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già antico sodale del Führer, in un libro rivelatore che apparve all’indomani della liberazione di Roma. 104 Più tardi, dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale e la sparizione dell’uomo che aveva dominato il destino dell’Europa per un decennio, la figura di Hitler entra anche in un campo del tutto estraneo alle scienze storiche: la fantascienza (science-fiction, SF). All’interno di questo genere, infatti, si può agevolmente individuare un filone di racconti, ad opera di autori come Asimov, Leiber, Bradbury, Slesar, Fast, che trattano in modo più o meno esplicito del dittatore nazista. Un Hitler, sia chiaro, che mantiene tutti i tratti della personalità e dell’ideologia che lo hanno reso tragicamente celebre, la megalomania, il brutale culto della forza e del principio razziale, l’odio per gli ebrei. Ma la sua figura è collocata nella storia alternativa o in universi paralleli, ove gli autori danno la possibilità che il terzo Reich sia sopravvissuto alla guerra o sia stato rifondato. È una sorta di “quarto Reich” non dissimile da quello che la nostra storia ha conosciuto ma del tutto fantastico, elaborato in romanzi storici “rovesciati” (il protagonista è reale, lo sfondo no) e affascinante proprio perché chimerico. Il gioco della fantasia rassicura in qualche modo il lettore e lo tranquillizza dall’angoscia di calcolare tra i futuri possibili anche un remotissimo ritorno delle bandiere con la croce uncinata. La storia diviene mito e il divertimento esorcizza la paura inconfessata (e il tedio) del lettore, l’hypocrite lecteur, che nelle invenzioni e nelle suggestioni dei narratori di fantascienza coglie i simboli indicativi del suo tempo (ricordiamo le parole del critico e poeta Sergio Solmi, che fu tra i primi a riconoscere dignità letteraria e poesia a questo genere). 105 Che cosa ha autorizzato gli scrittori di fantascienza ad assumere nel loro campionario un soggetto così particolare? Il procedimento che essi realizzano è piuttosto insolito nella letteratura rigorosamente di SF, che è narrativa di anticipazione. In questo caso si tratta invece di riplasmare il passato, ricrearlo fantasticamente, contravvenendo ad uno dei più consolidati canoni della SF, la profezia del futuro o la metaforica mutazione del presente (le utopie e le antiutopie di Orwell e Huxley). Che lo scrittore di SF sia portato a manipolare il dato storico e a ricreare perciò la realtà del passato, non deve sorprendere. La trasgressione della 104 Otto Strasser, Hitler segreto, trad. di Tommaso Pignatelli, Donatello De Luigi, Roma 1944, p. 225. 105 Sergio Solmi, pref. a Le meraviglie del possibile, a cura di Sergio Solmi e Carlo Fruttero, Einaudi, Torino 1973, p. XX. –86–

ealtà operata dall’immaginario anche per il passato è conseguenza dell’essere la SF un particolare genere narrativo ove la struttura della fabula obbedisce vistosamente all’intenzione di straniamento: si raccontano vicende strane e nuove, ambientate oltre i limiti del tempo e dello spazio, perché ciò fa parte di una scommessa che ha per posta l’accattivato divertimento del lettore, colpendone il senso della fiaba e dell’immaginazione. Ed ecco quindi che lo scrittore di SF può utilizzare anche la figura di Hitler nel suo giuoco fantastico e insieme poetico: un Hitler estrapolato dalla storia vissuta e ridotto, forse talvolta con visione unidimensionale, ad archetipo del male. Ma egli diviene, poi, ciò che lo scrittore di SF vuole che sia: anzitutto il superomistico dominatore di mondi impazziti, di universi paralleli, di terre devastate da conflitti atomici e popolate da orride creature; oppure il sopravvissuto, una mummia tremante scampata fortunosamente al disastro del Terzo Reich e in attesa consapevole della vendetta dei figli delle vittime sulla sua follia genocida. Nelle strutture dei racconti che abbiamo esaminato si colgono in genere queste due possibilità: a) Hitler è morto ma il Reich gli sopravvive (vittoria dei nazisti su russi e americani e soggezione dell’umanità alla svastica); b) l’impero nazista è crollato ma il suo capo sopravvive nascosto in un misterioso rifugio (es., un tranquillo paesino del Messico per Slesar): è il tema della caccia al grande criminale della storia e della vendetta dei perseguitati sugli ex persecutori. Allusioni e riferimenti storici sono ovviamente disseminati nel testo e noi cercheremo di coglierne i più significativi. Iniziamo questa breve rassegna con Isaac Asimov. Il “buon dottore” in Storia (History, 1940), 106 immagina che Hitler sia morto in esilio nel Madagascar, proprio nel paese che aveva all’inizio previsto come meta per gli ebrei deportati. È un riferimento secondario in una conversazione fra il marziano Ullen e il terrestre Johnnie Brewster, che si svolge in un futuro lontanissimo, ma il fatto che nello stesso racconto Ullen citi un libro, L’era hitleriana, suggerisce che il Terzo Reich nell’epoca immaginata dall’autore deve essere stato qualcosa di più di un effimero episodio della storia. Il che è quanto ci si sarebbe potuti attendere realmente perché, nel momento in cui Asimov scriveva il suo racconto, ossia il 1940, la vittoria delle truppe tedesche sembrava davvero imminente. 106 Isaac Asimov, Storia, trad. di Beata della Frattina, in Asimov Story n. 2 («Urania», n. 626), Mondadori, Milano 1973. –87–

