MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

anticipazioni casuali, ma pur sempre significative, come riflesso di un clima
europeo che, all’indomani del primo grande conflitto mondiale, presentava
elementi politici e sociali torbidi e inquietanti. Già alla fine dell’Ottocento
(che aveva visto nella guerra franco-prussiana il primo conflitto condotto
in epoca moderna con nuove armi di straordinaria distruttività e, insieme,
con la propaganda dell’odio ideologico-razziale verso il rispettivo nemico)
appare, come singolare e peraltro insospettabile anticipazione dell’universo
concentrazionario nazista, il romanzo I cinquecento milioni della Begum
di Jules Verne (1878): 101 non può, infatti, non ricordare al lettore Auschwitz
o Treblinka, la mostruosa Città dell’Acciaio che Herr Schultze, chimico
tedesco assertore della superiorità della razza germanica, costruisce con i
capitali ereditati dalla Begum di Ragginhara e dirige con bieca disciplina,
per produrvi terribili armi destinate a distruggere la città dell’odiato rivale, il
filantropo Sarrasin. E agli internati di un lager somigliano le abbrutite masse
di schiavi senza nome (distinti soltanto da un numero) che in Metropolis
di Thea von Harbou (1912) sono asserviti al funzionamento delle macchine,
nel sottosuolo della gigantesca città del futuro, che dà il titolo al romanzo. 102
Il racconto S.S. di Matthews P. Shiel (1895) sembra, poi, anticipare curiosamente,
anche nel titolo, l’incubo degli scherani di Himmler, il nuovo ordine
europeo fondato sulla superiorità della razza ariana, sull’eutanasia e sui programmi
eugenetici: una epidemia di suicidi in Europa maschera i delitti
rituali di una setta segreta, la S.S. (“Società di Sparta”), che, in nome del
miglioramento razziale, toglie di mezzo gli anziani, i malati incurabili e gli
invalidi. 103 Peraltro, a sottolineare le analogie del racconto, va ricordato che
Hitler stesso avrebbe voluto organizzare il Reich alla maniera di Sparta, con
lo Herrenvolk ariano in funzione dominante rispetto alla massa dei popoli
europei asserviti, moderni iloti, al giogo tedesco, come ricorda Otto Strasser,
101 Vd. l’intr. di Giansiro Ferrata a Jules Verne, I 500 milioni della Begum, a cura di Giansiro
Ferrata e Mario Spagnol, Mondadori, Milano 1970, pp. VII-XXV. Sul romanzo di Verne:
Carlo Formenti, Verne, il visionario che raccontò gli incubi del nazismo, in «Corriere della
Sera», 10 marzo 2005 (ov’è rilevata l’analogia tra la città-fabbrica di Schultze e i lager nazisti).
102 Thea von Harbou, Metropolis, trad. di Luigi Cozzi, Compagnia del Fantastico - Gruppo
Newton, Roma 1996. Dal romanzo della von Harbou il marito, il famoso regista Fritz Lang,
trasse nel 1926 l’omonimo film, capolavoro del cinema espressionista tedesco.
103 Matthews P. Shiel, S.S., trad. di Attilio Carapezza, in 150 anni in giallo, a cura di Giuseppe
Lippi, Mondadori, Milano 1989, pp. 105-134. Sui programmi eugenetici nazisti vd. da
ultimo Giovanni Sale S.I., Legge sulla sterilizzazione, lotta al comunismo e Terzo «Reich», in
«Civiltà Cattolica», n. 3727, 1° ottobre 2005, pp. 14-23.
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