MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

Ambrose, 67 o la mancata decifrazione del sistema crittografico Enigma
usato dai tedeschi, secondo David Kahn, 68 o ancora la vittoria giapponese
nella battaglia navale di Midway nel 1942, secondo Theodore F. Cook jr., 69
avrebbero certamente assegnato alle forze del Patto Tripartito un indubbio
vantaggio, annullato però dall’olocausto nucleare della Germania e del
Giappone, prospettiva comune a tutti e tre i casi). Come si vede, gli storici
preferiscono elaborare ipotesi razionalmente plausibili, mentre è soltanto
nei futuri immaginati dai narratori di storia alternativa che si dà (ma non per
tutti) la vittoria definitiva del Terzo Reich e l’instaurazione dell’“era hitleriana”.
Senza considerare che v’è anche chi, come Eric-Emmanuel Schmitt
(vd. oltre), ha provato a immaginare la biografia di un Hitler artista, quale
sarebbe probabilmente diventato se non fosse stato il dittatore che abbiamo
conosciuto.
Dicevamo che la storia alternativa deve obbedire alla regola della
plausibilità, ossia della verosimiglianza. In tal senso sarà una esercitazione
di storia virtuale immaginare quali sarebbero state tutte o la maggior parte
delle probabili conseguenze, se nel 275 a.C. Pirro avesse vinto i Romani a
Maleventum o se nel 49 a.C. Cesare si fosse accordato con Pompeo, evitando
il passaggio del Rubicone e lo scatenamento della guerra civile, non
cosa sarebbe successo se Annibale avesse avuto a disposizione un ordigno
nucleare. Porre un’ipotesi del genere (come pure è stato seriamente fatto
in una scuola di guerra inglese) 70 significa scardinare ogni regola della
storia e dell’immaginazione, inquinando la riflessione sui dati storici con
elementi allotrî, con la pura fantasticheria, se non la fantascienza. Converrà,
allora, chiamare testi siffatti non “storia alternativa” o “virtuale”,
ma semplicemente “storia fantastica” o “fantastoria”, una sorta di “fantasy”
(invariabilmente costruita sulla base degli elementi narrativi che
Propp ha rilevato nel patrimonio favolistico russo) camuffata da storia.
Anche la narrativa di storia virtuale riflette questa distinzione: vi sono
scrittori di narrativa che costruiscono accuratamente e verosimilmente
storie alternative (come mere ipotesi che potrebbero certamente essere accettate,
per plausibilità e coerenza logica, dagli storici accademici) e altri
67 Stephen E. Ambrose, L’insuccesso del «giorno più lungo», in La storia fatta con i se,
cit., pp. 357-364.
68 David Kahn, Enigma irrisolto, in Se Lenin non avesse fatto la rivoluzione, cit., pp. 331-342.
69 Theodore F. Cook jr., La sconfitta Americana a Midway, in La storia fatta con i se, cit.,
pp. 323-354.
70 Così asserisce Robert Cowley, intr. a La storia fatta con i se, cit., p. 9.
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