già antico sodale del Führer, in un libro rivelatore che apparve all’indomani<br />

della liberazione <strong>di</strong> Roma. 104<br />

Più tar<strong>di</strong>, dopo la catastrofe della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale e la sparizione<br />

dell’uomo che aveva dominato il destino dell’Europa per un decennio,<br />

la figura <strong>di</strong> Hitler entra anche in un campo del tutto estraneo alle scienze storiche:<br />

la fantascienza (science-fiction, SF). All’interno <strong>di</strong> questo genere, infatti,<br />

si può agevolmente in<strong>di</strong>viduare un filone <strong>di</strong> racconti, ad opera <strong>di</strong> autori<br />

come Asimov, Leiber, Bradbury, Slesar, Fast, che trattano in modo più o<br />

meno esplicito del <strong>di</strong>ttatore nazista. Un Hitler, sia chiaro, che mantiene tutti i<br />

tratti della personalità e dell’ideologia che lo hanno reso tragicamente celebre,<br />

la megalomania, il brutale culto della forza e del principio razziale,<br />

l’o<strong>di</strong>o per gli ebrei. Ma la sua figura è collocata nella storia alternativa o in<br />

universi paralleli, ove gli autori danno la possibilità che il terzo Reich sia sopravvissuto<br />

alla guerra o sia stato rifondato. È una sorta <strong>di</strong> “quarto Reich”<br />

non <strong>di</strong>ssimile da quello che la nostra storia ha conosciuto ma del tutto fantastico,<br />

elaborato in romanzi storici “rovesciati” (il protagonista è reale, lo<br />

sfondo no) e affascinante proprio perché chimerico. Il gioco della fantasia<br />

rassicura in qualche modo il lettore e lo tranquillizza dall’angoscia <strong>di</strong> calcolare<br />

tra i futuri possibili anche un remotissimo ritorno delle ban<strong>di</strong>ere con la<br />

croce uncinata. La storia <strong>di</strong>viene mito e il <strong>di</strong>vertimento esorcizza la paura inconfessata<br />

(e il te<strong>di</strong>o) del lettore, l’hypocrite lecteur, che nelle invenzioni e<br />

nelle suggestioni dei narratori <strong>di</strong> fantascienza coglie i simboli in<strong>di</strong>cativi del<br />

suo tempo (ricor<strong>di</strong>amo le parole del critico e poeta Sergio Solmi, che fu tra i<br />

primi a riconoscere <strong>di</strong>gnità letteraria e poesia a questo genere). 105<br />

Che cosa ha autorizzato gli scrittori <strong>di</strong> fantascienza ad assumere nel<br />

loro campionario un soggetto così particolare? Il proce<strong>di</strong>mento che essi realizzano<br />

è piuttosto insolito nella letteratura rigorosamente <strong>di</strong> SF, che è narrativa<br />

<strong>di</strong> anticipazione. In questo caso si tratta invece <strong>di</strong> riplasmare il passato,<br />

ricrearlo fantasticamente, contravvenendo ad uno dei più consolidati<br />

canoni della SF, la profezia del futuro o la metaforica mutazione del presente<br />

(le utopie e le antiutopie <strong>di</strong> Orwell e Huxley).<br />

Che lo scrittore <strong>di</strong> SF sia portato a manipolare il dato storico e a ricreare<br />

perciò la realtà del passato, non deve sorprendere. La trasgressione della<br />

104 Otto Strasser, Hitler segreto, trad. <strong>di</strong> Tommaso Pignatelli, Donatello De Luigi, Roma<br />

1944, p. 225.<br />

105 Sergio Solmi, pref. a Le meraviglie del possibile, a cura <strong>di</strong> Sergio Solmi e Carlo Fruttero,<br />

Einau<strong>di</strong>, Torino 1973, p. XX.<br />

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