MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

fianco di Hitler, avrebbe addirittura sconfitto la Russia sovietica, creando
uno sterminato nuovo impero romano sotto il segno del littorio: Mario Farneti,
Occidente, Editrice Nord, Milano 2001). 99 Il Farneti ha dato un seguito
alla saga dell’impero fascista con Attacco all’Occidente (Editrice Nord,
Milano 2002): dopo la morte del Duce, l’impero è retto da un triumvirato
di gerarchi in attesa di definire la successione, mentre un movimento estremista
palestinese riesce a destabilizzare il Medio Oriente progettando l’invasione
dell’Europa. Personaggi realmente esistiti (ed esistenti nell’Italia
odierna) agiscono insieme a quelli immaginari in una girandola di vicende
che critici italiani e stranieri hanno lodato come un ottimo esempio di romanzo
ucronico.
5. Nazismo e fantascienza. 100 Già ben prima che i nazisti salissero
al potere, le visioni da incubo che avrebbe riservato all’Europa la loro dominazione,
furono curiosamente anticipate da alcuni scrittori di narrativa
fantastica. Immaginando utopie negative, essi creavano inconsapevolmente
99 Anche l’eventuale processo a cui gli alleati (o il popolo italiano) avrebbero potuto sottoporre
Benito Mussolini, un classico esempio di storia “controfattuale”, ha fornito materia per
allestire numerosi saggi e pamphlets, di tono fortemente polemico e a carattere più o meno speculativo
se non apertamente apologetico. Ricordiamo, tra questa pubblicistica di varia qualità,
anzitutto, lo pseudomemoriale difensivo, autentico divertissement letterario condotto sul filo del
grottesco paradosso, di Indro Montanelli, Il buonuomo Mussolini (presentante un Duce che si
sarebbe ingegnato a voler perdere la guerra per far grande l’Italia), Edizioni Riunite, Milano
1947 (poi in I libelli, Rizzoli, Milano 1975); Cassius (pseudonimo dell’inglese Michael Foot), Un
inglese difende Mussolini, trad. anon., Edizioni Riunite, Milano 1947 5 , I ed. London 1943 (nel
quale il capo del fascismo si difende chiamando in causa statisti inglesi come Chamberlain,
Halifax, Hoare e soprattutto Churchill); Yvon de Begnac, Palazzo Venezia, storia di un regime,
Edizioni La Rocca, Roma 1951, pp. 45-103 (che al cap. III rappresenta Mussolini recitante la sua
apologia davanti al popolo italiano, come Socrate davanti ai giudici ateniesi); Processo a Mussolini,
arringa in tre udienze di Notorius, Paneuropa, Milano 1959; Mino Caudana, Processo a
Mussolini, voll. 3, Centro Editoriale Nazionale, Roma 1965² (amplissima analisi dell’operato del
Duce, ove preoccupazione dell’autore è quella di preservare Mussolini da qualsiasi responsabilità
per tutte le vicende del Ventennio); Paolo Pavolini, Il processo Mussolini, Bompiani, Milano
1975 (ove l’autore, nel processo al Duce che ha come ironica scenografia il Castelvecchio di Verona,
coinvolge nelle responsabilità del regime fascista e dei suoi esiti Vittorio Emanuele III, Badoglio
e perfino Bonomi). Anche recentemente, a seguito delle dichiarazioni dell’on. Massimo
D’Alema, presidente dei Ds (in Bruno Vespa, Vincitori e vinti, Rai Eri - Mondadori, Milano
2005, p. 266), per il quale sarebbe stato più giusto processare Mussolini, la possibilità di un processo
al Duce ha sollevato nuove discussioni tra gli storici (vd. Pasquale Chessa, Il Duce in tribunale?
Gli storici si dividono, in «Panorama», 10 novembre 2005, pp. 38-40)
100 In questo paragrafo ho utilizzato, apportandovi qualche modifica, un mio precedente
articolo, Il mito del Quarto Reich, in «Abstracta», n. 42, novembre 1989, pp. 58-67.
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