MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

concluso dal divertimento preferito del conte: una vicina arena simile a
un circo romano accoglie ragazze in costume di gatto che si azzuffano tra
di loro e squarciano con artigli d’acciaio daini e altri animali, divorandone
le carni crude. Si tratta di un romanzo tra il terrore e la fantascienza, ricco
di immagini evocative e simboliche, ma l’ambigua conclusione sembra indicare
che tutta la storia non sarebbe altro che frutto di una allucinazione del
protagonista (così come avviene nel finale del famoso film espressionista
Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene).
Philip K. Dick, maestro della narrativa di fantascienza, ci dà un esempio
notevole di storia alternativa, nella quale in verità gli elementi di fantascienza
sono assenti o ridotti al minimo, ricostruendo in maniera realistica e
avvincente nel romanzo La svastica sul sole (The Man in the High Castle,
1962) 79 la storia di un ipotetico dopoguerra nel quale le potenze dell’Asse risultano
vincitrici. Hitler ha vinto la seconda guerra mondiale e con lui l’ha
vinta il Giappone. L’America è ridotta a colonia dai tedeschi e l’Africa è un
immenso lager. Quanto all’Italia, alleata dell’Asse, essa è ridotta a sub-nazione.
I tedeschi si mostrano padroni arroganti e spietati e fa una certa impressione
leggere che le loro navi-razzo (derivate dalle V-2) solcano indisturbate
i cieli d’America, da New York a San Francisco. La società americana,
o meglio quello che ne resta, è regolata da ferrei principi razziali ed asservita
ai nazisti: ebrei e negri sono ridotti in schiavitù, e Dick, con una punta di sarcasmo
corrosivo, precisa che proprio negli stati del sud i nazisti riscuotono le
maggiori simpatie. Ma è anche da notare che la vita delle città americane descritta
da Dick, con la loro plumbea atmosfera di paura, di delazione, di
complicità, somiglia non poco a quella di certi cupi momenti nella storia dei
paesi del “socialismo reale”. In questo universo totalitario si muovono i
pochi personaggi del romanzo: R. Childan, Ray Calvin, il camionista italiano
Joe Cinnadella, l’irreprensibile poliziotto giapponese Tagomi, tutti alla ri-
79 Philip K. Dick, La svastica sul sole, trad. di R. Minelli, La Tribuna editrice, Piacenza
1965. Coglie il valore del romanzo nella rappresentazione dell’ansia di libertà insita nell’uomo
e prevalente su qualsiasi sistema politico, Gian Franco Vené, intr. a Philip K. Dick, La svastica
sul sole, cit., pp. 9-10. Sul romanzo: Jacques Sadoul, Storia della fantascienza, cit., p. 252; Robert
Scholes - Eric S. Rabkin, Fantascienza. Storia scienza visione, trad. di Giovanna Orzalesi
Liborio, Pratiche editrice, Parma 1988, pp. 108-111; Fabio Giovannini - Marco Minicangeli,
Storia del romanzo di fantascienza, Castelvecchi, Roma 1998, p. 87. Su Philip K. Dick: Vittorio
Curtoni, Philip Dick: in lotta con l’universo impazzito, in «Abstracta», n. 52, ottobre 1990,
pp. 73-77; Emmanuel Carrère, Philip Dick 1928-1982. Una biografia, trad. di Stefania Papetti,
Teoria, Roma-Napoli 1996; FOCUS. Philip K. Dick. Storia e letteratura controfattuale, a cura di
Isabella Nitti, testo leggibile all’indirizzo http://magazine.enel.it/boiler/arretrati/arretrati/boiler
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