> Versailles. Feric incontra Bogel<br />
(chiara allusione a Goebbels), il suo futuro braccio destro, in una taverna<br />
chiamata “Il nido dell’aquila”. Le prime riunioni naziste avvenivano nella<br />
famosa birreria <strong>di</strong> Monaco Bürgerbraukeller e “Nido dell’aquila” era il<br />
nome <strong>di</strong> uno dei famosi rifugi <strong>di</strong> Hitler. L’incontro <strong>di</strong> Feric Jaggar con Stag<br />
Stopa, capo <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> giovani ban<strong>di</strong>ti, i Ven<strong>di</strong>catori Neri, e la sua<br />
liquidazione ad opera dello stesso Feric, ricorda la vicenda <strong>di</strong> Ernst Roehm,<br />
il capo delle S.A. fatto sopprimere da Hitler nella “notte dei lunghi coltelli”<br />
(1934). Stopa riconosce in Feric Jaggar il predestinato duce <strong>di</strong> Heldon e<br />
mette a sua <strong>di</strong>sposizione i Ven<strong>di</strong>catori Neri, come Roehm mette al servizio<br />
<strong>di</strong> Hitler le S.A. Il programma del partito della rinascita umana, fondato da<br />
Feric (lotta per la purezza del gene umano autentico, per lo sterminio dei<br />
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